Tra una label e l’altra, un rimpasto ed una federazione, un circuito ed un sistema di ranking, il mondo della corsa sui sentieri e del fuori strada in generale ha cambiato e sta cambiando pelle, e questo non vale solo per le competizioni ma anche e soprattutto per l’impatto che queste hanno a livello mediatico e su come vengono comunicate.
Lo abbiamo già sottolineato: La SIERRE-ZINAL (di nuovo lei!! 😉 ) ha per noi il grande potere di radunare, seppur per poche ore, tutto il mondo del Running Off Road su una sola competizione, così quest’anno è stata anche l’occasione per fare alcuni ragionamenti ed osservare i big della comunicazione al lavoro, scoprendo quali siano gli orizzonti ma anche rendendosi conto che la più grande gara del mondo nella propria gestione interna della comunicazione preferisce, anche ed ancora, la semplicità.
A MASS MEDIA SPORT
Questo è il target, e ce lo ha spiegato bene Albert Jorquera, una delle prime firme giornalistiche del circuito Golden Trail Series. Attenzione però a non confondere il termine con la così detta “stampa generalista”. Centrare quell’obiettivo non è mai stato un problema per Zinal, che ha da sempre il sostegno della stampa tradizionale Svizzera, che ha numerosi brand ed aziende che usano la gara come vetrina e palcoscenico su cui raccontare dei loro prodotti e delle loro iniziative. Uscire oggi su siti generalisti, sulle brevi dei grandi quotidiani e dei loro siti web, sulle riviste di settori attinenti e di largo respiro, ma non specializzati, non è un problema insormontabile. Un buon accordo con un ufficio stampa professionale garantisce di colpire bel segno, ma il discorso che Albert ci ha fatto a Zinal è molto diverso e verte più sul fatto di portare questo sport per come è, e per come è interpretato dagli atleti di oggi, verso un pubblico sempre più grande e numeroso. Per fare questo la struttura comunicativa non si limita a comunicati stampa e rilanci ma passa attraverso il raccontare le singole storie che accadono durante l’evento, che si celano dietro ai diversi protagonisti che a turno prendono i riflettori più importanti. Tutto questo riducendo i tempi, perché ciò che è stato colto è che il pubblico vuole sapere DURANTE La gara, e chiede per il post già l’approfondimento dei temi principali, e contenuti a getto continuo.
Le enormi difficoltà di conciliare le dirette, di produrre immagini di qualità e che abbiano un senso logico nel racconto della competizione rimangono le sfide più complesse.
Ecco le parole di Albert Jorquera ai nostri microfoni:
Zinal, semplicità e linearità
Abbiamo scambiato due parole anche con Benoit Germann , il responsabile dell gestione dei media durante l’evento. Benoit organizza la sala stampa a Zinal, ricavata da un confortevole appartamento privato che due volontari dell’organizzazione possiedono a nemmeno 50 metri dalla linea di arrivo e che mettono a disposizione del comitato.
Il giorno della gara la padrona di casa si prende cura di giornalisti, fotografi, blogger, cameramen. Trovando per tutti un posto, e servendo caffè, panini, acqua e bevande senza sosta. La wi-fi è spettacolare e rende il lavoro di tutti più facile, nell’atrio di ingresso viene predisposta anche una stampante e fotocopiatrice a disposizione di tutti gli accreditati. Cose scontate quando si pensa al blasone di Zinal ma possiamo garantire per esperienza che in altre location anche blasonate delle nostre alpi c’è ancora chi pensa di organizzare la gara del secolo ogni anno e sulla comunicazione non ha nemmeno passato l’età medioevale. A Zinal hanno sempre fatto le cose semplici ma per bene, prendendosi cura di chi parla e scrive della loro gara e cercando di metterli nelle condizioni di avere materiale e di poter lavorare con efficacia.
Benoit traccia un bilancio delle sue prime 49 Zinal come addetto ai media :
Prima e dopo le GTWS
Innegabile è che tutto quanto abbiamo descritto abbia trovato un punto di riferimento nell’enorme lavoro che Golden Trail World Series sta facendo anche, se non soprattutto, dal punto di vista comunicativo. La troupe presente a Zinal era impressionante per numero, mezzi e qualità. Il canale Instagram, solo come esempio, ancora oggi a 4 giorni dalla gara offre le “code” dei racconti con tanti contenuti interessanti e soprattutto di appeal per il pubblico giovane. Sono on line centinaia di foto, un podcast del post race assolutamente di livello ( link>> GTWS Podcast #8 – Sierre Zinal Post-Race show with Esther CHESANG and Mark KANGOGO (buzzsprout.com) e si possono rivedere su youtube le immagini della gara. La diretta ha avuto alcuni problemi tecnici, ma garantiamo che siamo in presenza di ambiente naturale severo e che davvero rende tutto estremamente difficile. Gli stessi responsabili della produzione sono consapevoli che miglioramenti enormi siano ancora da fare nella disamina tecnica e nel racconto completo della gara.
Sono le sfide da vincere per diventare quel “mass-media sport” che possa entrare nelle case di tutti.
Pensiamo che questa sfida è questo lavoro meritino un grande applauso più che critiche scontate e gratuite su qualche go-pro che si pianta, semmai l’auspicio che lanciamo è verso le federazioni continentali e mondiali, affinché operino nella stessa direzione, per fare della CORSA e dei sentieri protagonisti del nostro sport un prodotto riconoscibile da tutti, senza più tabù o filtri ideologici.
foto: Gulberti, Meneghello