Come il tappone dolomitico al giro o la sfida al vertice in campionato. L’incrocio tra Golden Trail e Coppa del Mondo rende anche questa volta la Sierre-Zinal il crocevia dei destini stagionali di molti atleti. La 9^ vittoria di Kilian Jornet pare non esser davvero in discussione ma dentro la gara si consumerà la madre di tutte le battaglie per capire chi può davvero ambire ad alzare il trofeo di cristallo iridato nella finalissima di Chiavenna del prossimo ottobre o chi, in ambito GTS, può andare ad insidiare Stian Angermund.

*Special Edition*

Intendiamoci: il fascino, l’attesa, il pathos sono quelli di sempre ma a dover di cronaca va sottolineato come questa, al pari di quella della scorsa stagione, debba per forza essere presentata con l’aggiunta di un piccolo asterisco. La Pandemia continua a lasciare la propria onda lunga a vari livelli sullo sport ed anche la grande classica della Val d’Anniviers ne fa le spese.

*No Record, No UK, No Gray*

Non si potrà intanto parlare di record visto che il percorso non è in toto quello sacro e leggendario. La leggera modifica in partenza, con il tratto d’asfalto eliminato ed il dirottamento sulla variante nel bosco utilizzata per la categoria Tourists, toglie il discorso dei riferimenti cronometrici, pur trattandosi davvero di alterazione minimale. Altro aspetto da non dimenticare è l’assenza, forzata, di una serie di atleti, soprattutto britannici, che si trovano nell’impossibilità reale di raggiungere la Svizzera causa restrizioni nel proprio paese dettate da norme di confinamento o quarantena. Una nota che passa sotto traccia ma che fa piuttosto clamore è anche la ferma e ferrea decisione dell’attuale world champion Joe Gray di non prendere parte alla gara in virtù del proprio dissenso sul quartz-program, davvero un peccato per lo spettacolo ma davvero non ci sentiamo per nulla di dar torto al grande campione americano per questa sua scelta che è evidentemente un messaggio anche per le alte autorità sportive e civili.

*La 9^ di Kilian, la 3^ di Maude*

A discapito di una lista elite enorme e sfavillante, piena di nomi, leggende, atleti di altre specialità e via discorrendo, pare a noi piuttosto evidente che si vada verso un  copia incolla delle ultime due edizioni. Al netto di ciò che poi una gara di alto livello può sempre riservare, la caratura di Maude Mathys e di Kilian Jornet appare di altra dimensione rispetto al resto dei competitors.

*Women – Rullo Compressore Mathys*

La Start List Elite Donne

E’ vero, Maude Mathys ha ciccato Thyon, ma è parso evidente che si trattasse di giornata opaca nell’ambito di un percorso di avvicinamento a Zinal che l’ha vista nettamente superiore nelle uniche due uscite ad alto livello, Olla de Nuria e Mont Blanc. Alla Thyon semplicemente la Mathys ha tirato i remi in barca, tenendo in serbo il meglio per la gara di cui detiene un record che rischia di diventare eterno. L’unica variabile che può affossarla è la classica giornata no, come le è capitato nelle ultime tre stagioni solo al mondiale lunghe distanze in Argentina. Se solo sarà nella media del proprio standard si correrà per il 2° posto. Non mancano grandi motivi di interesse per vedere chi conquisterà la gloria del podio vicino a lei, oltre ai punti per la World Cup che vede al momento in testa la scozzese Charlotte Morgan su Lucy Murigi, Alice Gaggi e Lorenza Beccaria. Tutte queste atlete saranno al via con le due italiane alla loro prima volta a Zinal, la Scozzese che correrà per fare punti e la Kenyana in fortissimo dubbio dopo un FlettaTRAIL molto sotto tono. In senso assoluto le avversarie di giornata più ostiche saranno certamente le svizzere Judith Wyder e Simone Troxler più le francesi Anais Sabrie, Elise Poncet e Blandine L’Hirondel. Molta curiosità per vedere come si comporterà la ceka Marcela Vasinova ed ancor di più la britannica Julia Bleasdale, 8^ nei 10’000 di Londra 2012 con 30’55  e stessa posizione nei 5’000 con 15’14”. Come sempre poi lista kilometrica di elites interessantissime: da Holly Page ad Eli Anne Dvergsdal, da Denisa Dragomir alla sorpresa messicana Karina Karsolio o alla giovanissima euskadi Sara Alonso.

*Men – no illusion, sarà 9^ sinfonia*

La Start List Elite Uomini

Fresco e pimpante come una rosa. Kilian scende per un attimo nel proprio campo giochi preferito, la dove ha guadagnato l’immortalità nel 2019 con quel 2h25’35” che ancora fa clamore e rumore tra gli appassionati. Le ultime notizie e la recente uscita alla Fjiall Marathon non sembrano lasciare alcun dubbio sul copione consueto, tante illusioni alla vigilia ma poi una volta sui sentieri il catalano si mangerà gli avversari come zuccherini. Ricordiamo che nella storia l’unico che lo abbia veramente battuto a Zinal risponde al nome di Marco De Gasperi (anno 2011), ed erano gli anni d’oro del Bormino, oltre all’episodio del 2013 in cui fu Marc Launstain a prevalere in una giornata irripetibile. Poi nessuno ha saputo mettere il dossard davanti a Kilian nello scontro diretto alla corsa dei 5 quattromila.

Non mancherebbero, sulla carta, i nomi per impensierire sua maestà Burgada ma per diverse ragioni pare che agli avversari manchi sempre un centesimo per fare cifra tonda. Il più papabile era senza dubbio Stian Angermund, lanciatissimo dalle tre vittorie in GTS, ma il norvegese non sarà al via. Le chances maggiori di fare la gara ricadono cosi sugli alfieri di Salomon Remi Bonnet e Davide Magnini, chiamati a vestire i panni dei protagonisti. Molti addetti ai lavori avevano individuato in Xavier Chevrier un possibile contendente, ma l’italiano dopo aver fatto sfracelli ad inizio luglio con il record allo Stelvio e la vittoria alla Montée du Nid d’Aigle di Saint Gervais Mont Blanc si è dovuto arrendere ad un infortunio che lo ha al momento estromesso dalla stagione. Qualche timida scommessa può essere giocata sugli italiani Francesco Puppi e Cesare Maestri, ma mentre il primo appare solido ma non cosi brillante, il secondo ha sicuramente delle enormi potenzialità ma è al suo esordio a Zinal ed in stagione fino ad oggi in salita ha fatto fatica, non esattamente un bel viatico per accingersi a scannarsi contro questi avversari sugli 8 km iniziali fino a Ponchette.

Chiaramente i veri calibri pesanti per poter far male a Kilian possono essere atleti più esperti e tarati su distanze importanti come l’inglese Robbie Simpson, il francese Frederic Tranchand o l’eritreo Petro Mamu. Tutti hanno grosse aspettative intorno e sono circondati da grande curiosità ma nessuno ha tutte le caselle in fila per potersi dire il vero favorito per sfidare il Re.

Simpson si sta sempre più votando alle lunghe distanze, Zinal gli è amica ma non amante, tre volte 2° e mai senza rilievi cronometrici da lasciare veramente impressionati (best time 2h33’11”). Tranchand è il vero nome nuovo, orientista, solido e resistente. Ha molto ben impressionato e lo scorso anno è stato la sorpresa qui correndo da solo un crono che era rimasto primo nella virtuale fino alla gara elite. Da qui a provare a vincere però ce ne passa. Infine il piccolo Petro…

Mamu è arrivato dall’Eritrea dopo un viaggio pieno di fatiche e problemi. Ha corso e vinto il FlettaTRAIL con un crono buono ma non impressionante e le sue condizioni fisiche sono abbastanza precarie. Non è per intenderci il Mamu del 2019, capace di impensierire l’invincibile Kilian nel giorno del record. Va a Zinal per fare bene, certo, ma una top five sarebbe già salutata con enorme soddisfazione.

Gli altri del lotto sono l’hombre vertical Henri Aymonod, sempre più a suo agio anche fuori dal consueto scenario only-up, il messicano JC Carera ed il colombiano William Rodriguez, il coriaceo marocchino Elhousine Elazzaoui, l’americano Hayden Hawks, il belga Max Drion, l’irlandese Zak Hanna ed i francesi Thibaut Baronian e Julien Rancon.

Se vogliamo infine individuare davvero due mine vaganti degne di questo nome, le nostre fiches le giochiamo su due atleti che possono rappresentare il grande crack: lo svizzero Christian Mathys ed  il francese Sylvain Cachard.

*Esame Aymo*

In chiave world cup maschile, ed anche ranking, la gara è un vero esame di maturità per Henri Aymonod, se lo scalatore valdostano uscirà da Zinal con qualcosa in saccoccia avrà portato un mattone importante per la costruzione di una stagione che allo svanire dei clamori lascerà solo la tangibilità dei numeri e dei titoli conquistati con la solidità e la continuità attraverso mesi ad alto livello.

*follow the race*

Racconteremo come ogni anno la Sierre-Zinal sulle nostre pagine social con aggiornamenti e dopo la gara non perdetevi il nostro report con le classifiche, il racconto gara e le dichiarazioni dei protagonisti, il tutto come sempre condito dalla gallery fotografica firmata Marco Gulberti