Andrea Mayr non sbaglia l’appuntamento con la storia. Più forte delle fortissime pressioni esterne dell’ambiente e di una superlativa Philaries Kisang che la mette alla frusta nel finale costringendola al grande numero. Maestosa prova per la statunitense Murphy, che sigla il bronzo. Al maschile back to back per Patrick Kipngeno che bissa il trionfo del 2022. La sfida contro Levi Kiprotich si risolve a favore di Patrick che vince nettamente, anche il bronzo è per il Kenya con l’ottimo Jospath Kiprotich.
Fuori dalle medaglie a squadre l’Italia che ci ha provato con coraggio. 6° posto al maschile ed amaro 4° al femminile, solo due punti ci separano dalla Gran Bretagna.
Grandioso spettacolo di pubblico nel bellissimo finale disegnato verso il rifugio Helferhutte che ha regalato un momento storico per la corsa in montagna.
Kenya ed Andrea Mayr, questi i grandi protagonisti dell’opener ai campionati mondiali 2023 di mountain & trail running. La gara vertical uphill incorona individualmente gli atleti favoriti della vigilia e consegna Andrea Mayr alla storia.
Cronaca
Andiamo con ordine, start gara maschile ad aprire questa edizione dei mondiali. Alle ore 13.00 puntuale lo sparo che libera i migliori scalatori del mondo per le vie di Neustift im Stubaital. Dopo l’anello in paese il sentiero prende a salire in maniera decisa verso la malga Autenalm. Schermaglie tra Ugandesi e Kenyani con Phil Kiriago e Hillary Kymaio che danno il primo scossone ma ne ricevono pronta risposta secca da Levi Kiproitich. Il gruppetto di testa si assesta su posizioni che non lasceranno spazio a grossi colpi di scena. Al di la degli atleti africani, nel vivo della bagarre ci sono come previsto l’americano Joe Gray, il tedesco Fil Abraham, il canadese Ricard e lo spagnolo Dani Osanz. Maturano anche sorprese e forfait, il più doloroso è quello dello spagnolo Corbera, lo spagnolo esce malconcio da uno scontro rimediato nella concitazione dello start e deve abbandonare. Da stropicciarsi gli occhi invece la gara del britannico Joe Steward, da subito nel vivo delle posizioni che contano alle spalle di Kenya ed Uganda insieme con gli svizzeri De Lorenzi e Rolli. Svolta decisiva dopo il km 3, Patrick Kipngeno si riprende la testa della gara e quando esce dal bosco per l’intermedio cronometrato al rifornimento vanta un distacco di 29” sul migliore degli inseguitori, Levi Kiprotich.
Da li è un assolo, Kipngeno alza il livello ed il muro finale è show per il trionfatore della Valsir Mountain Running World Cup 2022 e del mondiale uphill thailandese, che non alza il piede dall’acceleratore e stravince il 2° titolo mondiale consecutivo. Levi Kiprotich (Uganda) e Jospath Kiprotich (Ken) chiudono vicini, a 1’33” ed 1’46” da Patrick con altro ugandese, Eliud Cherop.
Da li in poi si torna sulla terra, ed il migliore è Joe Gray. La top ten si completa di Dani Osanz, Phil Kiriago (che sigilla l’oro a squadre kenyano), Joe Steward, Fil Abraham e Roberto De Lorenzi. Italiani che hanno una buona giornata da Andrea Rostan 14° ed Andrea Elia 19° mentre non è certamente il risultato che si attendeva il 23° di Cesare Maestri. Il 4° italiano è Tiziano Moia, 30°.
Rostan nel dopo gara (scusate il grande rumore di sfondo):
Top 5 a squadre uomini:
- Oro: Kenya
- Argento: Uganda
- Bronzo: Svizzera
- 4° posto: Germania
- 5° posto: Francia
- L’Italia è 6^
L’ora di Andrea Mayr
Un’ora dopo, ore 14.00 ed è tempo della gara femminile, Una favorita: Andrea Mayr, per la storia, per le aspettative di una nazione intera come quella ospitante. L’apertura di gara regala subito spettacolo, a turno attaccano Joyce Njeru, Susanna Saapunki, Allie Maclaughlin, con quest’ultima che all’attacco del ripido nel bosco affianca le avversarie le guarda e poi regala una staccata incredibile che da il primo scossone alla fila indiana delle primissime. La Mayr viaggia intorno alla 13^ posizione e sembra non sia giornata, sembra, perché dopo pochi minuti tutto cambia e con uno dei sui proverbiali colpi di classe l’austriaca va a prendersi la testa della gara e la spacca in due. All’urto di Andrea rispondono veramente solo Grayson Murphy, Philaries Kisang e Vakentine Rutto, mentre cedono gradualmente e perdono contatto sia Annette Chelangat che Joyce Njeru, mentre anche atlete come Saapunki e Florea alzano bandiera bianca e finiscono fuori dal vivo della corsa. Dietro le primissime è battaglia vera, le azzurre si difendono in maniera eccellente, Sortini, Ghelfi e Belotti sono compatte intorno alla 14^ posizione, a lottare con la britannica Scout Adkin, con le scatenate tedesche Domenika Mayer e Laura Hottenrott e la norvegese Holsen Kyte.
Davanti intanto si materializza l’incredibile finale, dopo essere transitata con 33” di vantaggio all’intermedio dei 3.9 km la Mayr sembra in controllo ma sul traverso verso la stazione di cambio della seggiovia le pendenze si addolciscono e con un gran numero la Kisang rimonta e passa al comando ! Si entra nel muro finale, la pendenza del sentiero torna a farsi importante ma sui primi tornantini la Kisang prova la spallata. Non le riesce, non guadagna più di qualche metro ad una Mayr che rimane accorta ed attende saggiamente il tratto veramente impegnativo per fare la propria ulteriore mossa e riprendersi la testa della gara. E’ tripudio finale, per la più grande di sempre che va a vincere il suo 7° mondiale, nessuna come lei!
Un’impresa che Andrea si gode con il compagno Andy, la figlia Lorena e tutta la famiglia salita alla Helferhutte e commossa come non mai. Argento da applausi per Philaries Kisang, bronzo sontuoso per Grayson Murphy, se vogliamo trovare un’erede alla Mayr stiamo con lei. 4° posto per Laura Hottenrott, 5° per la Rutto, 6° per una stratosferica Christelle Dewalle, autrice di un finale entusiasmante. L’impresa da celebrare è senza dubbio quello della Hottenrott che conferma quanto bene si diceva alla vigilia di questo team tedesco, per lei e Domenika Mayr un 4° ed un 7° che ne fanno le grandi sorprese di giornata. 8^ Scout Adkin, 9^ Karoline Holsen Kyte che precede una super atleta come la Joyce Njeru, 10^.
Il finale entusiasmante di Andrea Mayr
Le Italiane sono protagoniste di uno sfortunato finale, Elisa Sortini sigilla un 16° posto, poi una lunga volata tra Valentina Belotti, Francesca Ghelfi e la ceka Hrochova si risolve a favore di quest’ultima che ci leva così i punti fatali, per sole due lunghezze infatti perdiamo la medaglia di bronzo che finisce alle britanniche.
Top 5 a squadre donne:
- Oro: Kenya
- Argento: Germania
- Bronzo: Gran Bretagna
- 4° posto: Italia
- 5° posto: USA
foto Marco Gulberti