Nel segno del “padrone di casa” Xavier Chevrier e della novità bergamasca Claudia Previtali la settima edizione della Forten a Bard, in concomitanza con la conclusione del ritiro della nazionale di corsa in montagna, tenutosi dal 17 al 20 ottobre sulle montagne valdostane.

In giornata segnata dal maltempo, a conferma di una ritrovata efficienza fisica, è stato Xavier Chevrier (Atl. Valli Bergamasche Leffe) a condurre le operazioni nel gruppo di testa sin dal terzo dei dieci chilometri di una gara particolarmente suggestiva per il contesto e contraddistinta anche da circa 250 metri di dislivello complessivo. Per il valdostano di Nus, un tempo finale di 34’37” e un margine di 15 secondi sull’azzurro specialista delle salite Andrea Elia (La Recastello Radici Group), secondo in 34’52”. Bronzo per il nome nuovo del gruppo azzurro della corsa in montagna, l’ossolano Roberto Giacomotti (Sport Project VCO), terzo in 35’07” davanti al campione italiano 2024 della specialità, Isacco Costa (La Recastello / 35’27”), al maratoneta Renè Cuneaz (Pro Patria / 35’48”) e al tricolore under 23 Elia Mattio (Valle Varaita / 36’16”).

 

Al femminile, un po’ a sorpresa, vittoria per la ventiduenne Claudia Previtali (Vanotti Running Team / 41’59”), vincitrice dell’ultima prova tricolore in montagna tra le promesse, seguita al secondo posto da Gloria Giudici (Atl. Valle Brembana / 42’36”), con la valdostana Laura Segor (Polisportiva Sant’Orso Aosta) ottima terza in 42’58”. Ai piedi del podio, la campionessa italiana juniores Anna Hofer (SC Merano / 43’08”) e l’eterna maratoneta Catherine Bertone (Atl. Calvesi / 44’04”), con la sua compagna di squadra Evi Garbolino sesta in 45’36”.

Durante i quattro giorni di raduno azzurro al Forte di Bard, di particolare interesse anche il seminario tecnico andato in scena sabato 19 ottobre. Attorno al tema  “La corsa dei sogni, sui sentieri, tra visioni tecniche e prospettive olimpiche”, i relatori hanno portato le propria esperienza su aspetti diversi del correre off-road. Tito Tiberti ha presentato le prospettive olimpiche del mounatin and trail running, chiarendo i requisiti minimi che questo mondo dovrebbe avere per rientrare come specialità olimpica e discutendo lo status di professionista degli atleti di questo sport. Alessandro Fornasiero, ricercatore presso il Cerism di Rovereto, ha illustrato tre casi di studio sui parametri fisiologici e i test di laboratorio relativi al mondo off-road, mentre la collega Alexa Callovini ha presentato ulteriori dati sui predittori delle performance e sul confronto tra atlete donne e atleti uomini nel trail running.

Il coordinatore tecnico Paolo Germanetto ha concluso il seminario, affermando: “Penso sia veramente importante potersi ritrovare in futuro in contesti simili a questo perché permettono di fissare il punto su basi scientifiche e su basi tecniche e condividere proiezioni future più o meno auspicabili da ciascuno di noi. Grazie davvero a tutti per la partecipazione, l’entusiasmo e la volontà di portare a casa i messaggi offerti oggi dai relatori, che possono aiutarci ad orientare la nostra attenzione su diversi aspetti di un mondo così variegato come il nostro”.