Bergen, la Hochfelln, Bibi Anfang e la tradizione della Berglauf.

Bergen (DE) – 26 Settembre 2019 – Dal 1974 sulle alture bavaresi va in scena la sfida all’Hochfelln, il concetto dello Sci ribaltato, per salire dove l’inverno si scende. L’arrivo nel gabbiotto dello start delle gare invernali, il cannone che spara alla partenza…. è Bergen: una delle più grandi cattedrali della corsa in montagna mondiale.

Numero 46

Si va in scena dunque, domenica 29 Settembre 2019 si celebra il 46° capitolo della fantastica saga ambientata nella cittadina di Bergen im Chiemgau, 4000 abitanti adagianti nel verdeggiante Land bavarese.

8,9 km e 1074 metri di salita, che solo una volta vennero modificati in ossequio alle richieste della WMRA, fu il tempo del mondiale 2000.

Ma Bergen e Ski Club Bergen soprattutto, il sodalizio che organizza la manifestazione, significano soprattutto Grand Prix e World Cup. Si perché l’idea del circuito iridato e di federare grandi eventi internazionali di corsa in montagna venne per prima proprio al deus ex machina della Hochfelln, Bibi Anfang, il pioniere.

E pazienza se nell’edizione 2019 la gara non è in calendario di Coppa, Bergen è Bergen e con la sua atmosfera, la location stupenda e la cura organizzativa rivolta agli atleti rimane una delle gare di Classic Mountain Running migliori del mondo, senza alcun dubbio.

Il ritorno di Petro

Innegabile chi sia il favorito quest’anno. Petro Mamu torna in alta Baviera per riprendersi una gara che lui ama particolarmente. L’ha già vinta 3 volte, l’ultima nel 2016.

Ad andargli dietro proverà soprattutto l’amico e connazionale Filimon Abraham, grande protagonista della World Cup 2019 (è 2° nel ranking), mentre un posto al sole lo cercano il ceko Ian Janu e gli sloveni Gasper Bregar e Timotej Beçan.

Michelle per vincerla (finalmente)?

Nella gara donne la presenza della dominatrice Andrea Mayr, più volte trionfatrice qui, è in forte dubbio. Via libera allora per la tedesca Michelle Maier, che diviene cosi la grande favorita e dovrà guardarsi principalmente dalla connazionale Sarah Kistner, dall’etiope Sinta Kibebo e dalla forte scalatrice slovena Mojka Koligar.

Ma dove sono i nostri ? garanzia Tonino…

Italiani ? Ahi ahi, non pervenuti o quasi, e la riteniamo un mezzo scandalo visto il blasone della gara. Un “paisà” però ci sarà, e non è un nome banale: Antonio Toninelli risponde presente alla gara che più ama e che lui stesso ha contribuito a fare conoscere in Italia con le sue imprese. Qui dove la birra è speciale anche il cavallo pazzo della Valle di Scalve trova il proprio equilibrio. Di tanto genio e sregolatezza che ha regalato agli annali della corsa in montagna, a Bergen il buon “Toni” ha sbagliato raramente.

La Start List 2019: http://www.rennmeldung.de/cgi-bin/meldeliste.cgi?bewerb=02142&va=1&rahmen=1

Il Record Impossibile

A Bergen tengono molto al loro percorso, si narra di una mezza rissa tra organizzatori e commissari federali che volevano imporre delle modifiche al tratto finale, il celebre rettilineo che arriva nel gabbiotto di partenza della pista da sci.

Sul percorso attuale valido dal 1994, con l’eccezione già citata del 2000, nessuno ha mai corso più forte di Jonathan Wyatt.

Nel 2003 il neozelandese fermò le lancette del crono a 40’34” per andare l’anno successivo ad avvicinarsi ancora con 40’51”.

NESSUNO da allora è più sceso sotto i 41’ , un dato impressionante se pensate che dal 2003 in poi nell’albo d’oro ci sono nomi come De Gasperi (miglior crono 41’41”) , Mamu (41’54”), Schneider (43’21”), Krupicka (44’24”), Toninelli (42’58”).

Tempi alti, lontani dal crono dell’attuale presidente di WMRA, che di record disseminati sulle alpi ne detiene parecchi ma questo è forse uno dei più incredibili e duri da battere.

Al femminile qui siamo nel feudo di Andrea Mayr: 8 trionfi ed un best crono di 47’28” stabilito nel 2008, alla sua prima affermazione a Bergen. Poi l’ha accarezzato (ultime edizioni 47’32” e 47’44”) ma non più battuto. Anche qui serve qualcosa di molto speciale, siamo a Bergen d’altronde!