Bienvenidos a la Patagonia Argentina !!

Ospitalità, entusiasmo, allegria, sicuramente grandi ambizioni. Sono questi i temi che animano le ore di vigilia del Mondiale 2019 di corsa in montagna, il primo che propone classic e long nello stesso week end, nello stesso posto, virtualmente sullo stesso percorso.

Un mondiale che il Comitato Organizzatore, dietro alla federazione Argentina infatti in questo caso c’è chiaramente la regia di Patagonia Eventos, ha voluto fortemente per valorizzare il proprio prodotto di punta: la K42 Series, che se in Europa non ha sfondato come brand qui miete invece successi a raffica richiamando nelle varie sedi di tappa migliaia di appassionati.

Volevano fare qualcosa in più, lo avranno, con due giorni di gare che vivranno sulle sfide tra i migliori interpreti mondiali della specialità, con tante novità e SI, è vero, qualche defezione, come qualche intoppo nei voli e nella logistica che deve portare il mondo quaggiù agli antipodi del conosciuto, intoppi che però non spostano di un millimetro l’eccitazione e l’attesa per il grande, intenso e feroce spettacolo del Mountain Running, l’unica cosa che conta!

Ci fermiamo qui, perché andare oltre sarebbe un esercizio sterile di voler trovare spunti polemici e peli nell’uovo, preferiamo andare invece al sodo del suddetto (uovo). Queste sono le gare ed i protagonisti che ci attendiamo, come al solito ci prendiamo qualche rischio nel gioco delle previsioni, tanto per animare la vigilia ed aiutarvi a sognare con noi.

LE GARE JUNIOR

Gare Junior – l’incognita più grande, le azzurrine hanno una grande chance nei maschietti occhio a Dugdale, a caccia di sweep-double.

  • distanza = 6,63 km
  • D+ = 393 mt
  • D- = 475 mt
  • Min Altitudine: 797 mslm
  • Max Altitudine: 1247 mslm
  • Start Junior Men: venerdì 15/11/19 alle 9:45 locali (le 13:45 in Italia)
  • Start Junior Women: venerdì 15/11/19 alle 10:15 locali (le 14:15 in Italia)

Quella junior maschile è una gara che riprende fortemente l’imprinting europeo e come sempre può riservare qualche “crack” da parte di Neozelandesi o Americani. Mancano all’appello alcune nazionali dell’Est Europa che solitamente recitano ruolo da protagonista, ma la Turchia è al proprio posto e sarà una delle squadre da seguire con maggiore attenzione. L’impressione è quella di un derby classicissimo tra Francia e Regno Unito con i britannici raccolti intorno al talento del campione d’Europa in carica Joseph Dugdale. Il ragazzo continua a piacerci per un approccio davvero low profile ma una voglia ed una passione per le gare e per la corsa che sembrano sconfinate. L’Italia dei “boys” azzurri è certo orfana del talento di Alain Cavagna, non della voglia di fare bene e di dimostrare di avere i numeri per giocarsi un podio a squadre e chissà, sognare in grande anche individualmente.

Nella Junior Femminile ci giochiamo le nostre chances più importanti, sotto il peso anche di un pronostico che vuole Angela Mattevi tra le assolute protagoniste della gara. Qui il lotto delle pretendenti si allarga a nostro avviso: la Rep. Ceka con la Havlickova, l’Australia, gli States, come sempre Turchia, Francia e Gran Bretagna.

LE GARE SENIOR

Gare Senior – niente Africa, sarà montagna old style ed un tutti contro tutti appassionante. Gray-Maestri e Collinge-Tunstall con il match-ball sulla racchetta.

  • distanza = 14,02 km
  • D+ = 754 mt
  • D- = 754 mt
  • Min Altitudine: 780 mslm
  • MaxAltitudine: 1403 mslm
  • Start Senior Men: venerdì 15/11/19 alle 11:45 locali (le 15:45 in Italia)
  • Start Senior Women: venerdì 15/11/19 alle 12:15 locali (le 16:15 in Italia)

Non ci saranno l’Uganda tritatutto ed il Kenya della gazzella Murigi, e questo è quanto.

Inutile accanirsi nello sviscerare la questione, gli errori commessi nel pianificare la trasferta in Patagonia sono gravi anche da parte delle due federazioni che lamentano il mancato rilascio del Visto. Forse c’è dell’altro, e ci fermiamo qui in mancanza di elementi certi.

Quello che invece è certissimo è che gli assenti non possono e non devono fare testo ne disturbare o appannare due gare che saranno ancora una volta stratosferiche per livello agonistico, tasso tecnico ed anche spessore “all around” dei protagonisti più attesi.

Tanto per rendere l’idea il Vice Campione Mondiale di Trail Running Julien Rancon (Francia) che con l’argento di Miranda Do Corvo di Giugno agli occhi dei media e delle aziende ha rilanciato una carriera già clamorosa entrando nell’olimpo della new wave del Trail, ha deciso che correrà il mondiale classic, perché sa benissimo che è qui che c’è “Le niveau”, il livello, come lo chiamano oltralpe.

La gara è un up&down secco, un fondo velocissimo con partenza e finale su strada. Vedremo ritmi folli e nemmeno il ponticello e l’attraversamento del famigerato fiumiciattolo in piena, marchio di fabbrica della gara di Villa La Angostura, potranno frenare la furia di chi vuole andare a prendersi IL mondiale.

Uomini – Joe Gray, tre anni dopo Sapareva Banya con la chance di prendersi ancora il mondo, questa volta senza carte bollate e intervento dei giudici. Sarebbe il coronamento di un inseguimento che dura da anni per un atleta sul cui valore tecnico non si è mai discusso.

Non è però scontata anche perché Gray non è discesista del livello dei nostri ad esempio, ed i nostri sono Chevrier, Maestri, Baldaccini e Cavagna, tutti perfettamente adattabili su questo percorso, tutti con la grande impresa nelle corde.

Anche il vituperato Nadir, vittima della bufera pre Zermatt che gli costò una giornata che avrebbe sdraiato un toro (arrivò umiliato dopo la 40^ piazza) ed a cui ha invece risposto con un finale perfetto di stagione tra cui i trials di Arco di Trento ed il Vanoni.

Tutti attendono Xavier e Cesare, come è giusto che sia, ma vi diciamo che questo percorso può essere quello del “Balda”.

Nella sfida per la medaglia a squadre conteranno davvero i centimetri.

Non ci si ferma ovviamente qui, la Gran Bretagna mette sul piatto Douglas ed Adkin, il padrone della World Cup ed  il campione d’Europa, fate voi.

Messico con il solito JC Carera, che finalmente recita un pò la parte del padrone di casa, e come già detto la Francia con Demure, Rancon, Zago e Fine, quartetto di classe ed esperienza.

Fila lunga alla distribuzione del brevetto da “mina vagante”: Zak Hanna (IRL), Timoteo Beçan (SLO), Andy Wacker (USA), Jan Janu (CZE), I fratelli Innerhofer (AUT) ed occhio a Perù e Venezuela.

 

MOCK DRAFT PREVIEW

1-Joe Gray

2-Alex Baldaccini

3-Andrew Douglas

4-Cesare Maestri

5-Xavier Chevrier

6-Jan Janu

7-Julien Rancon

8-Nadir Cavagna

9-Andy Wacker

10-Jacob Adkin

 

Donne – Che chance per molte !! Partiamo con sano realismo: la Mathys ha scelto il Long Distance, la Murigi è rimasta a casa, la Mayr all’up&down non partecipa (Premana 2017 unica eccezione… attestato di stima per il Giir). Mancano le “mammasantissime” non ci piove.

C’è un PERO’ grande come un grattacielo, perché sui sentieri argentini il livello non manca e se è vero che le tre citate sono dei veri monumenti è altrettanto evidente che la scena femminile si stia rinnovando fortemente e che un era sia al capolinea.

Le britanniche presentano una squadra a nostro modo di vedere molto interessante e di valore assoluto. Sarah Tunstall è la vera regina della gara, con tutta la credibilità che le viene da un 2017 perfetto e da un 2019 altrettanto solido. La storia dice che per arrivare in cima servono anni di risultati solidi e grandi colpi sfiorati, anche qualche delusion (ricordiamo le lacrime del 2015) e nel suo caso tutte le caselle sono al loro posto. Ma sotto la stessa bandiera attenzione ad Emmie Collinge, l’assurda e fortissima Emmie Collinge, che non gareggia di fatto più, si è presa la qualificazione vincendo il trials, prenotandosi il viaggio in Patagonia (forse le interessa quello 😉 ) ma che sicuramente vale i primi 3 gradini del podio senza alcun dubbio, anche qui : remember 2015 (battuta solo dalla Chesang)

La World Cup di Sarah Mccormack (Irl) ha un significato profondo, e la prestazione al Vanoni dice che l’irlandese è pronta a giocarsela fino in fondo, e poi la Francia delle meraviglie con la durissima Elise Poncet, la forte Anais Sabrie (ce la saremmo aspettata sul lungo) e la navigatissima Christelle Dewalle. Loro e la Gran Bretagna faranno a sportellate con Italia e USA per la classifica per nazioni, un rebus oggi davvero difficile da prevedere.

Menzione per la Rep. Ceka di Pavla Schorna ed Adela Stranska e due fiches anche sulla neozelandese Sabrina Grogan e sulla slovena Mojica Koligar, più forte a salire che a scendere però.

Sulle americane curriculum importanti, ma credito in montagna solo per l’eterna Kasie Enman.

 

MOCK DRAFT PREVIEW

1-Emmie Collinge

2-Sarah Tunstall

3-Elise Poncet

4-Sarah McCormack

5-Elisa Sortini

6-Heidi Davies

7-Pavla Schorna

8-Philippa Williams

9-Grayson Murphy

10-Anais Sabrie