Una classica “old style” della corsa in montagna svizzera ha celebrato lo scorso weekend la sua 41^ edizione. Da Montreux a Les Rochers de Naye, 18Km e 1700 metri di dislivello in sola salita, su di un tracciato nel tempo nobilitato da presenze importanti e da  record per ora ben saldi nelle mani di due campioni del calibro di Jonathan Wyatt e Maude Mathys.

Proprio nei giorni del Montreux Jazz Festival, appuntamento musicale di livello mondiale – nel weekend scorso, tra gli ospiti, Bob Dylan e Lionel Richie -, trova spazio come da tradizione nel cartello degli appuntamenti estivi anche questa corsa in sola salita, disputata in questa occasione con tempo nuvoloso e nebbia bassa nella parte più alta del tracciato, rendendo più difficile ad atleti e pubblico la gioia di godere appieno dello straordinario panorama che la cima solitamente regala, con vista allungata sul lago Lemano e sulle rive di Ginevra e Losanna.

Involatosi nella seconda parte di gara, dopo l’abitato di Caux, è l’azzurro Xavier Chevrier ad arricchire questa volta ulteriormente l’albo d’oro della gara, chiudendo la sua fatica nel tempo di 1h28.42″, a circa 3′ dal record di Wyatt, ma centrando in ogni caso la top ten di sempre sul tracciato di gara.

Xavier in occasione dei recenti Mondiali di Innsbruck

Una prima parte di corsa vissuta sul duello tra il valdostano e il campione europeo di trail 2022 e star dello sci alpinismo, Maximilien Drion, belga di stanza nel Vallese, con il francese Theodore Klein, lo svizzero Pascal Buchs e il colombiano Diego Vera a transitare a metà gara con circa 1′ di distacco, dopo aver perso il contatto con la testa attorno al terzo chilometro. Poco prima del decimo chilometro, su un tratto pianeggiante, l’attacco decisivo di Xavier, che nel finale di gara, quello con la maggiore pendenza, ha poi modo di gestire con relativa tranquillità il margine guadagnato, chiudendo con 1’24” di vantaggio su Drion e 3’07” su Klein, dodicesimo nell’up and down dei Mondiali di Innsbruck e che qui aveva vinto la scorsa edizione. Più netti i distacchi a seguire, con Buchs rimasto a 4’12” e il colombiano Vera a chiudere staccato di 6’22”.

Nella prova femminile, bella vittoria della giovane triathleta svizzera di origini pugliesi Oria Liaci, già protagonista quest’anno nella 20Km di Losanna. Alla sua prima vera esperienza nella corsa in montagna, la non ancora ventiduenne di Martigny chiude sua fatica  in 1h47’27”, lasciando la francese Celine Jeannier a 6’04” e il bronzo mondiale dello Short Trail, la svizzera Therese Leboeuf,  a 10’21”, con l’altra francese Celine Lafaye e l’olandese Renée Cardinaals a completare poi nell’ordine un top five di buon livello internazionale.

Le classifiche