Doppietta USA nel 34mo Challenge Stellina grazie a Grayson Murphy e Joe Gray. Italia oro a squadre maschile nel Trofeo delle Nazioni, tra le donne vince la Gran Bretagna. Migliori degli azzurri Henry Aimonod secondo, Gloria Giudici terza.
Cielo sereno, aria frizzante e tanto entusiasmo a Susa per la partenza del 34mo Challenge Stellina dall’Arco di Augusto. Direzione località Costa Rossa (1630m di dislivello positivo distribuiti su 14.3km) per tutti gli atleti in gara, con in prima linea le squadre nazionali di USA, Gran Bretagna, Francia, Slovenia e, naturalmente, Italia, che si sono date battaglia per conquistare il Trofeo delle Nazioni dello Stellina. Già perché quest’anno la manifestazione organizzata dall’Atletica Susa Adriano Aschieris è tornata all’antico, riproponendo quella formula di competizione tra le nazioni che l’aveva accompagnata alla nascita e poi era stata momentaneamente accantonata dopo il 2006.
UOMINI. Nella prova maschile al via il campione del mondo in carica, lo statunitense Joseph Gray, ma l’Italia ha diverse frecce al proprio arco. Ed è proprio un azzurro, Henri Aymonod (U.S. Malonno) a prendere per primo l’iniziativa. Esordiente di lusso nella nazionale assoluta, il valdostano vincitore dello Stellina nel 2021 e, nello stesso anno, della Coppa del Mondo di corsa in montagna, rompe gli indugi e si fa trovare in testa al gruppetto che transita al primo rilevamento a Braida (3,7km) seguito dall’americano Joseph Gray e dal britannico Christopher Richards. Al quarto posto un altro azzurro, Andrea Rostan (Atl. Saluzzo), vincitore dell’ultima prova del campionato italiano a Premana. Seguono Dan Curts (USA), Boris Orhlac (Francia) e Andy Wacker (USA) nelle prime posizioni, lasciando intendere che nella lotta per il Trofeo delle Nazioni la squadra a stelle e strisce si propone per un ruolo di primissimo piano.
Nel secondo rilevamento, a Chiamberlando, dopo 6,5km, lo statunitense Gray si presenta davanti ad Aymonod, invariate le posizioni degli immediati inseguitori con Richards a precedere Rostan. Sale invece al quinto posto Daniel Pattis (ASD Suedtirol Team Club), recupero chiave anche in ottica della classifica per nazioni. All’ultimo rilevamento prima del traguardo, ad Alpe Arcella (11,8km) Aymonod e Gray transitano insieme, a suggellare una gara sin qui di coppia al comando. Seguono Richards davanti allo sloveno Timotej Becan che, in pieno recupero, ha sopravanzato l’altro azzurro, Rostan, che transita quinto. Gray, vincitore degli ultimi mondiali di corsa in montagna disputati, nel 2019, mette avanti tutta la sua classe nel tratto finale e taglia per primo il traguardo in solitaria, con qualche metro di vantaggio sull’ottimo Aymonod, al rientro alle competizioni dopo uno stop per motivi fisici. 1h20:36 per il vincitore, contro 1h21:03 dell’azzurro che lo scorso anno vinse in 1h19:32.
Invariate le posizioni rispetto all’ultimo rilevamento, con il terzo posto che va al britannico Richards (1h21:24), seguito dallo sloveno Becan (1h21:47), autore di un’ottima rimonta nel finale, e dal secondo azzurro al traguardo, il piemontese Andrea Rostan (1h22:35) capace di resistere al rientro del compagno Daniel Pattis, sesto (1h22:38). La classifica continua con il francese Orhlac al settimo posto (1h22:57) e con il quarto degli azzurri, Alex Baldaccini (G.S. Orobie) ottavo (1h23:46) a sancire la netta vittoria dell’Italia nel Trofeo delle Nazioni. Da segnalare anche il nono posto di Matteo Eydallin (Atl. Susa Adriano Aschieris), primo atleta al traguardo senza la maglia di una delle nazionali; per lui un tempo finale di 1h24:05, seguito dal britannico Joe Steward a chiudere la classifica dei primi 10.
“E’ stata davvero una bella giornata – commenta Joe Gray – sono felice di essere venuto qui a rappresentare il mio paese in una corsa che ha visto negli anni confrontarsi tanti grandi campioni. E’ un onore per me vincere qui, anche vista la presenza di squadre nazionali molto forti come l’Italia, la Gran Bretagna e la Francia. Gareggerò in casa al Pikes Peak (17 settembre in Colorado), per poi definire la preparazione in vista dei Campionati Mondiali di fine anno (Chiang Mai, in Thailandia, dal 3 al 6 novembre).”
Soddisfatto della sua prova Henri Aymonod: “E’ stata una bella sfida con Joe Gray, siamo partiti molto forte all’inizio, volevo stare davanti perché cercavo buone sensazioni dopo gli stop sofferti in questa stagione. Con Gray abbiamo condiviso buona parte della gara, alle Grange Sevine lui ne aveva di più e mi ha staccato, poi sono rientrato ma, prima degli ultimi km in piano ho veramente faticato, ho anche patito un po’ di crampi nel tratto finale, ho dato veramente tutto quello che avevo al momento. La mia stagione continua con il Vertical del Trofeo Nasego della prossima settimana, poi la Red Bull Dolomiten Mann (10 settembre a Liens), e infine volerò negli Stati Uniti per correre il Pikes Peak. Dopo questo appuntamento mi concentrerò sulla preparazione per i Campionati Mondiali dove spero di arrivare il 100% alla forma per difendere la maglia azzurra che è sempre un onore poter indossare”.
DONNE. Grayson Murphy e Scout Adkin: l’americana e l’inglese erano date alla vigilia come le atlete più accreditate per la vittoria. E la lotta tra le due decolla dai primi metri, con il passaggio a Braida che le vede transitare nell’ordine, ma ancora molto vicine. Terza piazza momentanea per la prima della azzurre, Gloria Giudici (Freezone), poi ancora Stati Uniti con Lauren Gregory, quinto posto per la piemontese Camilla Magliano (Pod. Torino), vincitrice dello Stellina nel 2017 e quindi attenta conoscitrice del percorso. Invariate le prime tre posizioni al passaggio a Chiamberlando, dopo 6,5km; cambia invece la quarta posizione, con la britannica Kristy Dickson in recupero sulle dirette avversarie. Grayson Murphy, campionessa del mondo in carica, non mostra cedimenti e piomba in solitaria sul traguardo di Costa Rossa in 1h32:43, a far segnare una splendida doppietta USA allo Stellina, le prime vittorie individuali degli atleti a Selle e Strisce in questa competizione. Grayson realizza il secondo tempo di sempre del percorso, meglio di lei solo l’austriaca Andrea Mayr, detentrice del record (1h29:41). Al secondo posto, in 1h35:01, si conferma la Adkin, a sua volta autrice di una gara regolare sempre su ritmi piuttosto elevati; terza Gloria Giudici (1h36:26) che si conferma la prima delle azzurre in questa edizione del Challenge Stellina. Si ferma invece ai piedi del podio Camilla Magliano (1h37:20), autrice di un ottimo finale che le ha consentito di sopravanzare l’inglese Dickson, quinta (1h38:19). La classifica prosegue con la terza delle britanniche, Sara Willhoit, al sesto posto (1h39:34), a sancire l’oro a squadre del team della Gran Bretagna. Settima la terza delle azzurre, Maddalena Somà (Atl. Roata Chiusani), che taglia il traguardo in 1h41:32 e regala all’Italia l’argento a squadre. Ottavo posto invece per la seconda delle americane, Lauren Gregory che, partita molto forte, ha poi perso posizioni nel corso della gara; 1h43:13 per lei. A concludere la classifica delle prime 10 due atlete italiane extra squadra nazionale, Luisa Rocchia (APD Pont Saint Martin), nona in 1h43:15, e Nadia Re (Atl. Saluzzo), 10ma in 1h45:48.
Favorevolmente colpita dal tracciato la vincitrice Murphy: “E’ stata una gara molto bella, un percorso davvero divertente, tutto in salita, molto veloce così come l’arrivo. Correrò ancora in Italia, il prossimo fine settimana al Trofeo Nasego, se non avrò problemi fisici”.
Sorride Gloria Giudici, che invece è esperta del percorso: “Con Camilla (Magliano) abbiamo fatto una gara piuttosto simile, senza grande distacco tra noi. Conosciamo il tracciato dello Stellina piuttosto bene, sappiamo che verso la metà c’è la possibilità di tirare un po’ il fiato per affrontare l’ultima salita e l’ultimo tratto in piano che porta all’arrivo. Per me la gara di oggi è stato essenzialmente questo, cercare di gestire bene le energie, cercando di non prendere troppo distacco all’inizio dalle tre americane, che hanno fatto una partenza piuttosto aggressiva. Poi, una volta iniziata la salita, abbiamo dovuto gestire lo sforzo. Per quanto riguarda i prossimi appuntamenti della stagione ancora non so, vivo un po’ alla giornata cercando di non farmi male. Decido di volta in volta come proseguire quest’annata che per me è un po’ tutta una sorpresa”.
JUNIOR. Al maschile successo dello sloveno Maj Pritrznik in 49:15 davanti al portacolori del GSD Genzianella Felipe Valsesia, secondo in 49:43, e a Massimo Guglielmo (Atl. Susa Adriano Aschieris), terzo in 56:02. Al femminile, l’azzurrina Matilde Bonino (Atl. Stronese-Nuova Nordaffari), quinta agli Europei di El Paso nella prova only up e oro a squadre, taglia il traguardo in 55:15.
Al termine delle competizioni a Costa Rossa si è svolta la commemorazione partigiana e la tradizionale messa in ricordo della Battaglia delle Grange Sevine (26 agosto 1944), cui hanno partecipato anche tutte le squadre nazionali presenti.
Il Comitato Organizzatore, presieduto dal campione olimpico di Roma 1960 Livio Berruti, si dice ovviamente molto soddisfatto del risultato e del ritorno alla formula originaria, così come la famiglia Bolaffi, promotrice dell’evento. Così Paolo Germanetto, presidente dell’Atl. Susa Adriano Aschieris, organizzatrice in primis della manifestazione: “Questo è un anno di ripartenza, per il nostro Trofeo delle Nazioni, quanto mai attuale vista la situazione geopolitica attuale. Vogliamo però dare continuità a questa iniziativa, riproponendola anche per i prossimi anni. Il Challenge Stellina, come tutti sanno, nasce per ricordare la Battaglia delle Grange Sevine del 26 agosto 1944, dove la brigata partigiana guidata dal comandante Aldo Laghi, alias Giulio Bolaffi, sbaragliò gli avversari dell’esercito tedesco. Il Trofeo delle Nazioni nasce con l’idea di riportare le nazioni che si affrontarono armi in pugno durante la Seconda Guerra Mondiale, a confrontarsi nuovamente sugli stessi sentieri in un clima di pace e di sport. Crediamo che sia giunto il momento che questo spirito di fratellanza venga riproposto con sempre maggior forza e per questo siamo contenti che nazioni importanti come USA e Gran Bretagna abbiano accettato quest’anno il nostro invito a partecipare. Il nostro obiettivo per i prossimi anni è quello di allargare sempre di più il bacino delle nazioni presenti”.
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GALLERY by Davide Vaninetti (in aggiornamento)