Dopo il trionfo di Gray e Murphy nel classic gli USA possono prendersi anche il long distance, dove al maschile presentano una squadra di campioni impreziosita dall’incredibile Jim Walsmley… donne: tutte dietro a Maude Mathys !

CI RISIAMO

L’ingrato compito prosegue, dopo aver letto i fondi del caffè per il classic (in fin dei conti non siamo andati malissimo, verificate >>> preview classic / MONDIALE 2019 CLASSIFICHE ), ora è già tempo di resettare, è gia tempo di lunghe distanze, di K42, da queste parti l’evento più atteso, anche se oggi i tifosi di Villa La Angostura hanno capito cosa è il vero Mountain Running al termine di 4 gare davvero esaltanti e per nulla limitate da un meteo terribile.

PERCORSO GARA

Si volta pagina allora, con una gara che sarà appassionante e ricca di colpi di scena, 41 km sporchi e 2000 da scalare, due GPM veri con il Belvedere affrontato oggi nel classic e poi il temuto Cerro Bayo, dove la gara tradizionalmente ha lo scossone o il momento decisivo. Nelle edizioni passate infatti è li che gli attacchi iniziali sono naufragati, dopo una parte centrale, dopo la discesa del Belvedere appunto, che presenta parecchi km che definiremmo insignificanti ma dove saper fare ritmo conta tantissimo, bisogna essere molto runner e meno capre insomma, fattore che sul Bayo si capovolge perché ci sarà la neve, perché la salita spezza ritmo e gambe, perché dalla cima poi mancheranno ancora più di 10 km e avere la gambe per il finale sarà decisivo.

La Scheda

  • Distanza = 41,05 km
  • D+ = 2184 mt
  • D- = 2184 mt
  • Min Altitudine: 780 mslm
  • Max Altitudine: 1403 mslm
  • Start Senior Women and Men: Sabato 16/11/19 alle 8:40 locali (le 11:40 in Italia)

I temi, la storia ed i Favoriti

Al buon Diego Zarba, capo organizzatore del mondiale, verranno altri capelli bianchi. Il LOC non è stato per nulla baciato dalla fortuna: il disastro degli scioperi aerei ha rischiato di creare problemi molto seri ma alla fine le squadre sono giunte a destinazione.

Poi ci si è messo il meteo, con una giornata da tregenda a funestare il classic, e comunque ha condizionare un pò anche le gare. Tutto può redimersi nella giornata più importante per gli argentini.

Perché è inutile nasconderlo: hanno creato tutto questo attorno alla K42, un prodotto vincente che attira molti tifosi, turisti ed atleti e che per l’anno prossimo si è già meritata la finalissima delle Salomon Golden Trail Series.

La gara si corre dal 2003 e dal 2012 presenta il percorso attuale, sul quale i record sono stati firmati dallo spagnolo Miguel Heras con 3h15’49” e dall’italiana Elisa Desco con 3h48’16″… teneteli  a mente quando domani leggerete le classifiche, perché sarà (anche) lì che misureremo il livello degli atleti in campo quest’anno.

Uomini, si sente già il rumore delle sportellate: Albon e Walmsley, the titans!

I titani, uno scontro epocale tra due veri tori. Al centro della corrida l’americano Jim Welmsley, quello del record sui 100km e dei tempi folli su strada e pista, quello del 3° posto alla Zinal 2019, LUI contro il britannico John Albon, l’animale delle OCR e campione del mondo in carica di Trail Running.

Due figure pesanti, ma guai a fermarci lì perché ci toglieremmo il gusto di una gara che sarà probabilmente un appassionante romanzo e che sarà possibile vivere meglio di come ci hanno propinato oggi il classic, con le immagini che ahimè non arrivavano ed una fatica folle per avere aggiornamenti.

Coi tempi dilatati di domani ed un’organizzazione più rodata potremmo avere maggiori notizie, lo speriamo.

Come detto c’è molto altro, in primis una Francia ricchissima di talento e grande esperienza. Pensate ad un mix con Sylvain Cachard, Manu Mayssat e Nico Martin, squadrone ! Come “Equipazo” attesissimo è quello spagnolo, sia al maschile che al femminile. Gli uomini hanno il talento Ian Margarit ed Oriol Cardona, una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.

Gli Americani potrebbero schierare il neo world champion Joe Gray, che è iscritto anche al long, e comunque al fianco di Walmsley hanno un trail runner puro come Hayden Hawks ed il sempre tosto David Sinclair.

Dalla Romania, with Love, ecco l’eterno Ionut Alin Zinca, il “loco” per antonomasia della faccenda, talento e fantasia che gli hanno regalato grandissimi anni tra il 2010 ed il 2015 prima di doversi arrendere a troppi infortuni, ma la zampata ce l’ha ancora.

La Repubblica Ceka ammirata oggi è pericolosissima per tutti: Ondrej Fejfar e Robert Krupicka le loro punte domani.

I locals argentini non spaventano anche se Mohamed qui ha vinto due volte facendo vittime illustri.

Piuttosto tra i sud americani terremmo d’occhio il colombiano JC Cardona.

Last but not least: la Svizzera con Lustenberger, Schmid e soprattutto Wenk, la Germania di Reichert ed Hoffmann, lo Sloveno Kovacic, doveva esserci il peruviano Quispe, che a Canazei quest’estate fece vedere grandi cose sulla salita prima di perdersi in discesa, ma è sparito dalle liste… mistero.

In fondo l’Italia, su cui riponiamo meno pressioni del solito ma che, non dimentichiamolo, ha tra le proprie fila il World Champion in carica Rambaldini, ha il talento cristallino di Puppi ed ha in Bacchion (occhio, sarà la sorpresa del mondiale), Cagnati e Ruga soldati umili di una squadra che può fare bene e dimostrare a tutto il mondo che questo sport, in fondo, lo abbiamo inventato noi.

I nostri ragazzi

MOCK DRAFT PREVIEW
  1. JIM WALMSLEY
  2. ORIOL CARDONA
  3. GABRIELE BACCHION
  4. JOHN ALBON
  5. FANCESCO PUPPI
  6. STEPHAN WENK
  7. SYLVAIN CACHARD
  8. ALESSANDRO RAMBALDINI
  9. JONATHAN SCHIMD
  10. JC CARDONA

Donne – Mathys imprendibile, a meno che ……

Francamente pensare ad un epilogo diverso è dura. Dopo ciò che si è visto negli ultimi due europei e soprattutto alla Sierre-Zinal ed alla Pikes Peak Marathon di quest’estate la medaglia d’oro di Campione del Mondo femminile di Corsa in Montagna Lunghe Distanze del 2019 ha già un solo padrone: la svizzera Maude Mathys.

La perentorietà delle vittorie, i cronometri mandati in frantumi nelle due gare più dure e difficili dell’off-road di montagna mondiale. Tutti gli indizi portano a lei e solo lei può smentirci, magari con una giornata storta o con un calo di forma che sarebbe solo umano. deve essere bello tosto però perché i distacchi rifilati alle avversarie nelle gare fin qui decisive della stagione sono stati impressionanti, ed anche non al top pare poter dominare lo stesso.

Mathys Maude (al centro)

Chi può provare darle fastidio è soprattutto la spagnola Sheila Aviles, la vincitrice delle Skyrunning World Series, insieme compagna di squadra Azara Garcia che non muore mai e sulle 42 trova la propria dimensione. Poi la connazionale elvetica: Simone Troxler, che forma con la Mathys un bel team cui anche la medaglia a squadre non sarebbe sfuggita senza il forfait dell’ultimo momento dell’altra super star: Judith Wyder

Nel lotto delle pretendenti al titolo ecco allora anche Denisa Dragomir e soprattutto la nostra Silvia Rampazzo, che qui vinse alla grande nel 2017 e che viene da una stagione di estrema qualità: poche gare ma ottime prestazioni.

Un’altra super attesa è naturalmente la francese campionessa del mondo di trail in carica: Blandine Lhirondel, e quella del 2017: Adeline Roche. Anche in questo caso dietro alle star c’è una squadra quadrata che può lottare per il titolo riservato alle nazioni.

Altre squadre meritevoli di attenzione sono la Rep. Ceka che punterà su Lucie Marsanova, la Polonia di Dominika Stellmach e naturalmente la Gran Bretagna dell’iridata long distance in carica Charlotte Morgan.

MOCK DRAFT PREVIEW
  1. MAUDE MATHYS
  2. SHEILA AVILES
  3. SILVIA RAMPAZZO
  4. DOMINIKA STELMACH
  5. BLANDINE LHIRONDEL
  6. ADELINE ROCHE
  7. DENISA DRAGOMIR
  8. SIMONE TROXLER
  9. ELI GORDON
  10. AZARA GARCIA
Una gara tutta da vivere, vi aspettiamo sui nostri canali social dove troverete anche gli aggiornamenti live ufficiali.