Grandi crono e battaglia appassionante, i keniani Mark Kangogo ed Esther Chesang mettono fine al regno di Kilian e Maude. Zinal apre un nuovo ciclo, dove gli atleti africani rimettono in alto l’asticella e si candidano a dominare il prossimo lustro. In Valsir World Cup tutto immutato, Kipngeno e Kiriago mantengono le prime posizioni, anche se Petro dimostra di esserci. Al femminile colpo d’orgoglio di Lucy Murigi che chiude 6^, si ritira Njeru, grande gara di Camilla Magliano.
ZINAL, VALAIS (SUI) – La Sierre-Zinal … roubaix per il ciclismo, New York per la maratona, il super bowl per il football … usate la metafora che volete, il significato è quello del grande evento, del momento in cui si creano le tendenze e si demarca la filosofia di uno sport, per gli amatori ed appassionati la catarsi del terminarla e conquistarla, per i campioni il momento in cui sacrifici e sforzi prendono un senso.
49esima edizione nel segno dell’Africa, comunque ed a prescindere, perché i ragazzi Kenyani ed Eritrei hanno portato definitivamente il loro talento su queste alture.
La gestione e la tattica, questo sarà il capitolo successivo di una sfida che si annuncia essere il grande motivo della prossima decade
Intanto ci teniamo questa zinal 2022 , combattuta , appassionante e senza respiro.
La gara Maschile
Pronti via ed ecco la mossa che tutti attendevano. Patrick Kipngeno e Mark Kangogo prendono e volano via, le schermaglie sulla durissima salita da Niouc a Poncette sembrano concedere alla teoria del fuoco di paglia perché sia Bonnet che Kilian rimangono agganciati , ma non è così, ben presto i due kenyani staccano il gruppo e solo il connazionale Moses Bowen rimane nella loro scia.
Il passaggio a Chandolin e’ 47” sopra il crono di Kilian nel 2019, ma è il distacco dagli inseguitori che impressiona con oltre 3’ rifilati a Remi Bonnet , il migliore europeo in quinta posizione , preceduto anche da uno scatenato Kiriago. Sornioni Mamu e Kilian, insieme intorno alla ottava posizione. La gara esplode dopo Tignousaz, Mark Kangogo si sbarazza della compagnia di Kipngeno ed avvia l’azione che risulterà decisiva. Al Weisshorn arriva più di un verdetto: tra i due kenyani ci sono due minuti ma soprattutto ci sono 5’47” di ritardo per Kilian che nel frattempo con Remi Bonnet ha lanciato il feroce inseguimento . Pochi si rendono conto che tra i due battistrada e Kilian ci siano Phil Kiriago e soprattutto che si va ad infilare lo spagnolo Andreu Blanes, la grande sorpresa di questa Sierre-Zinal.
Finale palpitante con i Kenyani che a turno vanno in crisi, si registrano anche alcune cadute, dietro Mamu e Kilian mettono in piedi l’inferno, ma non basta.
È trionfo per Mark Kangogo (Millimani Runners) che realizza un eccezionale crono di 2h27’31”, il terzo tempo di sempre sulla Rue de Zinal.
Blanes è secondo, ad aprire e chiudere idealmente il tavolo dei dibattiti tecnici sull’impatto Africano. Il meno atteso di tutti, il nome che quasi nessun media aveva pronosticato, compie un impresa leggendaria, è lui la storia più bella di questa 49esima edizione. Nella top five ci sono poi Patrick Kipngeno, Petro Mamu e Kilian Jornet, tutti sotto l’ora 30’ e 19” , tempi che fino al 2018 garantivano una vittoria tranquilla.
Enorme sofferenza ma anche soddisfazione per Phil Kiriago, il classe 2002 che solo 6 giorni fa ha conquistato Malonno si accomoda in sesta posizione, anche lui con un 30’ alla voce minuti dopo le due ore, una dimostrazione che vale e significa tanto.
C’è ancora un pizzico di Kenya per chiudere la top ten, Robert Pkemoi è 7° e precede nell’ordine Dani Osanz, Remi Bonnet e Robbie Simpson.
Passione Italiana, ma che carattere Puppi e Pattis !
Non la giornata che sognavamo, la viviamo ai margini della scena con i nostri atleti che hanno dato comunque tutto, distinguendosi sul percorso per stile e per un seguito di tifosi importante, la Sierre-Zinal è davvero diventata un punto di riferimento per organizzatori ed appassionati del nostro paese.
Ecco i migliori Italiani
Il migliore azzurro è alla fine Francesco Puppi (Nike – Atl. Valle Brembana) che corre una gara tutta in rimonta, prendendo fiducia km dopo km. Il finale lo preoccupava giustamente dopo le note vicissitudini (nuova recente frattura al gomito) ed anche la condizione non perfetta si è fatta sentire, è 14°, giusto dietro a Sylvain Cachard, crono di 2h38’32”, giornata da prendere con positività, la dimostrazione di solidità è a nostro avviso enorme.
Come enorme è la gioia di salutare, proprio dietro a Francesco, l’arrivo di Daniel Pattis (Brooks) in 2h38’54”. Questa è una gara che sentirà ancora parlare dell’altoatesino, ne siamo certi. Tra i migliori italiani anche un Cristian Minoggio da applausi, stacca il 18° posto in 2h40’47”. Più in chiaroscuro la giornata di Cesare Maestri (Nike – Atl. Valli Bergamasche Leffe) che aveva molte più pressioni addosso e purtroppo dopo Weisshorn naufraga, perdendo parecchie posizioni. E’ 20° con un 2h41’08” che certo non lo può soddisfare.
Zinal Donne – termina il regno Mathys, brilla il Kenya con Esther Chesang.
Buon crono di 2h52’01”, tutto costruito nella prima parte in cui ha viaggiato su ritmi da record. Per Esther Chesang è un esordio formidabile in Europa. Allenata da Octavio Perez e membro nel nuovo Kenya Skyrunning Project, per lei è la primissima apparizione nel vecchio continente e fino al Weisshorn è stata una marcia trionfale con parziali impressionanti a Chandolin e anche a Tignousaz, dove le proiezioni erano vicine al 2019 di Maude Mathys.
La Svizzera di Ollon ha lasciato fare, controllando la propria gara per sperare una rimonta finale che è andata a soli 29” dal completarsi. Podio per un’altra kenyana, la vincitrice di Thyon-Dixence Philaires Kisang scrive 2h58’00” per un podio tutto sub 3h00’. 4^ la Omosa ed eccezionale 5° posto per Sarah McCormack che abbiamo visto solo pochi giorni fa in Italia al PizTriVERTICAL battagliare con Andrea Mayr. L’irlandese fa il personale a Zinal (3h04’12”) e si accomoda al 5° posto, solo applausi per la vincitrice della Mountain Running World Cup WMRA del 2019 !
Nelle prime 20 tanti nomi illustri del trail e della montagna classica, con tempi che però si innalzano decisamente. La in mezzo, e meritano ambedue un abbraccio da tutti gli sportivi italiani, ci sono anche Camilla Magliano (Salomon – Pod. Torino), 14^ in 3h10’13”, ed Alice Gaggi (Brooks – La Recasatello) 16^ in 3h11’49”.
Cercheremo di portare nel pomeriggio alcune interviste dei migliori italiani.
In ottica VALSIR Mountain Running World Cup
Come spesso accade la Zinal annacqua un pò la questione, al femminile calma piatta anche se il 6° posto di Lucy Murigi, il 14° di Camilla Magliano ed il ritiro di Joyce Njeru ci dicono che una campionessa non si arrende mai, che la torinese è testarda e non mollerà il mazzo tanto facilmente fino alla fine della serie, e che per Joyce era davvero troppo presto per gettarsi nella mischia del mostro elvetico.
Al Maschile, anche quando non fanno primo/secondo, Kipngeno e Kiriago non deludono e continuano la marcia trionfale che li porterà insieme sul podio della coppa del mondo. Solo il Petro visto oggi può provare ad immaginare di inserirsi tra loro, banco di prova per chiudere i conti saranno Vertical e Trofeo Nasego, in scena il 3 e 4 settembre a a Casto Valle Sabbia, nel bresciano, una tappa da non perdere !
Link alle Classifiche della Sierre Zinal 2022 >>> https://www.datasport.com/live/monitor/?racenr=24138
Classifiche generali di Valsir World Cup dopo 8 prove >>> WCup_2022_-_RESULTS_after_8_races
Foto Marco Gulberti ( su flickr Album in aggiornamento)