Un nuovo record, ma anche più di qualche suggestione che riporta indietro nel tempo. Perché le immagini e le notizie relative alla nuova impresa del campione del mondo Patrick Kipngeno risvegliano nel cuore di chi il mountain running segue da qualche lustro e più antiche sfide e imprese dal sapore eroico.

Balmaseda, nel cuore dei Paesi Baschi. Da lì al Monte Kolitza e poi giù, ritorno sulla stessa via della salita: 12034 metri e una sfida contro il cronometro, tra leggende, racconti di ingaggi e di qualche scommessa.

Un nuovo record allora: il 49’07” del keniano migliora il 50’43” che Marco De Gasperi seppe realizzare nel 2008. In quell’occasione, sfida a cronometro e non solo contro il cronometro: esattamente un’ora prima della leggenda azzurra della corsa in montagna, da una plaza San Sebastian piena di gente, era partito Kilian Jornet, che dopo aver toccato l’eremo di San Sebastian y San Roque era tornato al punto di partenza dopo 53’15”.  Otto secondi in più, a sua volta, del tempo con cui Ricardo Mejia, altra leggenda nel 2007 era stato battuto nel 2007 da De Gasperi, che in quell’occasione sceso a 51’29”.

Nell’edizione 2024 della sfida al record, cade anche il primato femminile, con una storia più recente di quella maschile. Il merito va ascritto alla già vincitrice della Valsir Mountain Running World Cup e attuale leader delle Golden Rail Series Joyce Muthoni Njeru, capace di scendere sino a 1h00’24”, migliorando nettamente il tempo di 1h03’03” di Ohiana Kortazar (2022).

Per saperne di più sulla storia della sfida, interessante visitare il sito ufficiale

mentre a noi invece piace ritornare a quel 2008 e al racconto che sul nostro sito Maurizio Torri faceva di quella sfida tra il Dega e Kilian

Balmaseda – Kolitza – Balmaseda, Marco De Gasperi c’è. Dopo il successo 2007 con record ai danni del messicano Ricardo Mejia, anche l’astro nascente dello skyrunning internazionale Kiljan Jornet Burgada ha dovuto inchinarsi dinnanzi al sei volte iridato della corsa in montagna. Teatro di questa suggestiva sfida i 12km 3 034m della prestigiosa kermesse basca. Sotto una pioggia battente, il primo a mettersi in gioco è il campione europeo e mondiale FSA. Per lui un 53’15” finale, ben lungi dal 51’29” fatto registrare lo scorso anno dal bormino. Giusto il tempo di tagliare il traguardo e a sfidare crono e intemperie ci ha pensato il campionissimo della magnifica Terra. Tra due ali di folla, De Gasperi è partito a tutta: «Ad ogni mille avevo i riferimenti presi nel 2007 – ci ha confidato nel post race -. Pur partendo forte, al 3° km ero sopra di qualche secondo, ma a preoccuparmi era il tratto di maggior pendenza». Già, perché all’altezza del 6°km la strada diventava un’erta e le abbondanti precipitazioni avevano reso il fondo alquanto insidioso: «Nel testa a testa contro Ricardo ero riuscito a correre, mentre sabato proprio non si stava in piedi. Ho quindi preferito camminare per non sprecare energie inutilmente». Toccato il cippo sommitale, il portacolori della Forestale Roma ha provato a recuperare gettandosi “a tutta” in discesa; nemmeno le insidie del fango lo hanno fermato: «Sono scivolato, ma senza alcuna conseguenza».

Mettendo le ali ai piedi, il resto della gara è stata una cavalcata trionfale verso l’ennesimo trionfo. Si, perché con il netto successo sull’idolo di casa e  il nuovo primato del percorso – 50’43”- di successo si tratta: «E’incredibile il calore e la passione con i quali i baschi sanno accoglierti – ha continuato nella sua disamina un euforico De Gasperi -. Le condizioni erano pessime, eppure lungo la strada erano assiepate migliaia di persone. Prendere parte a simili manifestazioni è sempre bellissimo». Tirando le somme, il giovane Kiljan Jornet  Burgada sarà anche il big dello skyrunning internazionale, ma da qui a battere un mostro sacro della corsa in montagna come Marco De Gasperi ne passa: «E’ stata una bella gara, ma soprattutto sono contento di aver corso con delle buone sensazioni. In settimana avevo lavorato bene nello stage in altura a Sankt Moritz. Al di là del testa a testa con Kiljan, ho visto che sono riuscito ad esprimermi sui livelli dello scorso anno. La cosa mi ha fatto davvero piacere». Un ottima iniezione di fiducia, dunque, quando mancano solo sette giorni agli europei di specialità: «Mi attende una settimana di scarico. Oggi sarò già in Italia, poi giovedì partirò con il resto della comitiva azzurra alla volta della Germania».

Maurizio Torri