34 anni, da tanto resisteva il primato della cronoscalata di Sant’Emiliano, località sui monti sopra Sarezzo, nella bresciana Valle Trompia.

Qui nella terra delle ferriere e del tondino, nel 1985 il leggendario Faustino Bonzi aveva impresso a fuoco il proprio marchio di una gara che si disputa (pur con qualche interruzione) dal 1972.

La gara

La cronoscalata di Sant’Emiliano prevede un tracciato di sola salita lungo 5,5 chilometri con i primi due di relativa facilità su strada asfaltata e poi 3 di vertical, con la chiusura suggestiva di una stradina che presenta numerosi tornantini fino al santuario di Sant’Emiliano.

La storia

Anche se non è mai stata una gara di grande “blasone” la Scalata di Sant’Emiliano rappresenta un appuntamento molto sentito dagli sportivi bresciani ed un probante test tecnico che molte volte i big della specialità hanno utilizzato nella preparazione per i grandi eventi.

Di qui sono passati in tanti, da Privato Pezzoli a Dario Fracassi, da Milesi ad Amati, fino ai fratelli (e sorella) Bottarelli. E poi c’era quel record, che ormai aleggiava nella leggenda…

Per il “batuffolo di Dossena” Fustino Bonzi quel giorno del 1985 le lancette si fermarono sul crono di 33’35” ed arrivarono a mettere una targa al Santuario per celebrare degnamente un crono che anno dopo anno nessuno riusciva a migliorare.

L’impresa

Questo fino ad oggi, sulla sua strada per il mondiale argentino di lunghe distanze infatti il comasco Francesco Puppi aveva inserito un lungo domenicale di 28 km, da aprirsi con una sparata in salita.. et voilà : 32’42” >> New Record !

Emblematiche le parole di Puppinho, una semplice dichiarazione, che dice molto del rispetto verso la figura del grande Faustino :

Imparare la storia, e poi provare a scriverla

 

Un estratto dalla classifica odierna: