“Road” nel senso letterale del termine. Si, perché la preparazione dei migliori atleti che rappresenteranno l’azzurro ai mondiali di corsa in montagna in Patagonia, tra un mese esatto, ha fatto tappa fondamentale sulla strada. Segno che il mondiale classic, straordinario punto di incontro di abilità tecniche e qualità organiche, si prepara anche, forse soprattutto, ricercando ritmi da mezzofondo prolungato. La particolare abilità di allenatori e atleti sarà proprio quella di far convergere i due grandi versanti della preparazione, quello della forza e della resistenza, verso un’unica espressione.

Come ormai da tradizione, Xavier Chevrier ha preso parte al Giro di Pettinengo, kermesse internazionale su strada annidata tra le prealpi biellesi: un percorso di circa 10km molto nervosi, teatro di incredibili imprese di atleti africani, un albo d’oro pesantissimo in cui troviamo i nomi di Moses Tanui, Paul Tergat, Haile Gebreselassie, Moses Mosop, Muktar Edrism, Jacob Kiplimo (record nel 2018 con 26’22’’). Xavi ha ben figurato cogliendo la nona posizione al termine di una gara che ha visto l’etiope Tadese Worku e i kenyani John Kipkoech e Dickson Nyakundi imprimere fin da subito ritmi forsennati. Più dietro, un gruppetto con i migliori italiani, tra cui Xavier, Italo Quazzola, Francesco Carrera e Michele Fontana, atleti in grado di correre stabilmente sotto i 30’ nei 10000m, ha condotto gara più tattica fino al km finale in cui è stata bagarre vera. Per Xavi un tempo di 28’40’’, a soli 14’’ dal suo best time siglato nel suo magico 2017: un ottimo riscontro on the road to Argentina.

Il suo commento a caldo post gara:

Gli africani, solitamente abituati a partire tranquilli, hanno scelto una tattica aggressiva imprimendo da subito ritmi impossibili. Nel mio gruppetto abbiamo gestito la gara in maniera più tattica. Dopo il primo 1000 in 2’43’’ ho pensato tra me e me: “ok, ora è finita la ripetuta, due minuti di recupero e ripartiamo”. Bisognava stare in gara…e così non ho avuto altra scelta! Ci siamo dati cambi regolari fino all’ultimo km, quando Omar Bouamer ha cambiato ritmo, rompendo il gruppo e vincendo la volata finale per la quinta posizione. Io mi sono difeso, non pensavo di aver corso così vicino al mio miglior tempo qui a Pettinengo.

Da segnalare inoltre, tra i risultati recenti di Xavi, anche il settimo posto (primo degli europei) nella storica Morat-Fribourg dello scorso 6 ottobre: una classica elvetica, giunta all’86esima edizione, frequentata più volte da Jono Wyatt nei suoi anni d’oro. Leggendario rimane il suo record del 2004 (51’18’’ per percorrere i 17.17km che separano Morat e Fribourg, con un dislivello positivo di 388m), battuto solo recentemente da un atleta kenyano. Per Chevrier un buon tempo di 55’49’’, 13’’ davanti a Francesco Puppi.

 

Spostandoci molto più a est, continua la stagione di grande spessore di Cesare Maestri. Il dominatore della scena del mountain running italiano 2019 ha colto due ottimi risultati al Giro al Sas di Trento e al Giro di Rovereto, classici circuiti internazionali su strada sulla distanza dei 10km.

Nel primo è giunto ottavo al termine di una volata mozzafiato con Daniele D’Onofrio, con il tempo di 30’06’’. La gara è stata vinta da Telahun Haile Bekele davanti a Muktar Edris, appena cinque giorni dopo aver rappresentato l’Etiopia sui 5000m a Doha, dove Edris si è laureato campione mondiale.

A Rovereto Cesare è stato autore di una gara ancora migliore: galvanizzato dal fatto di correre praticamente in casa, ha colto un ottimo quarto posto in 29’18’’, lottando fino all’ultimo con gli atleti kenyani che lo hanno di poco preceduto.

Il suo commento:

Mi sono divertito nel finale, quando ho cercato di riprendere il kenyano Douglas Kipserem: il tifo trentino mi ha spinto fino ai piedi del podio, mancato per una manciata di secondi. Queste ultime due gare su strada mi danno fiducia: senza grandi allenamenti specifici sono riuscito a correre sui miei migliori tempi. Il prossimo appuntamento sarà al Trofeo Vanoni, con i miei compagni di squadra dell’Atletica Valli Bergamasche, prima di volare in Argentina, dove spero di mettere a frutto l’allenamento di quest’anno.

Nella stessa gara, vinta da Solomon Koech in 28’26’’, segnaliamo il buon ottavo posto di Nadir Cavagna in 30’04’’.

Chevrier e Maestri (Ph. Courthoud)