14:41.30 in Diamond League, superato dopo 27 anni il primato di Roberta Brunet. Fabbri 20,97, Bruni 4,51. Record europei per Bol (51.45) e Hassan (14:13.42). Lyles 19.47 nei 200, Tebogo 19.50, Hughes sfiora Mennea in 19.73

di Marco Buccellato Fonte fidal.it

(foto archivio Grana/FIDAL)

Fantastica prestazione di Nadia Battocletti a Londra, nella decima tappa della Diamond League: la mezzofondista azzurra firma il record italiano dei 5000 metri con 14:41.30 e dopo 27 anni batte il 14:44.50 di Roberta Brunet (Colonia 16 agosto 1996). La 23enne delle Fiamme Azzurre, allenata dal papà Giuliano, chiude la prova all’ottavo posto togliendo circa cinque secondi al suo 14:46.29 dei Giochi di Tokyo e sigla anche lo standard per le Olimpiadi di Parigi 2024, nella super gara dell’etiope Gudaf Tsegay (14:12.29). “A un mese dai Mondiali è una grande conquista – le parole dell’azzurra – l’obiettivo era migliorare lo stagionale e se possibile fare anche il ‘minimo’ olimpico. Ci sono riuscita e adesso vorrei continuare su questa strada, crescere di giorno in giorno come persona e come atleta”. Per gli altri azzurri, sesto posto di Roberta Bruni (Carabinieri) nell’asta con 4,51, ottavo nel peso Leonardo Fabbri (Aeronautica) con 20,97 al primo lancio. Entusiasmante l’olandese Femke Bol nei 400hs: record europeo con 51.45. Da brividi i 200 metri con il 19.47 (+1.6) dello statunitense Noah Lyles, il 19.50 del botswano Letsile Tebogo e il 19.73 del britannico Zharnel Hughes, a un solo centesimo dal leggendario record europeo di Pietro Mennea del 1979 (19.72).

LA CRONACA. C’è il record italiano per Nadia Battocletti a Londra, un magnifico 14:41.30 che migliora il limite di Roberta Brunet (14:44.50, Colonia, 16 agosto 1996), e centra sia lo standard per il mondiale di Budapest che quello per i Giochi Olimpici di Parigi 2024, oltre a rappresentare il record europeo stagionale e la nona prestazione continentale all-time. Gara difficilissima per la trentina, con gruppo immediatamente allungato per il ritmo imposto dalle pacemaker, e una posizione resa ancora più scomoda per aver fatto al lepre di se stessa dopo la frammentazione in tre gruppi delle atlete. Posizione dopo posizione, l’azzurra ha recuperato e superato atlete più avanti di lei (come la norvegese Grovdal) fino a conquistare l’ottavo posto con il crono-record e un miglioramento personale di 15 secondi (14:46.29 il PB precedente). Davanti, record per tutte le latitudini, e vittoria conquistata con i denti dall’etiope Gudaf Tsegay in 14:12.29 (quarta di sempre e primato del meeting) davanti alla keniana Beatrice Chebet (14:12.22) e all’olandese Sifan Hassan, che seppur terza ha migliorato il proprio record europeo in 14:13.42). Aggiungiamo il record del mondo U20 dell’etiope Medina Eisa (14:16.54) e il primato americano della statunitense Alicia Monson (14:19.45), per incastonare i 5000  di oggi come una delle migliori gare di sempre sulla distanza, dove Battocletti ha brillato con la luce del record. I passaggi: 2:51.80 ai 1000 metri (la pacemaker Rose Davies) 5:42.600 ai 2000 e 8:35.18 ai 3000 (la keniana Ekidor), 11:28.24 ai 4000 (Hassan).

NADIA. “Sono molto felice di come è andata la gara, volevo inseguire la wavelight rossa ma ci siamo trovate, io e altre ragazze, su quella del record del meeting. Mi sono sentita bene in gara, a circa un mese dai campionati del mondo è una grande conquista per me. Il mio obiettivo era migliorare lo stagionale e provare a centrare il minimo olimpico. Per Budapest, e per il futuro in generale, vorrei migliorare passo dopo passo, ringrazio mio papà e lo staff medico che mi segue.”