Fonte: fidal.it
All’aeroporto di Siena il vicentino delle Fiamme Oro supera dopo diciannove anni il primato di Berradi, 1h00:20 nel 2002: “E alla prossima togliamo quei sette secondi…”. Ritirato Yeman Crippa

Un altro risultato di spicco per l’atletica azzurra: cade il record italiano della mezza maratona. La firma è quella di Eyob Faniel che decolla all’aeroporto di Siena Ampugnano nella prima edizione della Tuscany Camp Half Marathon. Con il tempo di 1h00:07 il vicentino delle Fiamme Oro supera dopo diciannove anni il precedente primato di Rachid Berradi (1h00:20 alla Stramilano nel 2002) e diventa il re della distanza dopo essersi appropriato anche del record italiano di maratona nella passata stagione (2h07:19 a Siviglia). Faniel, 28 anni, era appena rientrato da un raduno di oltre un mese in altura a Kapsabet, in Kenya, e nella prima uscita agonistica dell’anno si mostra subito in forma, fornendo una prestazione incoraggiante in vista della maratona delle Olimpiadi di Tokyo. Nella 21,097 km che si corre nel comune di Sovicille (Siena) l’azzurro conclude la prova al terzo posto alle spalle del vincitore keniano Felix Kipkoech (59:35) e del connazionale Alex Kibet (1h00:07), entrambi compagni di allenamento di Faniel sugli altopiani nelle ultime settimane. Per Faniel un miglioramento di 37 secondi rispetto al precedente primato personale che aveva realizzato a Siviglia nel gennaio del 2020 (1h00:44). In chiave azzurra, da segnalare anche il ritiro di Yeman Crippa poco dopo il passaggio al decimo chilometro (in 28:28) a causa di un fastidio al fianco destro: era il debutto in mezza maratona per il mezzofondista delle Fiamme Oro.

È sempre più vicino il muro dei sessanta minuti, che a questo punto diventa il prossimo obiettivo di Faniel. L’atleta allenato da Ruggero Pertile srotola il copione che aveva immaginato alla vigilia, ovvero una gara su ritmi elevati grazie alla presenza di tre keniani con i quali si era confrontato spesso a Kapsabet. Al passaggio dei 10 km fa segnare 28:26, quindi negli ultimi due giri, di circa cinque chilometri, disegnati all’interno dello scalo senese, deve lottare anche contro il vento che disturba l’andatura. Con il ritiro di Crippa, si forma un quartetto composto da Faniel e dal trio keniano (compreso Benson Kipruto, poi quarto in 1h00:21). Quando Kipkoech si sgancia per andare a prendersi il successo, l’azzurro rimane in coppia con Kibet, praticamente a braccetto fino al traguardo: è il momento in cui Faniel può liberare la gioia per un primato che cercava da tanto. In dodici mesi, a conti fatti, è diventato il padrone dei record italiani di 10 km (in comproprietà con Daniele Meucci, 28:08), mezza maratona e maratona. Uno dopo l’altro. In appena un anno. Sbarcando anche nella top ten europea di ogni epoca nella mezza, in nona posizione.

FANIEL: “HO SOFFERTO IL VENTO, FIDUCIOSO PER TOKYO” – “Okay il record italiano, ma adesso pensiamo subito a togliere questi sette secondi che mancano per scendere sotto l’ora – le parole di Eyob Faniel – stamattina abbiamo sofferto un po’ il vento, spesso frontale, talmente forte che ti portava via. Però ci siamo aiutati dandoci i cambi con i ragazzi keniani, come avevamo fatto in allenamento a Kapsabet. Lì ho trovato un gruppo fantastico e oggi siamo stati tutti uniti. Sono contentissimo dei complimenti arrivati da Rachid Berradi perché prima ancora di essere stato un grande atleta è un grande uomo, per tutto quello che sta facendo a Palermo per i ragazzi in situazioni svantaggiate”. Tre record in un anno, e scusate se è poco: “Nonostante tutto, nonostante l’emergenza Covid e un anno così difficile, abbiamo azzeccato tutte le uscite – continua Faniel – Oggi l’ho gestita bene ed è stata la conferma del lavoro fatto in allenamento, che è tutto finalizzato per le Olimpiadi di Tokyo. Nelle prossime settimane, da qui a metà aprile, ho l’idea di gareggiare altre due o tre volte, e una di queste potrebbe essere un’altra mezza maratona, proprio per provare a ritoccare ancora questo record. Poi da fine aprile tutto sarà rivolto alla maratona olimpica: oggi, se penso a Tokyo, sono ancora più fiducioso”.

Una prima esperienza amara, invece, per Yeman Crippa: “Dal sesto chilometro ho cominciato ad avvertire delle fitte al fianco, più andavo avanti e più aumentavano – racconta – ecco perché poco dopo il decimo km ho deciso che era meglio fermarmi. Speravo in una giornata diversa ma l’appuntamento è soltanto rimandato, non mancheranno occasioni per cimentarmi nella mezza. Mi complimento con Eyob perché ha corso davvero forte. E tornerò in gara alla Cinque Mulini il 28 marzo”. Dal fronte azzurro, quinto posto per Francesco Agostini (Casone Noceto) con 1h04:41, sesto Stefano La Rosa (Carabinieri, 1h04:52), settimo Andrea Soffientini (Azzurra Garbagnate, 1h05:01). Nella prova al femminile, assolo per la quotata israeliana Lonah Salpeter (1h07:09) che puntava soprattutto al passaggio ai 10 km (30:35), seconda Sofiia Yaremchuk (Acsi Italia) in 1h11:20

Classifiche:

Ampugnano (SI) Tuscany Camp Half Marathon

Foto di FIDAL GRANA/FIDAL