Ci siamo ! la settimana santa è prossima al proprio compimento. quasi 70 nazionali e più di 1500 atleti convergono sul Tirolo per dare vita ad un evento che segnerà la storia della corsa in montagna e del trail running. Tantissimi campioni, percorsi studiati nei minimi dettagli ed inseriti in un panorama alpino eccezionale, eventi di contorno e soprattutto uno sforzo mediatico senza precedenti… è il mondiale del futuro!
Per chi cerca, con passione e dando il meglio delle proprie (poche) possibilità, di promuovere il mountain running da questo portale fin dal 2004 è il momento di poter finalmente assistere al lavoro dei “professionisti” finalmente pronti a spendersi per raccontare la pagina di uno sport che non è solo fatica, che non è solo corsa, ma in cui la corsa si esalta veramente e gli atleti sono prima di tutto persone e storie. Per tutti gli europei in improbabili location e senza wi-fi 😉 , per tutti i mondiali raccontati dormendo sui pavimenti, per tutte le imprese stupende realizzate dagli atleti azzurri in quasi 30 anni, dominando il mondo e rimanendo ignorati dai più … è arrivato il momento di poterselo godere davvero, il mondiale.
Naturalmente non mancheremo, ci andremo ad Innsbruck, il gruppo di corsainmontagna.it ci sarà e farà del proprio meglio per raccontarvelo, alla nostra maniera e cogliendo le nostre chiavi di lettura, ma cercando sempre l’obiettività dei fatti.
Iniziamo da qui, dalla presentazione della gara Short Trail, per offrirvi nei prossimi giorni tutto l’avvicinament0 allo showdown con la preview anche delle restanti gare (Long, Uphill e Classic) che saranno online da domani e fino alla vigilia della gara inaugurale.
SHORT TRAIL
Start della gara GIOVEDI’ 8 Giugno 2023 dalle ore 09.00 da Innsbruck con arrivo a Neustift im Stubaital.
Diretta video live streaming su www.corsainmontagna.it dalle ore 10.00 !!!
Italia maschile che parte tra le favorite con Puppi, Magnini e Minoggio punte di diamante. Concorrenza altissima, battere la Francia sarà un’impresa!
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L’analisi tecnica: short-trail, the alpine job
La gara del Trail corto (45 km con 3100 Metri dislivello) si merita gran parte delle nostre attenzioni e speranze di medaglia individuale. Se è vero che per queste pagine le gare uphill e classic rimangono quelle con livello atletico ed intensità fuori scala, la gara di giovedì 8 giugno è vista sotto molto aspetti come una sorta di sorella maggiore.
La squadra maschile è semplicemente eccitante mentre la curiosità e l’attesa intorno ad alcuni esordi in quella femminile fa già palpitare i cuori azzurri.
Prima di addentrarci con la preview delle gare però è necessario parlare del percorso. Un point to point, dal cuore di Innsbruck fino a Neustift Im Stubaital, in cui il comitato tecnico ha disegnato un profilo altimetrico decisamente impegnativo e sbilanciato sul finale per quello che riguarda le maggiori difficoltà tecniche. I passaggi più significativi sono quelli della Malga Rauschbrunnen (KM 6) che verrà raggiunta ripercorrendo a ritroso (quindi in salita) un percorso di bike-downhill, una delle tantissime attrazioni outdoor della Nordkette, un vero e proprio parco degli sport alpini. Dopo Rauschbrunnen si percorre il tratto forse più facile della gara, per avvicinarsi alla Valle dello Stubai. Si inizia intorno al km 17 l’ascesa verso la prima grande asperità di giornata, la Mutterer Alm (KM 22), seguita di li a poco dall’alpeggio di Pfriemeskopfl (km 23). Da questo punto e fino al km 32 il sentiero scende con una certa regolarità fino ad intercettare la mitica vallata dello Schlick. Dopo un tratto caratterizzato anche da un traverso tecnico si ricomincia a risalire, per alcuni tratti anche proprio sul percorso della mitica Schlickeralmlauf, la gara di Telfes per intenderci. Quest’ultima salita servirà per andare a doppiare prima il Kreuzjoch, a 2140 metri di altitudine, e successivamente la Starkenberger Hutte, in prossimità del tetto della gara posto a 2400 metri. Il finale per raggiungere Neustift è sportivamente crudele: una discesa ripidissima che si beve in circa 7 km ben 1200 metri di dislivello, a quel punto le gambe e gli adduttori riceveranno il colpo di grazia.
La sintesi più competente sul tracciato l’abbiamo chiesta a Francesco Puppi, uno dei più attesi atleti azzurri, il vicecampione del mondo dell’ultima rassegna iridata, ecco cosa ci ha detto:
Un percorso davvero alpino, perfettamente adeguato allo scenario di Innsbruck e delle sue vallate. Molto più tecnico dei precedenti mondiali e capace di offrire tutti i tipi di scenario, dal fondovalle veloce, alla media montagna fino all’alta montagna. C’è il bosco di abeti, c’è la pietraia, la neve. Non ci si annoierà di certo. E’ un percorso duro e lo si capisce anche solo guardando il profilo altimetrico e facendo la ratio tra km e dislivello …
Francesco ci è funzionale anche per introdurre la preview sulla gara, ecco come immagina la gara per noi:
Secondo me la competizione si svilupperà soprattutto dopo il 15° km. Fin li penso che molti atleti faranno i fuochi d’artificio ma per molti saranno alla fine fuochi di paglia. Penso che quei km non faranno la differenza e nell’economia di gara non conteranno molto. Chi esagera qui rischia di pagarla poi molto cara. La parte decisiva per incanalare la gara sarà la seconda salita, dove bisognerà cercare di fare la differenza senza bruciare eccessivamente le energie. La parte che si corre in quota prima della terza ed ultima salita risulterà lunga e presenta anche un tratto molto tecnico. La gara si farà sull’ultima parte della salita finale e nell’ultima discesa, tutto fuorché banale. E’ una gara che premia l’endurance e la capacità di gestione. Al netto di giornate di grazia o meno credo che i valori reali verranno a galla.
I favoriti, gli outsiders, gli azzurri
E vediamo di inquadrarli, allora, quei valori pronti a palesarsi inesorabilmente. Il nome sulla bocca di tutti è il campione del mondo in carica ovviamente: Stian Angermund è di diritto l’uomo da battere, ma la quotazioni per un suo back to back si affievoliscono dinanzi alle corazzate che alcune nazionali porteranno ad Innsbruck. Dietro ad Angemund però decidiamo di partire dal belga Max Drion, campione europeo in carica, e dall’austriaco Hans Peter Innerhofer. Due nomi non altisonanti ma che per varie ragioni potrebbero avere la solidità necessaria per fare bene.
Dicevamo dei team e di certo quelli Francese, Britannico ed Americano sono i più sfavillanti. “les Bleus” Thibaut Baronian, Robert Loic (occhio), Fred Tranchand, Arnaud Bonin, Thomas Cardin e Julien Rancon sono un grande team, non da meno gli USA di Max King e la Gran Bretagna di John Albon, uno dei favoriti per il titolo.
Altre scheggie impazzite sullo scacchiere: lo spagnolo Jan Margarit, il giapponese Rui Ueda (sarà medaglia ??), lo svizzero Anthamatten, lo svedese Engdahl, il rumeno Mitrica, il kenyano Gikuni (grande curiosità per il vecchio leone di mille battaglie)
Nella grande lotta cui assisteremo un ruolo da assoluti protagonisti sarà riservato agli azzurri. Basta un nome: Davide Magnini, per accendere la fantasia e l’attesa di tantissimi tifosi italiani che aspettano il Piccolo Principe della Val di Sole alla grande impresa. Ma se Magnini è il grande esordiente la certezza è senza dubbio rappresentata da Francesco Puppi, un atleta formidabile che il mondo ci invidia e che nei mondiali raramente sbaglia (bronzo a Zermatt 2014, Oro a Premana 2017, Argento in Patagonia 2018, Argento a Chiang Mai 2022) per sognare il podio a squadre non possiamo non passare da Cristian Minoggio, per molti versi l’anima silenziosa di questa squadra, l’uomo su cui la giornata storta influisce di meno per la solidità e la continuità dimostrate per tutta la carriera. Addizioni come quelle di Daniel Pattis (talento puro), Andrea Rota (sempre a proprio agio nei grandi appuntamenti) e Luca Del Pero non fanno che supportare la convinzione che sia questa la squadra per poter sognare le medaglie, fosse anche solo per il fatto che dovremo giocarcela contro nazionali che sulla canotta non avranno scritto Uganda e Kenya.
Al femminile la geografia degli equilibri di forza si ridisegna. Vediamo una Spagna esperta ma che paga pesantemente l’assenza di Sheila Aviles ed una Francia che sarà protagonista ma a cui manca la grande punta. La Gran Bretagna presenta solo tre atlete.
E’ invece la Germania in queto caso ad attirare grande attenzione con la maratoneta Hottenrott, con Sarah Kistner e naturalmente con la fresca regina di Zegana, Daniela Oemus. Anche gli USA sono in pole-position: Kimber Mattox, Brittany Charboneau e Bailey Kowalczyk.
Tra le atlete più attese ci sono le svedesi Emelie Forsberg ed Emilia Brangefalt, la svizzera Judith Wyder, la ceka Barbora Macurova, la rumena Cristina Simion (vincitrice alla grande in Patagonia nel 2019), la norvegese Eli Anne Dvergsdal e la sud africana Meg MacKenzie.
L’Italia in questo caso appare meno ambiziosa e ricca di certezze. L’esordio di Alice Gaggi su questo tipo di distanze ed a questo livello è reso indecifrabile anche a causa dell sofferta prestazione di Zegama, in cui la valtellinese è naufragata nel meteo tremendo che ha caratterizzato l’edizione 2023. Dalle terre basche è tornata invece rinfrancata Martina Cumerlato, sicuramente attesa ad una conferma. Non c’è molto altro cui aggrapparsi, se non al cuore delle ragazze azzurre che vedranno in Chiara Giovando il solito indomito ed inaffondabile spirito che lega i nostri atleti ala maglia. Fabiola Conti era e rimane la più forte di questa squadra, su questa tipo di percorso, rimane da vedere come avrà recuperato una condizione che nelle ultime uscite ha suscitato più di un dubbio.
SAREMO IN LIVE STREAMING PER RACCONTARVI LA GARA TRAIL SHORT DEI MONDIALI 2023 DALLE ORE 09.00 DI GIOVEDI’ 8 GIUGNO 2023
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Credit foto: Marco Gulberti