Nonostante l’era Covid la manifestazione si è svolta regolarmente, nel pieno rispetto delle regole.
Applausi meritatissimi all’Us Sangiorgese per questo grande risultato organizzativo.
Scrivono i loro nomi nella storia del Campaccio l’ugandese Kiplimo e l’etiope Gemechu
(San Giorgio Su Legnano) – Sono stati due giorni intensi ma estremamente importanti, frutto di mesi di un lavoro organizzativo meticoloso da parte dell’Us Sangiorgese, con il fondamentale appoggio del Comune di San Giorgio e di tutte le Istituzioni locali. La priorità era garantire appieno il rispetto delle normative sanitarie per la prevenzione della diffusione della pandemia da Covid19 e il Campaccio Cross Country ce l’ha fatta, ha messo insieme sicurezza sanitaria e sport, diventando così una pietra miliare in questo 2021 e dando a questo storico evento la continuità che cercava. La 64esima edizione, prima tappa del circuito Permit Cross World Athletics è stata il solito grande successo, così come accade ininterrottamente dal 1957.
Complessivamente nella due giorni del Campaccio circa un migliaio i partecipanti, sabato 20 marzo hanno aperto le competizioni i SeniorMaster, che si sono sfidati con sogni di gloria senza età. Un susseguirsi di colpi di pistola delle varie batterie per permettere a tutti di gareggiare in sicurezza, con piani di ingresso ed evacuazione studiati nei dettagli e accessi contingentati, un lavoro certosino che ha permesso di oleare la macchina per la girandola di eventi per il giorno successivo.
Domenica 21 marzo è stato il turno dei giovani, a sfidarsi, cadetti/e, allievi/e, juniores e promesse di ambo i sessi, anche con la grande novità per questa edizione del cross corto e, in ultimo, le competizioni più attese dal grande pubblico, quelle degli atleti assoluti.
GARA MASCHILE – Gara spettacolare e nessuna sorpresa tra gli uomini dove a tagliare il traguardo per primo in 29’07” è stato l’ugandese Jacob Kiplimo che, solo una settimana fa, si era imposto anche alla Festa del Cross di Campi Bisenzio. Allenato dal bergamasco Jacopo Brasi, Jakob Kiplimo, campione mondiale di mezza maratona e vicecampione mondiale di cross, era il grande favorito della vigilia e ha ingaggiato una battaglia con l’etiope Nibret Melak, battuto per soli 3 secondi. Terzo posto in 29’14” per Oscar Chelimo, anch’egli ugandese e fratello, 13 i mesi di differenza, di Jakob Kiplimo. Giovanissimi i due fratelli, Kiplimo è nato nel 2000 e Chelimo nel 2001.
Dopo una partenza del gruppone c’è stato un ritmo abbastanza morbido per i primi tre giri, con la presenza di ben quattro italiani, Eyob Faniel, Illias Aouani, Yohannes Chiappinellie un combattente Cesare Maestri. A metà gara il ritmo si è fatto più incalzante diventando dapprima un affare a tre tra Kiplimo, Melak e Chelimo ed infine tra il vincente fuoriclasse ugandese e l’etiope. Brivido nell’ultimo giro quando lo stesso Kiplimo è scivolato e caduto, ritrovandosi per qualche secondo alle spalle di Melak. Ritmo elevato nella parte finale, sul ritmo dei 2’42” al km, andando a coprire il penultimo giro (2km) in 5’24”.
“Sono decisamente soddisfatto della mia prova – fa sapere a fine gara Jakob Kiplimo -, ho corso proprio bene e sicuro di me stesso. Non nascondo di avere corso in controllo e che nel finale avessi tanta birra in corpo. La caduta è stata una mia disattenzione nel saltare quel piccolo ostacolo, ma nessuna conseguenza e come avete visto sono ripartito subito di slancio. Complimenti all’organizzazione per l’eccellente lavoro di oggi che ci ha permesso di gareggiare .Stasera sarò già di rientro per l’Uganda perché devo iniziare la preparazione per la pista e cercare quanto prima qualificazione sui 5000 e sui 10000m”.
Italia che non va sul podio ma che ben si comporta grazie al neo primatista di mezza maratona, oltre che di maratona e 10km sul strada, Eyob Faniel (Fiamme Oro) che agguanta un prestigioso e onorevole quarto posto in 29’53”. L’azzurro ha tunuto testa nella volata finale ad un vero fuoriclasse come l’etiope Mogos Tuemay, vincitore del Campaccio 2020, quinto in 29’55”. Niente da fare per Yohanes Chiappinelli (Carabinieri) che perde la possibile rivincita del Campionato Italiano contro Illiass Aouani (Atl. Casone Noceto), quest’ultimo sesto al traguardo con 30’01”.
“Mi do un 9 e mezzo come voto di oggi – dice Eyob Faniel – e sono davvero contento della mia gara di oggi. Arrivo dalle distanze di mezza maratona e maratona, non sono abituato a questi ritmi e ho cercato di gestire al meglio la situazione cercando di avere energie per il finale dove ho recuperato parecchio. Come ho detto erano cinque anni che non usavo le chiodate, non ho avuto nessun problema ai polpacci come mi accadeva anni fa, ora il programma prevede la Cinque Mulini domenica prossima e una 10km o mezza maratona in Aprile prima di azzerare tutto e partire con la preparazione della maratona olimpica di Tokyo”.
GARA FEMMINILE – Duello paritario tra l’etiope Tsehay Gemechu, all’esordio in questa competizione, e la keniana Lilian Rengeruk, vincitrice nel 2018. A spuntarla è la Gemechu che fa segnare il crono di 19’03” con la Rengeruk alle calcagna ed in ritardo di soli 3 secondi. Dietro di loro il vuoto, staccata di parecchio l’etiope Tsige Haileslase che chiude la sua prova in 19’56” a completare il podio. Uscita di scena verso metà gara la neo campionessa italiana Nadia Battocletti (Fiamme Azzurre) per un malessere fisico che l’ha costretta ad abbandonare la gara e destato qualche attimo di preoccupazione, diventa con grande merito prima italiana al traguardo l’azzurra Francesca Tommasi. La portacolori dell’Esercito chiude i 6km del celebre percorso in 20’15”, migliorando di netto il 21’14” del 2016, unica sua prestazione registrata al Campaccio. Sotto i riflettori la buona prova di Giovanna Selva (Sport Project VCO) che chiude in 20’31” e conferma di essere un astro nascente dopo il quarto posto al Campionato Italiano di Cross di Campi Bisenzio (Fi) dello scorso fine settimana. Più staccate ma comunque con valide prestazioni sia Alice Gaggi che Gaia Colli.
“Siamo andate via subito, con un ritmo davvero forte – ha detto la vincitrice Gemechu – e non posso che essere soddisfatta, ora spero di fare il bis domenica prossima alla Cinque Mulini. Nei prossimi mesi cercherò con i Trials etiopi la qualifica olimpica sia nei 5000m che 10000m”. Sulle stessa lunghezza d’onda l’avversaria Rengeruk: “Ho avuto buone sensazioni fin dall’inizio anche se ho patito un po’ il vento freddo. Questo del Campaccio è un percorso difficile, ma è sempre un piacere esserci. Ora anche per me in programma i Trials keniani per andare alle Olimpiadi nei 5000m”.
CROSS CORTO – Si apre una nuova era per il Campaccio che ha introdotto anche la prova del cross corto sulla misura di 3,2km. L’albo d’oro inizia con il successo al maschile di Sebastiano Parolini (G. Alpinistico Vertovese) in 9’34” e al femminile di Micol Majori (Pro Sesto Atl.) in 11’18”.
JUNIOR – Tra gli Junior, che al maschile hanno corso con singola categoria, successo di Massimiliano Berti (S.A. Valchiese) in 19’23”, mentre tra le donne è prima di categoria Emma Casati (Atl. Piacenza) in 22’26” e giunta in 14^ posizione assoluta nella gara internazionale.
L’appuntamento non può che essere al prossimo 6 gennaio 2022 con la 65esima edizionecon la speranza che la situazione pandemica sia completamente risolta e si possa tornare a gareggiare in totale libertà e serenità.
Credit foto Colombo/Campaccio