In campo femminile vince Joyce Muthoni Njeru che amplia il suo vantaggio in Coppa del mondo

La 45a edizione della Smarna Gora Race, alla periferia della capitale slovena di Lubiana, ha rappresentato oggi la decima tappa della Coppa del Mondo di corsa in montagna Valsir 2024. Con molti degli atleti in testa alla classifica della Coppa del Mondo che hanno preso parte, sapevamo che sarebbe stata una gara altamente competitiva e di certo non ha deluso, nonostante le condizioni difficili.
Condizioni fresche (10 gradi centigradi), piovigginose e nebbiose hanno accolto i corridori, rendendola una buona temperatura per la corsa, ma fangosa in punti con scarsa visibilità. Le condizioni umide avrebbero anche reso difficili per gli atleti le sezioni tecniche su roccia.
Molti dei corridori partecipanti si sono riscaldati correndo nella Smarna Gora Record ieri sera. Questa breve salita (1,85 km con 360 m di dislivello) è sempre un buon preludio alla gara più lunga. Scout Adkin ha vinto per le donne e Luka Kovacic per gli uomini.

PERCORSO DI GARA SMARNA GORA

I corridori hanno affrontato un percorso di 10 km con 710 m di dislivello. Gran parte della salita è fatta nei primi 4 km, fino alla cima di Grmada, che può allungare il gruppo. Questa salita è anche sorprendentemente tecnica e ripida in alcuni punti, con sezioni che richiedono agli atleti di usare le mani per negoziare radici di alberi e grandi rocce. Ha alcune delle sezioni più tecniche che abbiamo visto nella Coppa del Mondo di quest’anno. Una volta completata la prima salita, la discesa di 2 km può davvero scuotere le cose e può quindi diventare una questione di tenere duro durante l’ultima salita per finire fuori dalla locanda Gostilna Ledinek in cima. È incredibile che questo percorso, che è così vicino a una grande città, offra un’esperienza di corsa in montagna pura.I record da battere erano 47,50 per le donne (Andrea Mayr, stabilito nel 2017) e 41,32 per gli uomini (Alex Baldaccini, nel 2012).

LA GARA FEMMINILE

Con una gara che includeva la vincitrice dell’anno scorso, Susanna Saapunki (New Balance) e le prime tre atlete nella classifica di Coppa del Mondo, Joyce Muthoni Njeru (Atletico Saluzzo), Philaries Jeruto Kisang (Run2gether On Running) e Scout Adkin (HOKA EU), sapevamo che sarebbe stata una gara molto combattuta.
Inizialmente è stata Adkin a prendere il comando arrivando verso il primo punto di cronometraggio, anche se Muthoni Njeru era subito alle sue calcagna con un secondo di separazione. Non è stata una sorpresa vedere Jeruto Kisang e Saapunki subito dietro di loro. La slovena Nusa Mali (AD Kronos), terza qui l’anno scorso, era 10 secondi dietro, poi Alice Gaggi (La Recastello Radici) era ancora in lizza con il gruppo di testa. Al secondo punto di cronometraggio Muthoni Njeru aveva superato Adkin e aveva aperto un vantaggio di 40 secondi. Jeruto Kisang era ormai un minuto più indietro, con Mali al quarto posto, Gaggi al quinto e Saapunki sceso al sesto posto. Adkin avrebbe potuto recuperare quei 40 secondi e cosa aveva ancora nel serbatoio Jeruto Kisang? A questo punto era ancora una gara per chiunque. Alla fine Muthoni Njeru non è riuscita a essere raggiunta e ha tenuto a bada Adkin per vincere in 49.43. Adkin è arrivata seconda in 50.13, poi c’è stato un distacco da Jeruto Kisang al terzo posto in 52.52. Saapunki ha lottato per tornare quarta in 53.21, con Mali subito dietro per la quinta posizione in 53.27.

 

LA GARA MASCHILE

La gara maschile sembrava altrettanto forte, anche se senza i primi due nella classifica attuale della Coppa del Mondo, Patrick Kipngeno e Philemon Ombogo Kiriago (entrambi di Run2gether On Running). Ma questo ha fatto sì che ci fosse tutto da giocare, con Josphat Kiprotich (Run2gether On Running) 49 punti dietro Kipngeno e Michael Selelo Saoli (Run2gether On Running) che avevano anche una grande opportunità di colmare il divario con i primi tre.
Ma è stato Richard Omaya Atuya (Run2gether On Running), il vincitore maschile a Grossglocker e La Montee du Nid d’Aigle, a guidare nelle prime tappe. Kiprotich era indietro di qualche secondo, con Paul Machoka (Atletica Saluzzo) subito dietro e Selelo Saoli 10 secondi più indietro.


Al secondo punto di cronometraggio era tutto cambiato. Kiprotich era ora in testa ma era incredibilmente vicino, con Omaya Atuya cinque secondi dietro, poi altri cinque secondi da Selelo Saoli, con Machoka subito dietro. L’ex vincitore Timotej Becan (KGT Papez) era quinto a questo punto, con solo un minuto a separare i primi cinque. Un trio di corridori italiani, Andrea Elia (La Recastello Radici), Alberto Vender e Tiziano Moia (Gemonatletica S.R.L. Dil.) sedeva appena dietro di lui. In effetti la battaglia per le posizioni minori tra i corridori italiani è stata una gara interessante di per sé.
Omaya Atuya ha raggiunto Kiprotich nelle fasi finali e ha vinto in 41.30, un nuovo record maschile. Machoka è arrivato secondo in 42.05 e Seleo Saoli terzo in 42.31. Kiprotich è infatti sceso al quarto posto (43.02), anche se questo gli farà comunque guadagnare preziosi punti per la Coppa del Mondo, ed Elia ha vinto la battaglia per il quinto posto in 42.07.

TUTTI I RISULTATI:

Lubiana (Slovenia) Smarna Gora Race – VALSIR Mountain Running World Cup