Don’t cry for them Argentina ! No, non piangeremo per le vittime sacrificali nelle quali si sono automaticamente trasformati gli atleti da ogni parte del globo che conferiranno nelle prossime settimane su Villa La Angostura, nella Patagonia argentina, dove tra il 15 ed il 16 novembre prossimi vanno in scena gli attesi mondiali di corsa in montagna 2019, sia long distance che classic.

From Kampala with Love

L’evento che ha mutato lo status degli avversari da favoriti per la medaglia a rischio concreto di divenire comparse è l’annuncio che l’Uganda sarà presente in Argentina con due squadre complete di senior.

8 atleti per dare la caccia a alle medaglie maschili e femminili.

Non esiste nulla di scontato nello sport, con delle eccezioni: nella corsa in montagna classica degli ultimi 6 anni l’Uganda domina la categoria Senior Men e nella storia solo il miracolo gallese dei Dematteis (Berny 2° e Martin 4°) e dei giudici troppo zelanti e servi della bandiera statunitense nel mondiale bulgaro del 2016 hanno in parte mutato gli esiti che altrimenti sarebbero stati monocolore.

Senior Men Mountain Running World Championship – la Legacy Ugandese dl 2013 ad oggi

2013 – Krynica-Zdroj (POL) – world champion: Philip Kiplimo (UGA)

Place

Name

Country

1

KIPLIMO Philip

UGA

2

KUSURO Geffrey

UGA

3

AYEKO Nathan

UGA

4

KIBET Peter

UGA

2014 – Casette di Masse (ITA) – world champion: Isac Kiprop (UGA)

Place

Name

Country

1

KIPROP Isaac

UGA

2

ROTICH Daniel

UGA

3

SOYEKWO Kibet

UGA

2015 – Betws Y Coed (WAL) – world champion: Fred Musobo (UGA)

1

MUSOBO Fred

UGA

2

DEMATTEIS Bernard

ITA

3

SIMPSON Robbie

GBR

2016 – Sapareva Banya (BUL) – world champion: Joe Gray (USA)* dopo la squalifica di Robert Chemonges (UGA) per pacing (ricorso del Team USA)

1

GRAY Joseph

USA

2

MORALES Israel

MEX

3

ARSLAN Ahmet

TUR

Sapareva Banya 2016, il giallo del Pacing che regalò a Gray il titolo

2017 – Premana (ITA) – world champion: Victor Kiplangat (UGA)

1

KIPLANGAT Victor

UGA

2

AYEKO Joel

UGA

3

MUSOBO Fred

UGA

2018 – Canillo (AND) – world champion: Robert Chemonges (UGA)

1

CHEMONGES Robert

UGA

2

AYEKO Joel

UGA

3

KIPLANGAT Victor

UGA

Bilancio dal 2013 al 2018:

  • 5 ori individuali su 6
  • 4 argenti individuali su 6
  • 4 bronzi individuali su 6
  • 4 ori a squadre su 6
  • 1 argento a squadre

Questa breve raccolta statistica nulla dice del dominio altrettanto netto nella categoria junior men cui si aggiungono svariate medaglie anche al femminile.

L’Uganda è imprendibile ed analizzando la squadra che volerà in Argentina vi sono tutti gli elementi per pensare che il dominio è lungi dal terminare.

UGANDA FOR VILLA LA ANGOSTURA

WOMEN

MEN

L’analisi

Mancano nomi con cui si era imparato a familiarizzare: non troviamo Musobo, non c’è l’elegantissimo Kiplangat e manca lo spettacolare e dirompente Ayeko ma il resto della truppa dietro al più navigato e quotato Chemonges è un fiorire di personali sui 10k che numericamente non impressionano ma pur sempre di atleti da 29’50” o 29’15” parliamo.

Nella squadra femminile si cerca chi possa dare noia alla keniana Lucy Murigi. La più esperta atleta in squadra è Emily Chebet, classe 1987 mentre la più quotata per sorprendere a Villa La Angostura pare essere Doreen Chemutai.

Un percorso per loro (ma non solo)

L’analisi del percorso troverà maggiore attenzione sulle nostre pagine nei prossimi giorni, quando ci avvarremo anche della presenza in loco di alcuni corrispondenti. Fin da subito però, proponendovi la presentazione dei temi legati alla squadra Ugandese, riesumiamo i ricordi diretti della nostra visita in Patagonia datata 2017.

Il tracciato della K15, su cui si svolgerà il classic, è caratterizzato da almeno 4 km di “flat & fast” ossia di terreno veloce e di fatto in falso piano, gran parte dei quali su strada asfaltata. Si percorrono subito dopo lo start e poi per il finale, una volta giunti al termine di una discesa molto scorrevole e con fondo compattissimo.

Un percorso “africano” per i canoni ormai d’antan di chi vorrebbe la montagna legata solo ad estrema tecnicità, ed al netto dei nomi che leggiamo nelle liste anche di altre nazionali, compresa la nostra, non è detto sia penalizzante per lo spettacolo.

L’up & down dal Belvedere sarà il teatro su cui l’Uganda cercherà l’ennesimo sweep, per impedirglielo bisogna correre forte …. e pregare 😉