Montagna ancora tricolore in Piemonte. Dopo Saluzzo, che per due anni consecutivi (2018 e 2019) ha ospitato una prova dei Campionati italiani e Tavagnasco (2018) ora a vestirsi di bianco rosso e verde il prossimo 22 e 23 agosto sarà Susa: la 32ma edizione del Challenge Stellina Race sarà infatti valido come 2° prova (salita) del Campionato Italiano Individuale e di Società di Corsa in Montagna seniores/promesse e juniores, come da delibera del presidente. Lo Stellina non è nuovo ad abbinamenti con manifestazioni di rilievo nazionale e internazionale. Lo scorso anno ospitò la 14ma edizione dell’International U18 Mountain Running Cup con 14 nazioni al via, nel 2018 fu inserito nel circuito del World Mountain Running Ranking, nel 2016 ospitò i Campionati Mondiali Master. Si è invece vestito di tricolore nel 2010, quando a trionfare furono Valentina Belotti e Martin Dematteis, in quei giorni davvero incontenibili per chiunque.

Martin Dematteis vincitore del Campionato Italiano del 2010

Una nuova soddisfazione per l’Atletica Susa Adriano Aschieris e per il Comitato Organizzatore del Challenge Stellina presieduto dal campione olimpico di Roma 1960 Livio Berruti.

Correva l’anno 1989 quando un gruppo di amici animati dalla passione per la corsa in montagna, Adriano Aschieris, Mario Pisano e Don Gianpiero Piardi diedero vita, insieme alla famiglia Bolaffi e al campione olimpico di Roma 1960 Livio Berruti e col supporto operativo dell’Atl. Susa, alla prima corsa in montagna riconosciuta dalla IAAF, oggi World Athletics. Una corsa nella Storia con la S maiuscola che passa dal periodo romano e dall’Arco di Augusto di Susa alla seconda guerra mondiale con la rievocazione della battaglia delle Grange Sevine dove i partigiani, guidati dal comandante Aldo Laghi, alias Giulio Bolaffi, ebbero ragione dei tedeschi. Un percorso che, nelle sue varianti, ha visto trionfare in cima a Costa Rossa i più grandi campioni della storia della corsa in montagna nazionale e internazionale.

Se l’indiscusso re della Stellina è Jonathan Wyatt, oggi presidente della World Mountain Running Association, con le sue 13 edizioni vinte – un primato che non ha uguali nelle grandi classiche internazionali della specialità – , sono davvero tanti i grandi nomi internazionali che negli anni hanno calcato i sentieri di Susa e Mompantero. Prima delle più recenti vittorie del norvegese Johan Bugge e dell’irlandese Sarah Mc Cormack, la storia della Stellina ricorda i trionfi femminili dell’austriaca Gudrun Pflueger, della francese Isabelle Guillot, della polacca Isabela Zatorska, della scozzese Angela Mudge o della neozelandese, lei pure, Melissa Moon.


Una storia che, in chiave italiana, al femminile rimane legata specie ai nomi di Antonella Confortola, Flavia Gaviglio e Matilde Ravizza, sino alle più recenti imprese di Valentina Belotti e Camilla Magliano. Al maschile invece, alle spalle di Wyatt, l’albo d’oro ricorda le quattro vittorie di Antonio Molinari e le due, in tempi più recenti, di Martin Dematteis e Alex Baldaccini, insieme a quella, nell’ormai lontano 1994, del francese Thierry Icart. E poi, le straordinarie ascese di altri grandi campioni della corsa in montagna italiana, da Francesco Puppi a Xavier Chevrier, da Marco De Gasperi a Marco Gaiardo, da Bernard Dematteis a Tommaso Vaccina, da Davide Magnini ad Hannes Perkmann.


Dopo Roncone (TN) del 7 giugno, prima prova (salita e discesa) del campionato italiano, tutti i campioni azzurri sono quindi attesi sotto l’Arco di Augusto di Susa per la tappa finale della rassegna tricolore, che conserverà in ogni caso anche il suo status di competizione internazionale, permettendo così ai migliori italiani anche un importante confronto con alcuni dei migliori interpreti mondiali della sola salita. Come tradizione vuole, su questi storici sentieri. Appuntamento dunque per il 22 e 23 agosto per festeggiare insieme il ritorno del campionato italiano di corsa in montagna in una delle roccaforti della corsa in montagna mondiale.