1’000 metri all’insù, ma non è un vertical. 8,5 km di sviluppo, ma non è una salita interamente corribile. La gara del Mountain Classic Uphill aprirà la kermesse iridata a Chiang Mai venerdi 4 novembre 2022, con start per gli uomini alle ore 09:15 locali (le 4.15 in italia), 45 minuti dopo toccherà alle donne.

Sarà la gara forse con più insidie, perché gli atleti non avranno alcun riferimento di cosa voglia dire “correre in gara” con il clima che stanno scoprendo in questi giorni, fatto di caldo afoso ed opprimente, con l’umidità a farla da padrona.

Si parte a 300 metri sul livello del mare, al Chiang Mai International Exhibition & Convention Center (CMEEC) per raggiungere i 1’340 metri del villaggio di Ban Khun Chang Khian.

Lancio iniziale di 1,5 km su asfalto, poi 1’065 metri up e 48 down, rappresentati in due piccoli dentini intorno al km 6, preparatori al rilancio per lo strappo di salita finale che però non porta alla linea del traguardo, per quella ci sono altri 2 km su strada sterrata, prima con strappi violenti, e poi quasi pianeggiante per gli ultimi 50 metri, una ulteriore e curiosa particolarità che potrebbe prestarsi a colpo di mano clamoroso cosi come essere del tutto ininfluente.

Il nutrito team Azzurro a presente a Chiang Mai (Gulberti)

L’analisi tecnica

Abbiamo sentito e cercato di carpire quanto più possibile dallo staff tecnico azzurro presente a Chiang Mai. I tecnici italiani non hanno dubbi: la discriminante principale è ambientale, il caldo sarà un fattore decisivo, soprattutto influenzerà la prima parte della gara, quando si partirà sarà piena mattinata e fino ai 1000 di altitudine l’afa è tremenda. La gran parte del percorso è immersa nella folta vegetazione ed è piena di sezioni variabili, ora indigeste a chi corre forte ora sconvenienti per gli specialisti dei vertical, un bel rebus.

Anche l’irlandese Zak Hanna ha condiviso con noi alcune impressioni, confermandoci la particolarità della gara:

è un percorso solido con alcuni tratti molto ripidi ed impegnativi, la maggior parte nella foresta con un tratto di strada veloce all’inizio che presto si restringe in un sentiero rendendo difficile qualsiasi sorpasso.
Rispetto ad altre gare è anche molto tecnica in vari punti, gli ultimi 2 km sono su una strada sterrata in un piccolo villaggio e vicino ad una piccola scuola, da quello che ho visto ieri ispezionando il tracciato.

I favoriti

Gara Uphill donne – Svizzera a squadre, Mathys da battere.

C’è molto, moltissimo materiale umano atletico di primissimo ordine nella gara uphill femminile, non a caso la più appassionante anche ai recenti campionati europei. In campo scendono atlete che hanno fatto la storia, decorate con titoli importanti e pluri-medagliate a livello continentale e mondiale.

I favori del pronostico nella gara classic Uphill sono certamente per la Svizzera della 4 volte campionessa d’Europa in carica Maude Mathys. I confederati presentano uno squadrone in cui spiccano senza dubbio i nomi di Mathys, Judith Wyder e Simone Troxler. A livello individuale si rinnova l’appassionante duello con Andrea Mayr (Austria) e Christel Dewalle (Francia), senza però dimenticare il ruolo di primissimo piano che giocheranno la rumena Monica Madalina Florea, la statunitense Allie Mclaughlin e la britannica Scout Adkin. Se vi si aggiungono l’esperienza o l’abilità specifica di atlete come Anne Bersagel (Norvegia), Susanna Saapunki (Finlandia), Pavla Schorna (Rep. Ceka), Laia Montoya Garcia (Spagna) più il doveroso rispetto che merita la kenyana Joyce Njeru ecco che i posti in top-10 sembrano più che prenotati.

Elisa Sortini (Gulberti)

L’Italdonne Uphill – aggrappate alla voglia di stupire

Una squadra matura e “cattiva” al punto giusto, quella delle azzurre nella gara di sola salita sarà la consacrazione di una carriera per atlete che hanno sempre fatto del carattere e del coraggio i punti di forza. Valentina Belotti, all’ennesimo mondiale in carriera, Elisa Sortini, tornata più decisa che mai dopo la maternità, ed una Gloria Giudici che ha dimostrato agli europei di possedere statura internazionale, sono le trascinatrici di una squadra che conterà anche sulla giovane Alessia Scaini. Al di là del lato di colore ed emotivo le atlete italiane sono in buona condizione, il finale di stagione sia per Belotti che per Sortini è stato incoraggiante ed il dovere di inseguire il sogno della medaglia a squadre è inappellabile.

L’ultima volta

Come finì l’ultimo mondiale di sola salita del classic ? bisogna tornare a Canillo 2018, il 2° incredibile sigillo di Lucy Wambui Murigi, il Kenya trascinato a forza sul tetto del mondo (c’era anche una giovane Joyce Njeru) complice una giornata da dimenticare per Andrea Mayr ed un’Italia sotto tono in cui solo Sortini rispose presente con una gara di livello. Dietro alle gazzelle fu argento per la Gren Bretagna, trascinata in quel 2018 da Emmie Collinge e Sarah Tunstall, e bronzo per la Francia che poi si sarebbe laureata, con le stesse interpreti, campione del mondo nell’up&down 2019 in Patagonia.

il podio iridato a squadre femminile di Canillo 18 (Benedetto)

Gara uphill uomini – il fattore Kipngeno, Uganda is back?

Le certezze legate al predominio delle atlete europee nella gara femminile svaniscono quando si parla dell’uphill maschile, in cui la vera curiosità e questione è capire se il tracciato potrà in qualche modo rimanere indigesto alle truppe kenyane ed ugandesi. Il Patrick Kipngeno visto gareggiare quest’estate su gare di sola salita molto dure come i primi 11 km di Sierre-Zinal, il Vertical Nasego o la Montée du Nid d’Aigle, hanno impresso negli occhi di tifosi ed addetti ai lavori l’azione ed i numeri di un vero “crack”, non esisterebbe alcun dubbio sull’attribuirgli il ruolo di super favorito ma in Thailandia il vincitore della VALSIR Mountain Running World Cup 2022 troverà l’Uganda, che però non sarà guidata in battaglia da Joel Ayeko, la medaglia d’argento di Premana 2017 e di Canillo 2018, annunciata e super attesa, infatti non è partita con la squadra, lo abbiamo appurato in queste ore con un una nostra fonte vicina alla nazionale Ugandese.
Le due squadre si fronteggeranno quindi solo per modo i dire, l’Uganda è quasi al completo ma senza la sua star, anche se dal lotto dei presenti potrebbe emergere la sorpresa della rassegna iridata. Sorpresa si, perché se molto il nostro pubblico conosce del luogotenente di Kipngeno, il giovane Philemon Ombogo Kiriago, poco si sa declinato alla montagna degli altri componenti della nazionale delle “gru” (questo il nick name degli ugandesi).

Ayeko a Canillo con Chemonges (Benedetto)

Rischiava di essere, ed è effettivamente, una vigilia mondiale dal doppio scenario: con e senza africa. Alla luce del risicato contingente Kenyano e dell’assenza di Ayeko i giochi si riaprono, e questo farà una enorme differenza, anche se la concorrenza del resto del mondo non è davvero da sottovalutare.

Kipngeno a parte, Joe Gray è certamente l’uomo più atteso. L’ultimo campione del mondo, anno 2019, e l’uomo che ha saputo a Sapareva Banya, ma anche a Premana, saper correre con gli Ugandesi dominatori. Prima di lui, è bene ricordarlo, una impresa del genere è riuscita solo all’azzurro Bernard Dematteis, argento a Betws Y Coed nel 2015, battuto solo da un fuori classe come Fred Musobo. Ma c’è molto, molto altro, in una gara che davvero fa sognare gli appassionati per il super livello ed i nomi annunziati : Johan Bugge, il fortissimo vichingo norvegese oro europeo nel 2015, il talento stordente di Jacob Adkin (GBR) campione ad EuroZermatt 2019 e recente conquistatore del KV Chiavenna-Lagunc, l’irlandese Zak Hanna, unico capace di opporsi ai Kenyani in coppa del mondo quest’anno. In tema di equilibri europei chiaramente diciamo la nostra con il campione in carica della specialità, Cesare Maestri, e con uno degli interpreti più forti al mondo delle prove vertical, Henri Aymonod. Per una Svizzera che rinuncia a Rolli ci sono l’ottimo Roberto Delorenzi e Jonas Soldini (top ten ai recenti europei per lui). La Spagna è tra le più attese con Oriol Cardona Coll e soprattutto il formidabile Miquel Cobrera Rubio, 4° ad Euro El Paso a Luglio. Altri pezzi da 90: il belga Maximilian Drion ed il ceko Marek Chrashina

super Zak Hanna (Gulberti)

Italia Uphill Uomini – tutto per fare bene. Come sta Aymo ?

L’Italia schiera una formazione da sogno con la medaglia d’oro europea in carica per la specialità, Cesare Maestri, il talento più cristallino degli ultimi 15 anni, Xavier Chevrier, e due dei verticalisti più forti attualmente al mondo, Andrea Rostan ed Henri Aymonod. Proprio il valdostano tiene in agitazione l’entourage azzurro ed i tifosi italiani. Nel test percorso di domenica 30 ottobre Henri ha patito una distorsione alla caviglia, proprio affrontando l’unico breve tratto di discesa presente sul tracciato. Le sue condizioni sono monitorate con attenzione e sta svolgendo lavoro solo in acqua. Una tegola madornale sull’Italian Team che con un Aymonod in giornata poteva ambire a qualsiasi risultato. Le speranze di medaglia sono risicate, non tanto per il nostro valore, che è innegabile, quanto per la presenza dele due corazzate africane. Se le previsioni verranno confermate ed il podio verrà monopolizzato da Uganda, Kenya e Je Gray, la lotta per il bronzo a squadre sarà accesa, con Spagna, USA, Italia, Svizzera e Gran Bretagna che si scanneranno. Possiamo far saltare il banco con una giornata di Xavi Chevrier che sia degna della storia del fenicottero di Nus, campione d’Europa 2017 e mondiale junior 2009, con la conferma dello status di Cesare Maestri, sempre a medaglia nelle ultime 3 rassegne con la nazionale (Argento world 2019, oro e argento ad euro 2022), e per una volta dobbiamo augurarci anche un po’ di buona sorte, perché la concorrenza è davvero altissima.

L’ultima volta

Nell’ultimo mondiale only up fu argento per gli azzurri, coesi e ancora forti del carattere e della forza dei Gemelli Dematteis, con un Puppi che non deluse. Troppo Uganda per tutti, con il podio interamente conquistato da Chemonges, Kiplangat ed Ayeko. Bronzo per la Norvegia, e non fu un caso….

Canillo 2018, Uganda campione, Italia d’argento, Norvegia di bronzo (Benedetto)

CLASSIC UPhill CHAMPIONSHIPS – il programma

  • Date: Friday, November 4th, 2022
  • Start Time: 09:15am.-10:00am. (GMT+7) IN ITALIA: LE 4.14 DEL MATTINO GLI UOMINI, LE 5.00 DEL MATTINO LE DONNE.
  • Start: Chiang Mai International Exhibition & Convention Center (CMECC)
  • Finish: Ban Khun Chang Khian Village
  • GPX: https://bit.ly/3sEDm4d

LIVE STREAMING

Il comitato organizzatore ha diramato in giornata la conferma che le gare saranno trasmesse in streaming sulla pagina ufficiale dell’evento, a questo indirizzo:

Amazing Thailand World Mountain & Trail Running Championships

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