19 settembre 2019 – Ritorno ad Arco, laddove per il mountain running italiano, e non solo, si sprecano ricordi ed emozioni. E’ il secondo Memorial Franco Travaglia, e l’accenno affettuoso in incipit già dice tutto o quasi di quanto è stato negli ultimi anni l’appuntamento annuale dell’Alto Garda Trentino, in uno scenario da favola divenuto nel tempo anche teatro di sperimentazione quanto a produzione televisiva. Confermata peraltro in toto anche questa volta dallo staff di Garda Sport Events, oggi diretto da Stefano Travaglia, con una ventina di telecamere dislocate sul percorso e la possibilità di seguire in presa diretta sugli schermi in zona partenza /arrivo tutte e quattro le gare in programma, la cui sintesi andrà poi in onda, in palinsesto ancora da definire, su RaiSport HD.
Il percorso – Saranno prove tirate, anche per le caratteristiche del percorso di gara della Castle Mountain Running Race 2019. Tra le tante soluzioni e varianti sperimentate negli anni tra il Prato della Lizza, la Torre Renghera e il Monte Colodri, il tracciato di quest’anno sarà semplice da seguire. Complice l’esigenza “internazionale” di parificare le distanze tra donne e uomini, la scelta tecnica finale è stata quella di proporre un giro del tracciato (5Km – D+/- 320 mt) per le categorie juniores e due giri per le gare Assolute (10 Km circa – D +/- 640 mt). In termini cronometrici, le prove juniores dovrebbero lambire il limite dei 20 minuti, quella seniores maschile potrebbe invece stabilizzarsi per i vincitori poco oltre i 40 minuti di gara, con le prime donne chiamate a scendere sotto i 50 minuti di fatica. Prove sprint direbbero i cultori delle ultra distanze, ma per chi avrà tempo e modo di seguire le gare di domenica, quello che è certo è che spettacolo e ritmi forsennati sono sin da ora garantiti.
La posta in palio – Dopo l’esordio tricolore, inusualmente posticipato a fine luglio sulle Piccole Dolomiti di Recoaro Terme (Vi), sono sei le maglie tricolori in palio sul tracciato ‘”up and down” di Arco: juniores, promesse e Assoluti, con gli under 20 Elisa Pastorelli (Atl. Lecco) e Luca Merli (Sa Valchiese), gli under 23 Alessia Scaini (Atl. Saluzzo) e Andrea Rostan (Atl. Saluzzo) e i seniores Valentina Belotti (Atl. Alta Valtellina) e Cesare Maestri (Atl. Valli Bergamasche) nel ruolo di vincitori della prima delle due tappe valide per i titoli nazionali. Così sulla carta, ma di fatto poi, si tratterà di vedere chi vorrà o potrà davvero essere in gara anche domenica prossima.
Ad Arco si chiuderà anche la corsa ai titoli societari, iniziata con le staffette di Saluzzo a metà di maggio. Ma il risvolto chiave dell’ appuntamento trentino, inutile negarlo, è chiaramente tutto dirottato sulla strada che porta verso la Patagonia argentina e verso un Mondiale che per la prima toccherà il Sud America, spostandosi così decisamente in avanti nel calendario stagionale. Tante suggestioni e più di qualche incognita, alcune delle quali si spera possano essere risolte già dopo questo fine settimana. Tra lo scorso e l’ultimo weekend di settembre, anche altre Nazioni sono peraltro alle prese con trials secchi o prove indicative per la selezione dei vari Team che si presenteranno al via a Villa La Angostura: lo hanno appena fatto i francesi, lo faranno a fine mese gli statunitensi, per dirne una.
Stando ai criteri di selezione per la gara sul format classico, i primi tre juniores e i primi due seniores delle prove di domenica si guadagneranno il pass per l’Argentina. Il resto della squadra sarà scelto dalla Direzione Tecnica, che insieme alla squadra per le Lunghe Distanze ha già annunciato intanto due nomi per la gara iridata del prossimo 15 novembre, ovvero quelli di Cesare Maestri e Xavier Chevrier. Tutto il resto pare ancora fluido, tanto più al femminile, laddove la situazione merita di essere seguita con grande attenzione, tra ritorni, belle crescite e le più recenti noie fisiche di qualche atleta top.
Con gli occhi dunque purtroppo sempre puntati anche su di un’infermeria particolarmente frequentata dai top azzurri in quest’ultima stagione, ci si sposta ad Arco per vivere altra pagina importante della corsa in montagna italiana.
Gli juniores – I grandi favoriti di domenica prossima, anche vincendo, difficilmente potranno festeggiare un ulteriore titolo italiano. Di certo non lo potrà fare l’argento continentale Angela Mattevi, assente a Recoaro, ma grande favorita di una prova juniores femminile ricca di prospetti talentuosi. Insieme alla portacolori dell’Atletica Valle di Cembra, sarà in gara altra reduce dai Campionati Europei su pista di Boras e già azzurrina anche in montagna nel 2018, ovvero la cuneese Anna Arnaudo (Dragonero).
Mattevi e Arnaudo, ovvero le prime due dei recenti Campionati Italiani della 10 Km su strada di Canelli, da loro corsi con ottimi riscontri cronometrici: 34.12 per la trentina, 35.31 per la piemontese. Ma non solo, perché ad Arco sarà al via anche il bronzo di Canelli, ovvero Giada Licandro (Atl. Canavesana), praticamente all’esordio sui sentieri. Fari però chiaramente puntati anche e soprattutto sulla coppia di giovani lombarde che a Zermatt hanno permesso all’Italia di conquistare un oro continentale di categoria insperato alla vigilia. Elisa Pastorelli (All. Lecco), forte del successo ottenuto nella prima prova e del possibile inserimento altrui nelle posizioni di vertice, pare avere in saccoccia qualche carta in più da spendere per il titolo tricolore rispetto a Katia Nana (Pol. Albosaggia), ma entrambe sono osservate speciali in ottica mondiale. In lizza per l’azzurro anche Maria Collarin (Gs Quantin), già terza a Recoaro, Chiara Sclavo (Dragonero) e Cristina Molteni (Gp Valchiavenna).
Al maschile, pronostico di giornata che pare indirizzarsi sull’altro argento europeo, ovvero su Alain Cavagna (Atl. Valle Brembana), che nella classifica finale potrebbe però scontare la giornata storta della prima prova, da lui chiusa al terzo posto alle spalle di Luca Merli (Valchiese) e Alessandro Rossi (As Lanzada), che diventano allora i favoriti principali per il successo finale. Gli azzurrini di Zermatt Alessandro Crippa (Atl. Alta Valtellina) e Massimo Zucchi (Freezone), così come Giacomo Bruno (Atl. Pinerolo) e Simone Masetto (Vittorio Atletica) attesi in zona podio, mentre a titolo di curiosità va segnalata la presenza in gara del campione italiano degli 800 metri Andrea Grandis (Atl. Susa Adriano Aschieris).
I seniores – Gara donne in prima battuta, anche per rivelare sin da subito che molto difficilmente Valentina Belotti, dominatrice della prima prova sul passo di Campogrosso, potrà essere al via domenica, a causa di un (nuovo) problema muscolare. Qualche difficoltà fisica durante il mese di agosto ha lamentato anche l’altra stella azzurra Elisa Sortini, che domenica sarà comunque regolarmente al via, insieme alla terza donna di punta dell’Atletica Alta Valtellina, Elisa Desco. La cuneese che vive a Bormio, seconda nella prova di esordio alle spalle di Belotti, ma notoriamente amante dei tracciati di salita e discesa, pare poter essere la più seria candidata ad un nuovo titolo italiano, che farebbe peraltro il paio con quello conquistato nella scorsa stagione.
La sfida per il titolo promesse, ristretta ad Alessia Scaini (Atl. Saluzzo) e Gaia Colli (Atl. Valle Brembana) potrebbe dire molto anche in chiave assoluta, perché le due giovanissime hanno già dimostrato nel corso della stagione di poter scendere in gara puntando al vertice assoluto. Sfumata la possibilità di rivedere in gara Sara Bottarelli, sarà invece al via l’altra mammina Alice Gaggi (La Recastello), mina vagante di gara che attende al vertice anche l’esordiente Silvia Radaelli (Freezone) e soprattutto Francesca Ghelfi (Valle Varaita), sorella dell’azzurra Erika, che solo nei giorni scorsi ha invece ripreso l’attività dopo l’infortunio patito in prossimità dei Campionati Europei.
In campo maschile, il Trentino atletico attende con trepidazione il proprio pupillo, Cesare Maestri (Valli Bergamasche), vincitore della prima prova tricolore e sin qui protagonista di stagione davvero esaltante. Occorre tornare al 2001 per ritrovare un trentino sul trono italiano della corsa in montagna, un passo indietro di 18 anni per scovare il quinto successo consecutivo di Antonio Molinari. Lì in mezzo i titoli di Marco Gaiardo e Marco De Gasperi, i trionfi della famiglia Dematteis e i due successi di Xavier Chevrier, compagno di squadra di Maestri e suo più accreditato rivale nella sfida di domenica, anche alla luce del secondo posto ottenuto a Recoaro Terme.
Arco e i gemelli Dematteis: un rapporto del tutto particolare, splendidamente sintetizzato dagli Europei 2016, tra la città dell’Alto Garda e le due icone azzurre della specialità. E’ su questo legame che in stagione quanto mai difficile si appoggiano Martin e Bernard, con il primo a lottare anche con qualche fastidio al tendine d’Achille destro e con il secondo alla ricerca di condizione che ha sinora purtroppo sempre tardato ad arrivare. Ma nella bagarre di domenica si getteranno a testa bassa anche i due portacolori dell’Atletica Valle Brembana Alex Baldaccini e Nadir Cavagna, entrambi con la Patagonia nel mirino. Un sogno in fondo cullato anche dai due migliori giovani della stagione, Henri Aymonod (Corrintime) e Alberto Vender (Valchiese), che domenica incroceranno, tra le altre, le scarpette di Michele Vaia (Atl. Trento) e Andrea Rostan (Atl. Saluzzo), favorito per il titolo promesse, così come quelle finalmente redivive di Daniel Pattis (Suedtirol Club), argento iridato juniores nel 2017 a Premana.
Con i keniani Sammy Kipngetich (Saluzzo) e Dennis Bosire Kiyaka (Dolomiti Belluno) in corsa per la vittoria di giornata e in grado di lanciare la gara a ritmi elevati sin dal via, la prova di Arco sarà poi verifica di buona efficienza fisica anche per alcuni degli azzurri che in Argentina correranno le Lunghe Distanze. Il riferimento va ad Alessandro Rambaldini, Luca Cagnati (Valli Bergamasche) e Fabio Ruga (La Recastello), che puntano ad entrare nella top ten di giornata, così come il friulano Giulio Simonetti (Corrintime).