A Saint Gervais il grande spettacolo della corsa in montagna. Il cuore del Monte Bianco, oggi testimone di un’altra pagina di storia non solo della coppa del mondo, arricchita da una tappa transalpina di grandissimo livello, ma anche dell’intera corsa in montagna.

La Montée du Nid d’Aigle fa parte delle grandi classiche dell’arco alpino, nulla da invidiare a grandi gare come la Jungrfrau Marathon e Sierre Zinal o alle grandi classiche italiane. Abbiamo assistito oggi una prestazione monstre da parte degli atleti azzurri che hanno regalato qualcosa d’incredibile nella gara maschile. Al femminile rispettate le attese ma non sono mancate grandi grandissime sorprese.

Pronti, via! (Ph. Marco gulberti)

 

Chevrier, Puppi e Aymo!

L’impresa di Xavier Chevrier, Francesco Puppi e Henry Aymonod caratterizza la giornata al maschile. Pronti via, e come ci si attendeva è stato subito Xavier Chevrier ad imporre il ritmo che solo lui ha dimostrato di poter fare già una settimana fa quando ha scritto l’impresa indimenticabile del record al passo dello Stelvio.

Su un percorso che nei primi dieci chilometri presentava ampi tratti corribili con strada con fondo compatto e strade bianche, il valdostano del Team Asics – Atletica Valli Bergamasche  Leffe si è involato da subito portandosi appresso il compagno di nazionale e portacolori del Team Nike Trail – Atletica Valle Brembana, Francesco Puppi.

Xavier Chevrier (Ph. Marco Gulberti)

I due hanno preso da subito qualche metro di vantaggio che sono andati via via ad aumentare progressivamente fino un minuto sulla quotata coppia francese Julien Rancon e Alexander Fine, che da dietro hanno da subito capito che non era il caso di lasciar scappare gli italiani.

A riprendere Rancon e Fine sono stati poi Henri Aymonod e il Keniano Eric Muthon (Atl. Saluzzo). Henry Aymonod (NorthFace – U.S. Malonno) ben presto diventerà uno dei protagonisti del gran finale in cui il lo scenario di gara cambiava completamente con gli ultimi tre chilometri che erano un vero e proprio kilometro verticale.

Francesco Puppi (Ph. Marco Gulberti)

Xavier Chevrier  guadagna su Francesco Puppi e al passaggio alle scale con cinquantacinque secondi di margine su Henry Aymonod in grande rimonta. Dietro di loro Julien Rancon in quarta posizione seguito da Fine e dall’incredibile la rimonta del giovanissimo Rémi Lonchampt.

Finale ormai scritto ed è storia: nuovo record alla Montée du Nid d’Aigle per Xavrier Chevrier, l’uomo dei record così lo possiamo chiamare: dopo lo Stelvio si prende anche questa classica francese al cospetto del Monte Bianco con il crono incredibile di 1h44’25” che polverizza il vecchio record di 1h47’49” fino ad oggi detenuto dal francese Emmanuel Meyssat. Sotto il vecchio primato vanno anche Francesco Puppi secondo in un 1h45’49” ed Henri Aymonod terzo in 1h46’44”. La top five di giornata è completata da Julien Rancon quinto e, grande sorpresa, Rémi Lonchampt. Nota di merito per l’italiano Massimo Farcoz, settimo.

Julien Rancon (Ph. Marco Gulberti)

 

Lucy Wu vicinissima al record

Lucy Murigi (On – Atl. Saluzzo) era la favorita tra le donne, voleva riassaporare il gusto della vittoria dopo la delusione patita in terra austriaca contro le connazionali. Questa volta non c’è stato nulla da fare per le avversarie: Lucy  ha preso un grande vantaggio nella prima parte a lei congeniale e dove si è trattato di soffrire ha saputo soffrire. Una vera beffa il finale dove, per due secondi, ha sfumato il record del percorso. Tuttavia, rivedere un’atleta correre in 2h06’08” vicinissima al record storico del 2006 di Isabel Gullot è stato davvero uno spettacolo che ha esaltato i presenti al Nido dell’Aquila.

Lucy Wambui Murigi (Ph. Marco Gulberti)

Dietro di lei è successo davvero di tutto: il dream team francese campione del mondo 2019 ha cercato fin da subito di imporre il proprio ritmo su tutte le avversarie. Il parterre è stato sbaragliato dalla padrona di casa Elise Poncet che per prima ha dettato il ritmo per poi naufragare in posizioni di retrovia.

Il grande finale ha rimescolato un’altra volta le carte: in primis la grande sorpresa di giornata Matilde Sagnes capace di una super rimonta che la porta a un passo dal podio, 4^ postazione. Notevole anche l’impresa di Christelle Dewalle che nel durissimo tratto finale del percorso adatto alle sue caratteristiche di grande scalatrice l’ha vista riuscire a passare in serie Matilde Sagnes, Anais Sabrie e andare a prendersi il secondo posto con un eccezionale 2h06’29”. Completa il podio Anais Sabrie con 2h07’34”. Top five completata da Simon Troxler la maratoneta svizzera già vincitrice della Jungfrau Marathon nel 2019 con un ottimo 2h10’45”.

Anais Sabrie (Ph. Marco Gulberti)

La coppa del mondo giunge una tappa forse decisiva: rimane da capire se ci sarà continuità da parte dei protagonisti di oggi, continuità e solidità che ha dimostrato fino ad oggi il valdostano Henri Aymonod. Il fenomeno dei Vertical sta dimostrando grande duttilità e il primo posto nella classifica generale di coppa è oggi saldo e reale..

Henri Aymonod (Ph. Marco Gulberti)

Lucy Murigi getta la maschera: la vittoria di oggi unita al terzo porto del grossglockner significa che la keniana vuole alzare finalmente quel trofeo di cristallo che gli è sfuggito nel 2018 quando fu Andrea Mayr a beffarla all’ultima prova.

La Murigi oggi ha corso su un terreno a lei congeniale per larghi tratti ma ha dimostrato anche di essere in grado di soffrire. Quello di cui la coppa del mondo ha bisogno adesso è continuità da parte degli altri protagonisti: assistere a una prestazione del genere da parte di Chevrier e Puppi fa sognare i tifosi perché atleti del genere meritano di entrare nell’albo d’oro della coppa del mondo e meritano di impreziosire questa manifestazione che la WMRA  sta fortemente rilanciando.

Anche in questo senso va letta la scelta di venire a Saint Gervais un luogo incantato, in un panorama mozzafiato con un testimone d’eccezione sua maestà il monte bianco Qui dov’è si parla di mecca del Trail oggi abbiamo assistito all’atmosfera vera e allo spettacolo brutale della corsa in montagna dove si corre forte, su percorsi a portata di tutti e dove il vero spettacolo lo fanno l’agonismo, la velocità e il dare tutto dal primo all’ultimo metro.

RISULTATI: MONTEE DU NID D’AIGLE 2021

GALLERY COMPLETA (Marco Gulberti/corsainmontagna.it)

World Cup 3 - Montée du Nid d'Aigle (Marco Gulberti)