Il catalano gioca con gli avversari ma basta uno scossone per prendersi (ancora) tutto. Sono 9 volte! Bellissima battaglia alle sue spalle con Lolkurraru che cambia avversari km dopo km e poi si deve arrendere a Simpson e Maestri, indiavolati nel finale. Maude Mathys accantona i fantasmi della Thyon Dixence e regala un’altra cavalcata inarrestabile. Sorpresa al 2° posto con l’Olandese Nienke Brinkmann, molto bene Anais Sabrie che si conferma ai vertici e si prende il podio dopo la beffa del 2019.

In chiave world cup Lokurraru e Sabrie prendono dei punti importanti, da vedere se li valorizzeranno nelle prossime tappe.

Zinal 7 agosto 2021 – scaramucce, schermaglie, mine esplose ed inesplose ma alla fine lo spartito non cambia. Il clamore era meritato, perché un’altra volta in Val d’Anniviers sono confluiti tutti i migliori del panorama mondiale, alla resa dei conti però gli equilibri sembrano pesantemente stabiliti con i numeri uno dell’equipe Salomon che si sono mangiati l’intera torta un’altra volta.

Illusione Petro, Bomba Kilian

Il succedersi degli eventi ha in parte ricalcato le gare del circuito Golden Trail Series con l’azione veemente di Remi Bonnet che all’uscita dai blocchi di partenza ha imposto un ritmo indiavolato nella dura salita verso Ponchette. Bel forcing che ha sgranato un gruppo in cui saggiamente molti dei big più esperti hanno atteso la fine della salita per fare la propria mossa. A Ponchette si presentano Kilian Jornet e Remi Bonnet con l’accoppiata formata da Mamu e Lolkurraru che insegue a breve distanza, tallonati da un Baronian pimpantissimo. Il rilancio verso Chandolin regala il primo momento decisivo con Mamu che si stacca dal gruppetto degli inseguitori e si porta sulla coppia di testa, passando in testa a Chandolin. E’ pero un fuoco di paglia e ben presto il conto per l’Eritreo si presenta salato. L’attacco di Kilian arriva improvviso e dapprima sembra avere come risultato di staccare solo Bonnet, Mamu rimane in vista del catalano, ma nel giro di un paio di km si spegne letteralmente ed esce completamente di gara. Da dietro rinviene invece il kenyano di Run2Gether Lengen Lolkurraru che prova a rispondere al forcing di Jornet e riesce a mantenersi a lungo con un distacco inferiore al minuto. Si mescolano le carte che ridisegnano la top ten e salgono le quotazioni dell’Italiano Cesare Maestri, del britannico Robbie Simpson e del francese Thibaut Baronian, i più credibili e consistenti nella parte filante e veloce tra Tignousa e l’Hotel Weisshorn.

L’azione di Kilian non si spegne e, malgrado alle sue spalle i duelli innescati alzino il ritmo, per il catalano si tratta davvero di controllare e godersi il rettilineo finale per l’ennesima volta. Crono per lui “normale” da 2h31’44 ma la grande soddisfazione di aver riportato la 9^ vittoria a Zinal. Gli ultimi 8 km, inclusivi della rapida discesa finale, riscrivono la classifica e sul traguardo si presenta per la 4^ volta al 2° posto lo scozzese Robbie Simpson, firmatario di un 2h32’26” che è invece signor crono per il portacolori di Adidas Terrex. Laurea con lode per il nostro Cesare Maestri, entra nella storia della Sierre Zinal con un podio all’esordio ed in una edizione di livello eccezionale, la sua condotta di gara è stata perfetta ed il crono di 2h33’51” fa di lui il 2° Italiano più veloce di sempre qui dietro ovviamente alle prestazioni monstre di Marco De Gasperi negli anni d’oro. Pesa e non poco anche il 4° posto di Lengen Lolkurraru, il masai di casa Run2Gether ci aveva anche creduto ad un certo punto per poi piantarsi dopo il Weisshorn. La sua rimane prova di sostanza ed i punti di questo 4° posto lo proiettano in buona posizione nella world cup, che a questo punto per il team austriaco diventa un grande obiettivo. C’è ancora Italia nella top five con Davide Magnini che si prende il 5° posto, questa volta il derby con Cesare lo perde ma il suo 2h34’38” merita tanti e convinti applausi.

Gli altri migliori italiani sono Francesco Puppi 14° ed un po’ deluso, un enorme Fabio Ruga 21°, poi Alex Baldaccini 27° ed Henry Aymonod 30°.

Da sottolineare le prestazioni dei francesi Baronian (6°) e Rancon (8°) autore di una rimonta eccezionale, ma anche dello svizzero Roberto de Lorenzi e dello spagnolo Dani Osanz, forse la grande e vera sorpresa del giorno.

Maude, senza batticuore.

La gara femminile aveva promesso pathos ed incertezza, dovuta soprattutto alle voci che si rincorrevano e che raccontavano addirittura di problemi cardiaci per Maude Mathys. La detentrice del titolo e del record non ha invece sofferto per un solo metro. Pur contenendosi nell’ascesa iniziale la 3 volte campionessa d’Europa aveva già oltre un minuto di vantaggio a Ponchette su quella che è la vera bomba di questa 48^ edizione, l’Olandese di stanza a Zurigo Nienke Brinkman, gia vincitrice in stagione della Zermatt Marathon ed a questo punto attesa nei piani alti anche del world ranking e perché no,  papabile di numerosi inviti per alcune gare anche in italia.

Le altre sono lontane, Anais Sabrie, la più convincente delle inseguitrici, ha più di 4’. Non c’è più molto da dire su una gara cannibalizzata in maniera totale dall’atleta di Ollon che non si gira mai indietro ed arriva a Zinal in 2h46’03”, crono che negli uomini le varrebbe il 25esimo posto e che le consegnerebbe un altro record, non fosse che per la modifica in partenza questa volta il primato cronometrico non era in palio.

Chi merita una grande celebrazione è sicuramente Nienke Brinkman, corre in 2h48’58” che sarebbe stato sotto il record ufficiale della Mathys, dal nulla esplode una fragorosa novità per tutto l’ambiente, anche questo da la misura ed il senso di cosa sia la Sierre-Zinal. Una Zinal che è dolce per la francesina Anais Sabrie, sul podio con tanta festa ed un crono, 2h55’23”, che la pone tra le migliori di sempre. Sicuramente la numero uno Francese, e vista la concorrenza oltralpe per Anais è successo non da poco.

C’era poca Italia nella gara donne, si difende bene Alice Gaggi che chiude al 9° posto in 3h07’53” e raggranella qualche punticino per la world cup che la vede nei piani alti. Cecilia Basso è 23^, Caterina Stenta 35^.

Anche nella gara donne qualche bella sorpresa e qualche vittima illustre. Detto della Brinkman rimane molto buona la gara della kenyana di Run2Gether Teresiah Kwamboka Omosa, 5^ in 2h59’28” mentre si confermano solide ed ai vertici sia Blandine l’Hirondel (4^) che Simone Troxler e Marcela Vasinova (7^ e 6^ rispettivamente). Non grande giornata per Judyth Wyder, solo 10^, ne tantomeno per Lucy Murigi che paga le cattive condizioni fisiche della vigilia e chiude 34^ compromettendo forse la rincorsa alla world cup.

Le impressioni a caldo di Cesare Maestri raccolte dai nostri inviati:

Oggi per me è stato qualcosa di incredibile. Un sogno ! In gara ripensavo agli allenamenti degli ultimi mesi per arrivare qui, a tutte le fatiche fatte.  Sognavo arrivare nei 10 , sono partito tranquillo e senza pressioni, perché non avevo niente da perdere e cosi dopo un pò sono andato in rimonta… è andata bene.. sono molto  contento!!

Diretta GTS, qualche pecca

Premessa che la nostra vuole essere critica costruttiva. L’ammirazione per ciò che GTS sta facendo è enorme, con immagini bellissime e la possibilità di vivere veramente la gara. Perdersi ciò che succedeva dietro Kilian, raccontando per quasi 20 minuti di Baronian e Bonnet al 2° e 3° posto mentre davanti c’erano già Maestri e Simpson, è stato abbastanza spiazzante. Oltre al fatto che nulla i commentatori sapevano ne del vicecampione del mondo di mountain running in carica, arrivando a decidere deliberatamente che dovesse essere Puppi quell’atleta in maglia nike al 2° posto. Errori, dimenticanze, sviste che dicono che forse il processo di democratizzazione di questo sport per farne un prodotto generalista seguito dalle masse , come esposto ieri in conferenza stampa, è ancora di la da venire. Coinvolgere il pubblico significa anche dare profondità ai personaggi, agli atleti, alle loro storie ed un minimo al loro background. Quando diciamo atleti pensiamo a TUTTI gli atleti o quanto meno anche a qualche atleta che non sia dentro il giro del circuito, e non ci sembra con questo di fare una critica ingiusta alla redazione di GTS, che rimane la migliore al mondo e punto di riferimento per foto, video e materiale media.

Qui link alle classifiche temporanee

Foto credit Marco Gulberti (Album in aggiornamento)

Sierre-Zinal 2021: Race-Day