Se ne è andato all’alba di quest’oggi, dopo lunga malattia, Pier Giorgio Chiampo, una vita per la corsa in montagna. Avrebbe compiuto settant’anni a dicembre, un paio di giorni dopo Natale.
Piemontese, valsusino di Condove, figura storica della corsa in montagna nazionale, è stato collaboratore tecnico della squadra azzurra dai primi anni ’90 sino al 2012, sotto la direzione tecnica di Raimondo Balicco.
Per oltre 50 anni l’atletica, e la corsa in montagna in particolare, sono stati la sua passione e la sua vita. Iniziò come atleta, insieme al fratello, Luigi Chiampo; mentre quest’ultimo, oggi prete, era più specialista del mezzofondo in pista e della corsa su strada, Piergiorgio scelse da subito i sentieri, mostrando grande abilità soprattutto nella corsa in salita. Simbolico il fatto che ancora oggi gli appartenga il record del percorso della Corsa ai Piani di Tavagnasco, la più antica corsa in montagna su scala europea.
Divenuto poi tecnico, fu uno dei primi allenatori italiani attivi sui sentieri ad ottenere la qualifica di Tecnico Specialista del Mezzofondo. Precursore in questo senso, ma non solo, perché a livello tecnico fu uno dei primi ad applicare alla corsa in montagna teorie di allenamento del mezzofondo classico, amalgamandole con innovazione e sapienza alle esigenze dei dislivelli tipici della specialità. A lui in qualche modo si deve anche la nascita di una scuola tecnica italiana, su cui si sono poi formate successive generazioni di atleti e di tecnici, con quel credo forte nella ricerca continua di strategie, in evoluzione costante, per far correre veloce anche sui sentieri.
Come allenatore personale, nel mezzo di legami importanti condivisi con molti atleti, le soddisfazioni maggiori le raccolse certamente con Gabriele Abate che iniziò a seguire da giovanissimo e che sotto la sua guida conquistò l’argento ai Mondiali di Corsa in Montagna del 2005 a Wellington (Nuova Zelanda) e l’argento agli Europei del 2012 a Bursa (Turchia). Ma con lui corsero forte sui sentieri anche altri azzurri, come Mirella Cabodi e Franco Naitza.
Si specializzò anche come omologatore di percorsi, preparato e attento nel declinare i tracciati di gara alle singole categorie di appartenenza. In qualità di UTO (ufficiale tecnico omologatore) è stato per tanti anni tra i formatori dei corsi promossi dai giudici di gara.
Rivestì ruoli importanti anche in ambito organizzativo. Per anni anima del Challenge Stellina di Susa, operò come direttore tecnico e responsabile dei percorsi – oggi si direbbe come Head of Competition – in due edizioni dei Campionati Mondiali di corsa in montagna: nel 1992 nell’edizione di Susa-Bardonecchia e poi nel 2004 in quella di Sauze d’Oulx.
Apprezzato speaker dalle riconosciute e spiccate competenze per numerose manifestazioni di corsa in montagna regionali, nazionali e internazionali, fu l’anima del Giò 22 Rivera, società torinese per la quale è stato direttore tecnico per parecchi decenni, guidandone i passi insieme ai dirigenti Franco Miceli e Michelangelo Tabone, ai quali era legato soprattutto da grande amicizia.
I funerali si terranno sabato 27 aprile alle ore 14.30 partenza davanti alla Chiesa parrocchiale di Condove, in cui venerdì 26 aprile alle ore 19.00 verrà recitato il Santo Rosario.
Alla sua famiglia, e alla sua Mariolina in particolare, compagna di mille trasferte sui sentieri italiani e internazionali, un forte abbraccio.