La Nasego 2023 pronta a stupire con due gare di livello mai visto. I top italiani Maestri, Chevrier, Rostan, Aymonod, Bonzi, Belotti, Gaggi che sfidano i campioni del mondo Mayr e Kipngeno, i dominatori di Zinal Kiriago e Muthoni e poi ancora il crack spagnolo Garcia Carrillo, la campionessa europea U23 sui 10’000 in pista Alice Goodall, la nazionale scozzese al completo guidata dai fratelli Scout e Jacob Adkin, lo yankee da 28’36” sui 10’000 Chris Allen e la talentuosa Anna Gibson, con molto molto altro ancora…è un Fiandre della corsa in montagna, la Valsir World Cup 2023 si decide qui: allacciatevi le cinture !
Casto (BS), 28 Agosto 2023 – Un lungo filo conduttore, una matassa che si dipana legando Europa, Stati Uniti ed Africa dopo un avvio di stagione inedito, per molti motivi.
In primis per il Mondiale di Innsbruck, posizionato a Giugno, con la Coppa del Mondo che ne è stata la naturale prosecuzione e che trova il 2 e 3 settembre nel Vertical e nel Trofeo Nasego 2023 il momento della resa dei conti.
Contenuti tecnici elevatissimi, resi ancor più interessanti dalla presenza di atleti che corrono forte anche al di fuori dei sentieri. Tra medaglie mondiali della montagna ed importanti personali in pista, quella di Casto Valle Sabbia rischia di diventare la vera finale della Valsir Mountain Running World Cup 2023.
Una due giorni per palati fini, per appassionati veri, che potranno assistere a scontri diretti ed a performance offerte da atleti di rilevanza mondiale. A dirlo non sono gli strilloni a sensazione social ma piuttosto le medaglie, le coppe del mondo ed i titoli in bacheca, con i personal best e la freddezza oggettiva dei cronometri sullo sfondo, a certificare una gara unica nel calendario 2023 del mountain running.
Chi vuole alzarla, la Valsir World Cup 2023, dovrà venire a dimostrare di meritare i punti decisivi sulle alture del Savallese, tra le Fucine, i Piani di Alone, i Pannelli ed il Rifugio Nasego. Nascondersi o procrastinare la sfida non sarà possibile.
World Ranking, Mondiale, Generale di Coppa del Mondo : Nasego caput mundi
Comunque la si giri, il segnale che alla Nasego 2023 si farà veramente sul serio è certificato dal fatto che delle tre principali graduatorie di riferimento, Ranking+classifica degli ultimi mondiali+generale di Valsir World Cup, tutti i protagonisti saranno allo start.
Se si guarda agli attuali Ranking Mondiali, che misurano le prestazioni sui 365 giorni precedenti, si rileva che al Nasego ci saranno 6 dei primi 10 uomini e 6 delle prime 10 donne al mondo, con ambedue le teste di serie numero uno e numero due, uomini e donne, rappresentate.
Link World Ranking WMRA al 24/08/23
Non basta? Scorrendo le classifiche dei mondiali di Innsbruck 2023 per le gare classic up&down e vertical uphill, si scopre che nel Vertical Nasego saranno al via le due medaglie d’oro uphill (maschile e femminile) e la medaglia d’argento femminile, mentre nel Trofeo Nasego ci saranno in gara anche l’argento maschile ed il bronzo femminile, oltre a gran parte delle top 20 mondiali della rassegna tirolese.
Infine la generale di Coppa del Mondo Valsir. In questo tipo di circuiti avere una densità di confronti diretti tra chi punta al titolo finale è sempre molto difficile, ma in casa Nasego si è cercato di fare tutto il possibile per dare un significato profondo alla serie iridata griffata VALSIR e WMRA. Delle due attuali classifiche generali di coppa, maschile e femminile, vedremo in gara al Vertical e Trofeo Nasego 10 delle prime 11 atlete del ranking femminile e 9 dei primi 15 atleti del ranking maschile… Si fa sul serio, punto.
VERTICAL NASEGO – Due record impossibili, difesi dai campioni del mondo.
Andrea Mayr con 38’39” e Patrick Kipngeno con 33’47”, questi i crono da battere, vicino a loro i nomi dei due attuali Campioni del Mondo della specialità uphill, dominatori delle gare di Innsbruck e nel caso di Kipngeno titolari del “bis”, dopo il titolo mondiale conseguito anche nel 2022 in Thailandia. Sono anche i detentori del titolo del Vertical Nasego dello scorso anno: quando il sentiero guarda solo all’insù sono gli atleti da battere su scala globale.
Gara Uomini, il pianeta Patrick
Nella gara maschile si corre per il 2° posto. Kipngeno ha continuato a macinare vittorie su vittorie nelle gare di sola salita. Il trionfatore dell’ultima Valsir World Cup ha polverizzato il record del PizTri un mese fa, ha di nuovo vinto la Montée du Nid d’Aigle e poi nella battaglia di Zinal ha comunque comandato la prima parte, scollinando per primo a Ponchette dopo la durissima e ben nota salita iniziale. I fastidi fisici a ginocchio dx e caviglie lo limitano quando il kilometraggio si allunga e quando c’è da scendere, ma su un vertical, oggi, Patrick appare inavvicinabile. Solo le condizioni fisiche dell’alieno possono in qualche modo rimescolare le carte, ecco allora che il primo osservato speciale è il suo fido scudiero ormai divenuto star del medesimo livello, Philemon Kiriago, il dominatore della coppa del mondo 2023 fino ad oggi, il vincitore di FlettaTrail e Sierre Zinal ed argento mondiale in carica. E’ a Casto per il Trofeo, ma ha dimostrato, di puro talento, di saper fare la differenza anche sui vertical.
La muta degli sfidanti prevede il gotha vero del vertical running azzurro, con i migliori Italiani di specialità tutti in primissima fila: Andrea Rostan, Henri Aymonod, Tiziano Moia, Andrea Elia, Luciano Rota, Micheal Galassi, lo skialper Matteo Eydallin, il rientrante Luca Cagnati, Isacco Costa. Ma non è finita, gara degna di un mondiale dicevamo, ecco allora il britannico Joe Steward, rivelazione della stagione, nella top ten di Innsbruck e poi sul podio anche al PizTri. Con lui lo scozzese Jacob Adkin, in carriera un Oro Europeo di salita a Zermatt nel 2019 e più di recente il titolo al KV Chiavenna-Lagunc nel 2022, l’irlandese Zak Hanna, che al Vertical Nasego firmò un super 2° posto lo scorso anno, lo sloveno Timotej Beçan, il canadese Remi Leroux, il britannico Chris Richards, lo spagnolo Alejandro Garcia Carrillo, bronzo mondiale 2022 nell’uphill di Chiang Mai, l’americano Chris Allen ed il giovane francesino Alric Petit.
Gara Donne, Mayr per il pokerissimo (ed il nuovo record?)
Anche qui un’extraterrestre e una lotta per poter condividere un podio che entrerà nella storia. Andrea Mayr viene da due trionfi consecutivi al Vertical Nasego, 2021 e 2022, ma il record della gara lo ha siglato nel 2019. Nessuna oltre a lei ha mai saputo correre sotto i 40’ qui, lei ha pensato di andare anche sotto i 39’. La forma stellare, l’entusiasmo alle stelle dopo il 7° trionfo mondiale, hanno già fatto capire ampiamente come può andare a finire. La vittoria al K2 Valtellina e soprattutto l’impresa di ritoccare il record del PizTri candidano la leggenda austriaca ad una nuova impresa anche sulla Corna di Savallo.
Dietro sarà battaglia: Valentina Belotti, anche lei già tre volte regina del Vertical Nasego, Camilla Magliano, Dimitra Teocharis ed Elisa Compagnoni sono una degna guardia d’onore per rappresentare l’Italia ma la concorrenza è davvero stellare: la rumena Madalina Florea ha chiuso 2^ qui lo scorso anno e due settimane fa ha messo a ferro e fuoco Sierre-Zinal nella prima parte di gara (non sicura la sua partecipazione al VK ma certissima nel Trofeo nasego), la kenyana Philaries Kisang è stata argento ad Innsbruck e poi 2^ anche al PizTri, è lei l’unica che sa rimanere sulle tracce della Mayr in salita.
Tra le più attese ci sono la spagnola Julia Font, che ha corso da protagonista la Dolomyths di Canazei, la scozzese Scout Adkin, che in world cup ha già siglato podio al PizTri e vittoria a Montemuro, oltre che essere stata eccellente 8^ al mondiale uphill. Sempre in coppa è arrivato anche l’acuto, nella tappa di Broken Arrow, dell’americana Anne Gibson, vincitrice del VK a Squaw Valley e pochi giorni dopo autrice di un pazzesco 4’09”58’’’ sui 1500 ai campionati nazionali Statunitensi di Eugene.
Il tema di atleti dai riscontri cronometrici di grande rilievo e capaci di correre forte su tanti tipi di terreno è caro agli organizzatori del Nasego, che hanno fortemente voluto la Gibson al via, e con lei molti altri talenti dalle caratteristiche simili. Descrizione questa che va perfetta anche per Alice Goodall, attesissima nel trofeo ma che gareggerà anche sul VK. La scozzese è stata lo scorso Luglio campionessa europea U23 sui 10’000 metri, dove ha un personale di 32’29” .
Altre da tenere d’occhio: le britanniche Philipa Williams, Sarah Willhoit ed Holly Page, la finlandese Susanna Saapunki e naturalmente Joyce Muthoni e Lucy Murigi. Le due pantere kenyane sono le vedettes della gara di domenica, nel VK correrà solo Joyce. ed il motore vale una top-ten anche nella prova verticale.
Trofeo Nasego, la regina.
Giunta alla sua 22^ edizione la “Classica del Savallese” è definitivamente tra le grandi della corsa in montagna. Sfide leggendarie hanno elevato una storia che negli ultimi 7 anni ha visto nascere stelle e campioni che ben presto hanno calcato il palcoscenico mondiale. Da qui è passato l’ugandese Isaac Kiprop nel 2015, si sono ammirate le sfide tra Xavier Chevrier, Cesare Maestri e Petro Mamu, con i due azzurri capaci di batterlo nel 2016, in una delle sue migliori versioni (fu l’unica sconfitta di Petro quell’anno) per poi subire la vendetta del folletto eritreo nel 2021 (vittoria e record). Da qui è partito Alessandro Rambaldini, campione tra la sua gente nel 2018 in una Nasego rocambolesca ed indimentcabile prima di andare a vincere due volte il mondiale Lunghe Distanze, qui hanno vinto Douglas e Cachard, dopo battaglie indimenticabili con Puppi, Rancon, Surum, i Dematteis ed Elazzaoui. Non fa difetto la storia della gara al femminile: le imprese di Alice Gaggi e Sara Bottarelli, i trionfi di Sarah McCormack e Lucy Murigi, il record devastante di Grayson Murphy ed il sigillo, anche sulla 21k, di Andrea Mayr.
Ciò che il sempre più competente pubblico locale ama ammirare è la furia dei campioni di sfidarsi a viso aperto, dando tutto dal primo metro anche a rischio di saltare, come a volte è successo a super campioni come Berny Dematteis, Andreu Blanes, la stessa Murigi quando dominava il mondiale e si trovò in crisi nera sulle salite del rifugio Nasego.
Gara Uomini, è l’ora di Phil! L’Italia torna a sognare, ci sono Xavi e Cesare! Occhio ad Allen
Fletta, Zinal, Argento Mondiale: Phil Kiriago è l’uomo del momento, viaggia spedito verso la Coppa, solo Kipngeno, titolare del record del percorso di Nasego, sembra titolato a poter stare con lui.
Poi però bisogna correre, e sognare, e tra Comero e Famea la passione dei tifosi locali sogna più di tutto un’impresa epica che possa riportare il Trofeo Nasego a colorarsi di tricolore italiano. Ci sono Xavier Chevrier e Cesare Maestri, i due campioni di punta della corsa in montagna azzurra. Ambedue nella top 10 del mondiale di Innsbruck, insieme nella top 10 di Sierre Zinal, da ormai 10 anni dominano il campionato italiano. Il Fenicottero di Nus ed il tasso di Bolbeno, due fuoriclasse che qui hanno già vinto ed entusiasmato.
Non saranno soli, tanti italiani doppiano, in primis Henri Aymonod ed Andrea Rostan, che stanno lottando per le posizioni di vertice nella Valsir world cup. Le sfide iridate si riapriranno feroci anche con lo spagnolo Alex Garcia Carrillo, capace di battere i nostri ad Innsbruck con uno stellare 6° posto, il migliore atleta non africano del mondiale 2023. Poi Andrew Douglas, vincitore dell’edizione 2019, il golden boy Jacob Adkin, il masai Lengen Lolkurraru, recente trionfatore alla 3rifugi di Collina con una discesa superlativa, di nuovo l’inglese Joe Steward, lo sloveno Timotej Becan, il ceko Ondrej Fejfar, il canadese Scott Maguire, l’italiano Luciano Rota, il britannico Chris Richards e la new entry Chris Allen, statunitense atleta di eccezionale talento, capace di vincere la SpeedGoat 2023 by UTMB da 50 km ma anche di correre i 10’000 in 28’26” (!!!).
Gara Donne, Joyce per chiudere il conto, Madalina per la consacrazione, Gibson e Goodall per lo spettacolo, e c’è sempre la Mayr . . .
Joyce Muthoni torna per la 3^volta al Nasego. Dopo due coppe del mondo consecutive, la medaglia di bronzo mondiale, il 2° posto recentissimo di Zinal (dove ha incantato), il Fletta Trail rivinto d’autorità, le manca davvero il sigillo di una gara che fino ad ora le è sfuggita (4^ nel 2021 e 2^ lo scorso anno).
La Mayr l’ha punita nell’edizione 2022, ma la rivincita è giunta nel FlettaTrail di quest’anno. La sfida tra le due si rinnova ma sullo sfondo nuove avversarie si candidano per l’exploit.
Un anno di esperienza in più, una classe che è tutta li da vedere. A Zinal per un ora e mezza è stato spettacolo: Monica Madalina Florea torna in Val Sabbia per provare a fare l’impresa. 4^ lo scorso anno (e 2^ nel VK) in questa stagione è stata da top10 anche nel mondiale up&down di Innsbruck. Nelle super favorite vanno d‘obbligo anche Philaries Kisang, Lucy Murigi e Scout Adkin con la scozzese che è attualmente 3^ in World Cup e giocherà il tutto per tutto. Per rientrare nelle posizioni di vertice serve una grande giornata anche a Camilla Magliano, la migliore azzurra in coppa, a Susanna Saapunki e ad Anna Gibson.
Lo spettacolo non finisce: Vivien Bonzi, il talento azzurro più in ascesa, insieme con Beatrice Bianchi e le più esperte Alice Gaggi e Sara Bottarelli. Poi Sarah Willhoit, Holly Page, Kirsty Dickson, Naomi Lang, Julia Font e soprattutto Philipa Williams, argento mondiale nel 2019.
Sempre dall’isola britannica, al via nel trofeo, anche un’attesa Alice Goodall, che doppia e che è certamente molto attesa dagli osservatori sulla veloce parte iniziale, dove può fare esplodere la gara.
Difficile trovare di meglio, difficile poter immaginare uno spettacolo così vario e ricco di spunti. Per due giorni sarà grande Mountain Running su questi sentieri e tra queste vallate che hanno scritto un pezzo di storia dell’industria italiana dando i natali al Cav. Lucchini ed al compianto Silvestro Niboli. Un comune piccolo ma operoso, il primo in Europa ad essere totalmente autosufficiente dal punto di vista energetico grazie al solare. Il paese da cui Sonny Colbrelli è partito per vincere Roubaix nel 2021. Che qualcosa di speciale si nasconda sotto la cresta del Rifugio Nasego è un segreto svelato, da riscoprire ogni anno vivendo le emozioni del Trofeo Nasego.
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Alex Scolari