Il gran finale del mondiale 203 è riservato alla gara regina per spettacolo, intensità e velocità. Una consacrazione del concetto di “Corsa in Montagna”. Grande livello atletico, percorso veloce e spettacolare distribuito su due giri che prevedono un lungo segmento nel centro storico di Innsbruck per quello che ci si attende come un vero bagno di folla. Come tradizione vuole in questa gara ci sarà spazio anche per la categoria giovanile under 20, con le giovani promesse del mountain running che si affacciano alla grande ribalta.

MOUNTAIN CLASSIC UP&DOWN

Start della gara SABATO 10 Giugno 2023 dalle ore 10.00 dalla Rennweg di Innsbruck, il cuore del centro storico.

Diretta video live streaming su www.corsainmontagna.it dalle ore 10.00 con questo programma:

  • ORE 10.00 – JUNIOR MASCHILE
  • ORE 11.00 – JUNIOR FEMMINILE
  • ORE 12.00 – ELITE MASCHILE
  • ORE 14.00 – ELITE FEMMINILE

Al maschile è assalto agli imbattibili Ugandesi, protagonisti di un pokerissimo all’ultimo mondiale in cui il solo Kipngeno era stato in grado di infilarsi. La squadra assoluta delle Gru riparte praticamente da nomi tutti nuovi, anche se tra loro c’è il campione del mondo Juniores in carica Leonard Chemutai. La nostra squadra è stratosferica, ma per poter sognare una medaglia a squadre bisognerà fare i conti con la Spagna, gli USA, la Francia e tante altre. Una top ten qui vale una medaglia, forse di più… Donne con gli USA sulla carta davanti a tutti, la campionessa uscente Rebecca Cheptegei presente a difendere il titolo tra le tante possibili protagoniste.

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Team Kenya (Gulberti)

L’analisi tecnica: Classic Up&Down, lo spettacolo del mountain running

Dopo l’indimenticabile esperienza vissuta a Premana 2017 torneremo a vivere un mondiale corso su un tracciato che prevede più laps di uno stesso anello. In questo caso saranno solo due per le categorie Elite e non tre come fu nel 2017, ma lo spettacolo garantito ed i tifosi avranno numerose possibilità di vivere dal vivo la gara. A rendere tuto ancora più intenso e spettacolare c’è un dislivello altimetrico di 374 metri che sui 7 km di un giro dovrebbero venire letteralmente divorati dai protagonisti. Anche la tipologia del fondo è da tenere in considerazione. Solo poco più della metà del percorso è su sentiero, una grande parte si gioca tra il pavé del centro storico, l’asfalto ed i tratti artificiali del city trail, confermati per queste gare.

Per il vincitore maschile si ipotizza un crono intorno ai 55 minuti, si andrà sopra l’ora di gara per le donne. Nella gara Juniores la previsione è di poco inferiore si 30’ minuti per i ragazzi, di poco più per le ragazze.

LA GARA, le parole di Alberto Vender

Come per le nostre altre Preview abbiamo cercato nella squadra azzurra un contributo diretto per inquadrare al meglio sia il percorso sia un’ipotesi di come la gara si svolgerà. Dopo Puppi sul trail e Rostan per la vertical, nella preview dell’up&down il nostro uomo è Alberto Vender.

Percorso secondo me molto completo che presenta dei pezzi da correre molto forte in piano all’inizio, a metà ed anche alla fine. La salita è molto sottovalutata sulla carta, ma presenta dei tratti molto duri. La discesa non è tecnica, è da correre molto forte ma non è del tutto banale.

Per quanto riguarda la gara io la vedo molto simile alla Thailandia ma disposta su due giri, e questo farà una grande differenza. Bisognerà fare molta attenzione a prendere il proprio ritmo perché una volta scesi dal primo giro bisognerà tornare su e come spesso accaduto anche in altre occasioni la seconda salita potrebbe rappresentare il momento decisivo. Mi aspetto una partenza a tutta degli africani, saremo tutti subito al gancio e solo chi riuscirà a salvare qualche briciolo di energia potrà giocarsela nella seconda tornata, quando si farà veramente la gara. Un commento anche alla spettacolarità ed alla suggestione, un passaggio come quello studiato el centro cittadino non capita tutti i giorni, il contatto con il pubblico sarà un momento davvero emozionante da vivere.

Alberto Vender (Gulberti)

I favoriti, gli outsiders, gli azzurri,

Si parte dai fatti: ultimo mondiale con 4 medaglie sulle 6 disponibili a livello individuale elite che sono finite in mano all’Uganda. L’argento di Kipngeno e il bronzo di McLaughlin ad interrompere l’ondata giallo-nera che da ormai 15 anni domina i mondiali di corsa in montagna. Questo percorso sulla carta non fa che stra favorirli, soprattutto con le discese velocissime ed i lunghi tratti in piano. Riteniamo che il racconto corretto di questa gara debba andare a sottolineare, la dove ci saranno, i risultati da top ten degli atleti europei. Così come è stato per il 6° posto i Blanes ed il 7° di Vender nello scorso, il filtro sulla presenza di atleti del calibro di Ugandesi e Kenyani toglierà le medaglie, ma non deve togliere il significato di un livello atletico che probabilmente non ha uguali nel programma iridato di questa rassegna.

Eccoci alle favorite ed i favoriti

Grayson, Rebecca, Joyce, Madalina.

Rebecca Cheptegei (Gulberti)

Tantissime atlete di classe elevatissima, i quattro nomi della copertina sono solo un piccolo assaggio delle fantastiche sfide cui assisteremo. In chiave africa il derby Kenya/Uganda si arricchirà di un nuovo capitolo se in questa occasione, a differenza di Chiangmai, Joyce Muthoni Njeru sarà integra dal punto di vista fisico e potrà giocarsela contro la fortissima Rebecca Cheptegei. I distacchi rifilati dalla Cheptegei alle avversarie in Thailandia si contarono in minuti: oltre 2’ alla McLaughlin, quasi 3’ alla Florea, 5’ alla Adkin. Come in quella occasione la più pericolosa delle avversarie potrebbe essere la compagna di squadra, in questo caso desta qualche curiosità la maratoneta da 2h28’ Immaculate Chemutai. La terza ugandese è Teddy Simon Chekwemboi. Ma come detto la grande attesa è Grayson Murphy, il folletto statunitense che nel 2019 ha trionfato in Patagonia e che ha dovuto saltare l’ultimo mondiale per infortunio. La Murphy è decisamente più a suo agio sull’up&down e farà squadra con la già citata Allie Mac, l’eterna Kasie Enman (world champion 2011) e Rachel Tomajczyk. Il Kenya schiera Joyce Njeru, Philaries Kisang e Valentine Rutto. Ci sarà per la Romania Monica Madalina Florea, due volte medaglia di legno in Thai, ci sarà lo squadrone britannico con Philippa Williams, bronzo nel 2019, Holly Page e Scout Adkin, rispettivamente 8^ e 5^ a Chiangmai. La Germania conferma una buona squadra anche in questa gara. Dominika Mayer e Hanna Groeber appaiono le più insidiose (la Groeber in top ten all’ultimo championship). Occhio alla Francia, con la Dewalle che doppia e questa volta ha delle compagne fortissime, a partire dall’argento della Patagonia 2019, Elise Poncet. Capitolo Spagna da non trascurare, c’è di nuovo la Iturbe, 9^ in Thai. Menzioni più che obbligate: Susanna Saapunki (Finlandia), Rea Iseli (Svizzera), Tereza Hrchova (Rep. Ceka) e Sarah McCormack (Irlanda).

Grayson Murphy (Gulberti)

Italia tutta da scoprire. I recenti trials nazionali hanno messo in evidenza l’astro nascente Vivien Bonzi, con lei saranno in gara Sara Bottarelli, Elisa Sortini e Francesca Ghelfi. La peculiarità del percorso potrebbe a nostro avviso esaltare le caratteristiche di Sara Bottarelli, capace di correre forte in piano. Tre delle 4 azzurre saranno al doppio dopo l’uphill.

Uomini up&down – il tema non cambia

Dan Curts (Gulberti)

Phil Kiriago e Patrick Kipngeno da una parte, gli Ugadesi dall’altra. Manca Kibet ma non manca il talento alle gru, che schierano negli elites il campione juniores uscente Leonard Chemutai. Con lui il 5° classificato dell’up&down 2022 Eliud Cherop e Dismas Yeko con Isaac Kibet. La storia dice che quando l’Uganda è a ranghi completi batterla è quasi impossibile. C’è riuscita l’Italia nel 2015, ma non erano una squadra cosi profonda e a conteggio si andava con quattro uomini su sei. Kipngeno naturalmente è il più accreditato ad inserirsi nella lotta per l’oro, che lo consacrerebbe e metterebbe su un piano totalmente diverso agli Ugandesi che per quanto forti agiscono sempre da meteore nella corsa in montagna. Attenzione al Kenya, che schiera sulla carte 4 elementi, tra cui Jospath Kiprotich, il vincitore dei trials kenyani al Monte Meru. Extra Africa la lista dei grandi attesi è kilometrica : si resta parzialmente nel continente nero con Filimon Abraham, ora in casacca tedesca, poi la Gran Bretagna, ancora col tridente Richards, Adkin e Douglas, impreziosito dal giovane Finlay Grant, 5° al mondiale juniores nel 2022 e primo non ugandese al traguardo. La Francia che tante volte ci ha castigato al Vanoni, un up&down per antonomasia, porta la sua esperienza ad Innsbruck con un bel quartetto in cui spiccano Thodore Klein ed Alexandre Fine, già nella top five in Patagonia. E sempre rimanendo all’edizione 2019 chiaramente è impossibile non riservare un posto speciale nel pronostico per il ceko Marek Chrascina. Spagna in super pole position: basterebbe Andreu Blanes, ma con lui ci saranno anche Garcia e Cobrera per cercare la conferma di seconda potenza al mondo dietro all’Uganda (e davanti all’Italia) come avvenuto nel mondiale Thailandese. Per la nazione ospitante le maggiori speranze sono su Manuel Innerhofer , mentre gli USA schierano Dan Curts (molto più forte sull’up&down che sull’only up secondo noi), Morgan Elliot, Casey Campbell e Liam Meirow. Come per l’uphill ruolo di mina vagante al Sud Africa, in comproprietà con la China, di cui sappiamo zero ma che potrebbe nascondere delle insidie. Quanto ai Sud Africani qualche info in più c’è: Mbuleli Mathanga ha un 60’17” nella mezza alla Roma Ostia 2021 ed un 61’26” a Port Elizabeth lo stesso anno, non esattamente uno fermo. Il compagno di squadra Siboniso Soldaka ha chiuso lo scorso 23 aprile un 3000 siepi in 8’39”. Come sempre in questi casi bisognerà vedere l’adattamento ai sentieri ed ai cambi di pendenza, ma le credenziali ci sono.

Theo Klein (Gulberti)

L’Italia

Alberto Vender ed il suo scintillante 7° posto sono la speranza di poter contare su un terzo alfiere vicino alle certezze Cesare Maestri e Xavier Chevrier. Per il nostro capitano Xavi questa volta la scelta è di rinunciare all’uphill e concentrare tutto sulla gara di sabato. Il vero Chevrier ci ha regalato imprese memorabili, su tutte quel 5° posto a Premana, proprio su un tracciato a circuito…ricorsi…

Il 4° alfiere azzurro è il sorprendente  Luciano Rota, ex pro di mountain bike e certamente avvezzo alla tensione dei grandi apuntamenti ed alla bagarre. Per lui sarà un battesimo del fuoco, con a fianco un tris d’assi che davvero ci fa sognare.

Le gare juniores

Azzardare pronostici con le prove riservate agli U20 è da sempre un po’ come lanciare i dadi e poi chiudere gli occhi. Un aiutino, questa volta, ce lo danno le liste di partenza, specie se declinate alla voce Uganda: due uomini e due donne tra gli iscritti, segno che già sulla linea di partenza il team africano si chiama fuori dalla lotta per le medaglie di squadra. Non di certo invece per i metalli più preziosi riservati alla prova individuale.

Tra le donne, Uganda con Chepkwemoi e Chepkwurui per sfidare l’argento thailandese di Rebecca Flaherty, per una Gran Bretagna che rinnova comunque i tre quarti della squadra. Nel novembre scorso la nostra Anna Hofer fu splendida quinta, ma nella rassegna tricolore di Limana, ad inizio maggio, davanti le finirono la compagna di allenamenti Emily Vucemillo e, ancor più, Lucia Arnoldo, che sarà indubbiamente la nostra punta di diamante in questa rassegna iridata. Con l’aggiunta di Matilde Bonino è bella squadra quella azzurra. Della top ten mondiale 2022, torneranno in gara anche le francesi Lili Beck e Pauline Trocellier, così come la spagnola Bianca Batille, ma i fari saranno puntati anche sulla norvegese Ida Wajdal, che agli Europei di El Paso 2022 fece doppietta: prima in sola salita, dominatrice anche sull’up and down.

Al maschile, Hosea Chemutai e James Kirwa per prenotare la vittoria, ma attenzione allo spagnolo Fabian Venero, splendido sesto nel 2022, così come allo statunitense Michael Maiorano che a Chiang Mai gli finì subito in coda. Nome da segnare con il circolato rosso è pure quello del tedesco Lukas Ehrle, dominatore degli Europei di El Paso undici mesi fa. Gran Bretagna, Spagna, Francia, Messico, Romania e la rediviva Tiurchia a lottare per le medaglie, con l’Italia intenzionata a non chiamarsi fuori dalla sfida. Con Mauro Dellapiccola, trentino scuola Valle di Cembra, scendono in campo il già medagliato under18 Nicola Morosini, il saluzzese di Toscana Francesco Mazza e Francesco Bongio, morbegnese che corona il sogno di vestire l’azzurro. Sarà gara tirata, questo è certo, e servirà avere il coraggio di lottare fino alla fine.

SAREMO IN LIVE STREAMING PER RACCONTARVI LE GARE CLASSIC UP&DOWN DEI MONDIALI 2023 DALLE ORE 10.00 DI SABATO 10 GIUGNO 2023 con questo programma:

ORE 10.00 – JUNIOR MASCHILE

ORE 11.00 – JUNIOR FEMMINILE

ORE 12.00 – ELITE MASCHILE

ORE 14.00 – ELITE FEMMINILE

www.corsinmontagna.it

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Credit foto: Marco Gulberti