Tanti progressi per gli azzurri alla mezza maratona di Berlino, corsa sotto un cielo nuvoloso, con qualche fiocco di neve al via e una temperatura rimasta sempre piuttosto fredda (1° in partenza, poco di più all’arrivo). Dalla capitale tedesca, con oltre 30000 runners al via, arriva l’acuto di Pietro Riva che scende a 1h01:36, con il nono posto in gara, per proseguire il suo bel momento due settimane dopo aver battuto il record italiano nei 10 chilometri (27:50 a Laredo, in Spagna) che aveva già fissato nella scorsa stagione.
Alle sue spalle vola anche Xavier Chevrier (Atl. Bergamasche Leffe), dodicesimo con 1h01:58 superando se stesso di quasi un minuto e mezzo, visto che il suo limite era di 1h03:25 nel 2020 a Verona. E così il valdostano, già oro europeo della corsa in montagna nel 2017, dimostra di essere pienamente competitivo anche su strada. Un miglioramento quasi analogo per Nekagenet Crippa (Esercito), 14esimo in 1h02:01 con il record personale alleggerito nettamente dall’ex campione tricolore in confronto al 1h03:23 di due anni fa, sempre alla mezza di Verona. A segno anche il 23enne lombardo Ademe Cuneo (Caivano Runners), con il suo primato di 1h04:04 in trentesima posizione, e l’altoatesino Hannes Perkmann (PB di 1h04:27 al 36esimo posto), altro specialista del mountain running.
Festeggiano il successo due keniani: Alex Kibet (58:55) e Sheila Chepkirui Kiprotich (1h05:02). Tra gli uomini sei keniani tra i primi dieci, in tre sotto il muro dei 60′ – al via, erano 7 i PB sotto il limite dell’ora -, quattro europei sotto l’1h02′. E ancora: in 28 sotto l’1h04′, 87 uomini sotto l’1h10′. Tra le donne quattro keniane ai primi quattro posti, in sette sotto l’1h10′, in cinquanta sotto l’1h20′.
Tra le donne finisce decima Giovanna Epis, a un soffio dal personal best. La veneziana dei Carabinieri chiude in 1h11:07, soltanto sei secondi in più del crono con cui ha vinto il titolo italiano nella rassegna nazionale dello scorso novembre a Roma. In tema di mountain running, si rivede anche la giovane tedesca Lisa Oed, già campionessa europea juniores nel 2017 e poi argento iridato l’anno successivo a Canillo: per lei diciassettesimo posto finale e il nuovo best time di 1h13’47”.
Tornando alla prova di Chevrier, a parlare sono soprattutto le frazioni di gara: 14.48 ai 5Km, 29.28 al Km 10, 43.59 al Km 15, per una media finale di 2’56” al Km. Partenza non velocissima per Xavier, che transita in 8’55” al terzo chilometro, ma anche i due gruppetti davanti partono un po’ più piano del previsto, complice probabilmente anche il grande freddo. Poi per il valdostano un’accelerazione decisa, per rimanere quasi sempre a guidare un gruppetto che si sfalda poco alla volta e per andare a rimontare posizioni sino al dodicesimo posto finale. Dal quindicesimo chilometro al traguardo un leggerissimo calo, ma a calare sono un po’ tutti, anche davanti, tanto che in questo tratto, condizionato anche da qualche leggera risalita, il valdostano alla fine farà segnare il sesto miglior split time di giornata (17.59 per gli ultimi 6097 metri).
Da applausi anche la prova di Hannes Perkmann, che con 1h04.27 migliora di oltre un minuto e mezzo il suo precedente record personale, il 65.58 di Verona 2021. Per l’altoatesino di Sarentino, che compirà 29 anni domani – auguri Hannes! -, la conferma di un ulteriore salto di qualità anche su strada. Transitato al terzo chilometro nel bel mezzo del gruppone trainato da Xavier, Hannes fa segnare un passaggio di 15 minuti netti al Km 5 e poi di 30.11 al decimo chilometro. Altro passaggio regolare al quindicesimo chilometro (45.23), poi qualche difficoltà, specie negli ultimi tre Km di gara. Ma l’arrivo sotto la porta di Brandeburgo è comunque ricco di soddisfazioni anche per lui.