La gara a noi più cara, quella che più di tutte sublima valori e filosofia di questo sport. Un condensato di intensità, tecnica ed atletismo in cui la CORSA è centrale e decisiva.

L’analisi

16 km con 960 metri in positivo e 1010 in negativo. Start da Menthon Saint Bernard, all’in circa a metà lago, ed arrivo ad Annecy-le-Vieux con la massima asperità di giornata al Col des Contrebandiers (1’250 mslm). Sembra un “tutto su/tutto giù” in linea, ma tale non è come anche i report da dentro il team Italia hanno chiarito dopo la ricognizione di una settimana fa. Tanti rilanci, tanti brevi tratti di discesa che rompono il ritmo ma che dovrebbero garantire ai meno scalatori di non dover per forza impostare una gara in rimonta obbligata.

Bagarre, questo è il termine che ci viene in mente, forse non avremo lo spettacolo della gara su più giri, che tanto successo ha avuto in gare come Innsbruck agli ultimi mondiali o alla memorabile Premana del 2017. Per entrare nel clima e nei temi di queste gare però è doveroso ripartire dallo storico recente, dettato dai risultati della rassegna continentale di  El Paso 2022, per affinare con le indicazioni che le recenti uscite degli atleti più attesi hanno fornito.

Allacciate le cinture e partiamo per la preview della gara regina, il #mountainrunning al meglio della sua ferocia agonistica, l’Up&Down classic !

Cesare, i leoni di Wembley e le furie rosse.

Intanto il recente passato, come si diceva: ad El Paso fu il gran giorno di Sylvain Cachard. La corona di euro champion cambierà testa e non possiamo nasconderci quando è evidente che le carte più pesanti da giocare sul banco di questo europeo siano in mano all’azzurro Cesare Maestri. Per classe, solidità ed anche esperienza è impossibile immaginare un favorito diverso da quello del Tasso di Bolbeno, che nel 2022 si piegò solo a Cachard e mise dietro una top ten incredibile in cui spiccavano Rolli, gli Innerhofer, Xavi Chevrier, Richards e Corbera. L’Italia mise in top ten anche Vender per un titolo a squadre che rimane il grande obiettivo della nostra selezione senior maschile.

Solo due anni dopo la geografia Europea non sembra mutata troppo per i posti di vertice: l’Italia può giocare e reggere il ruolo, seppur scomodo, di squadra da battere, ma la Spagna e la Francia sono le vere corazzate che troveremo probabilmente sul nostro cammino.

Esclusivo! Il saluto di Alberto Vender prima della partenza verso Annecy:

In chiave azzurra Maestri è il grande osservato speciale, mentre un Alberto Vender maturo e pronto a confermare e tentare di migliorare quanto di buono fatto vedere nelle ultime due uscite con la maglia azzurra (Chiang Mai ed Innsbruck) veste i panni del secondo violino e luogotenente in un team che non potrà contare sul capitano Xavi Chevrier ma che si consola, e non poco, con la prorompente grinta e l’entusiasmo di Isacco Costa. Il veneto in forza alla ReCastello se l’è guadagnata questa nazionale, sognandola e soffrendo per raggiungerla, e con il carattere determinato che lo contraddistingue e l’amore viscerale per questo sport è davvero una storia nella storia di questa spedizione che infiamma tanti tifosi. Anche noi abbiamo la nostra mina vagante, o meglio il talento cristallino che potrebbe deflagrare in una giornata che non lascia scampo agli avversari. Daniel Pattis all’up&down classic dà del tu, come testimonia un argento mondiale da junior sul palcoscenico di Premana e come avvalorato da un buon percorso di avvicinamento in cui ha brillato nella gara di selezione a Lanzada, battuto solo da Maestri ed appunto da Costa nella volata finale.

Isacco Costa

Esclusivo! Il saluto di Cesare Maestri alla vigilia delle competizioni:

Tra gli avversari più forti molti doppiano dall’uphill, esattamente come il nostro Maestri, e sono nomi che fanno rumore come quello di De Lorenzi (CH), dei fratelli Manuel e Peter Innerhofer (Aut) e dello spagnolo Corbera. Sempre in casa furie rosse uno dei più attesi per questa gara è Alejandro Garcia Carrillo, atleta  che ha saputo mettere la casacca davanti a Maestri ed a Chevrier ad Innsbruck (6° posto di grande spessore) e che pare abbia preparato in maniera molto accurata questo appuntamento. Impossibile non elencare francesi e britannici: Tranchand e Stewart ma non solo, per due formazioni che hanno tutto per centrare l’obiettivo medaglia, non fosse altro per il fatto di correre in casa (les blues) o quasi (Annecy è molto vicina all’enclave British di Chamonix).

Alejandro Garcia Carrillo

Gara donne, Scout e Madalina davanti a tutte, ma che rebus

Scout Adkin è uno dei nomi più gettonati per la vittoria finale nella gara femminile up&down tuttavia l’affidabilità della scozzese quando la pressione psicologica si fa davvero intensa ha lasciato in passato qualche dubbio che ad esempio non esiste sulle rumene Madalina Florea (argento up&down in carica) e Renata Simion (mondiale lunghe distanze in Patagonia nel 2019).

Scout Adkin

Nelle primissime file della ideale griglia di favorite ci stanno poi certamente di diritto sia la coppia elvetica composta da Maude Mathys (oro uscente) e Judith Wyder, che la slovena Lucia Krkoc, rientrata ad alto livello dopo qualche anno di assenza e già protagonista a Lanzada dove ha messo il piede nella torta del campionato italiano prendendosi la gara con grande autorità. Quel giorno la slovena sconfisse Susanna Saapunki, finlandese di stanza in Italia e che ad Annecy arriva forte di alcune recenti buone prestazioni e della voglia di rivincita dopo la cocente delusione di Innsbruck.

Monica Madalina Florea

La nazionale azzurra riparte da un rimescolio che potrebbe regalare inattese soddisfazioni. Innegabile il momento difficile di ricambio generazionale ma il quartetto composto da Alice Gaggi, Elisa Sortini, Beatrice Bianchi e Vivien Bonzi  appare equilibrato e con la giusta dose di esperienza per provare a fare classifica. La configurazione del percorso potrebbe ben adattarsi alle caratteristiche della Gaggi ed un uphill positivo per la Sortini potrebbe infondere ulteriore fiducia ad un’atleta che nei grandi appuntamenti ha sempre dimostrato di tirare fuori il massimo da se stessa. Le due rookies non sono cosi acerbe come la carta d’identità lascia intendere, con una Vivien Bonzi che dovrebbe trarre tutta la grinta e tranquillità possibili date dal fatto di essere stata molto convincente nelle prove di selezione.

Elisa Sortini

GARE U20 –

5,9 km con 400 D+ e 420 D- , Annecy-Le-Vieux sullo sfondo e 3 km circa sulle pendici del Mont Rompignon a “fare la gara”. Ci si aspettano due gare estremamente veloci dove la tattica di fatto lascerà quasi interamente lo spazio alla velocità.

Da sempre sono le gare più difficili da pronosticare, quelle in cui, come naturale che sia, nascono le storie ed i talenti. L’Italia di El Paso gioì con Axelle Vicari  (bronzo) ed Elia Mattio (oro), due che ora stanno facendo il conto con il salto di categoria ma che hanno risposto un’eredità ben custodita in atleti come Anna Hofer e Lucia Arnoldo (bronzo al mondiale di Innsbruck). Per l’Italia al via al femminile al via anche Federica Borromini e Chiara Pedol. Al maschile doppia fatica per Gabriel Bazzoli e Luca Curioni al via dopo aver partecipato alla prova di sola salita. Completano la squadra Francesco Mazza e Marco Stupiggia all’esordio in maglia azzurra.

Il live delle gare

Le gare saranno trasmesse integralmente sul sito web di European Athletics al link sottostante (previa registrazione)

https://www.european-athletics.com/home/live-stream/european-athletics-off-road-running-championships

Credit photo: Marco Gulberti / Fidal

SITO UFFICIALE https://www.european-athletics.com/competitions/european-off-road-running-championships/overview

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