E’ “the Ben” , semplicemente ” la Ben”, cosi i locals chiamano la storica gara di Fort William, nelle highlands occidentali scozzesi. Siamo al cospetto di un mito signori, una di quelle gare che hanno contribuito a far nascere quello che oggi ci affanniamo a voler per forza differenziare ed etichettare ora con sky, ora con mountain o poi con trail.
The Barber
Non aveva di questi Problemi il buon William Swan, un barbiere del paese che nel 1895 sfidò se stesso, la montagna e le credenze locali. Partito dall’ufficio postale di Fort William, salì in vetta al Ben Nevis e ridiscese, nel tempo di 2h41’…. una leggenda era nata!
The Ben Nevis Race
Da quella impresa scattò la scintilla della sfida, l’istinto umano a progredire, superarsi e cercare il miglioramento. Il record di Swan venne attaccato e migliorato, imprese più o meno simili continuarono a documentarsi ininterrottamente, fino ad arrivare al 1937 anno da cui il formato attuale viene proposto e di fatto la gara diviene “ufficiale” (ma lo era già dal 1903): ogni primo sabato di settembre che dio manda in terra si corre, percorso di 14 km con 1340 metri D+, si va e si torna dalla sommità della montagna più alta delle British Isles (1340 mslm), per concludere, senza troppi clamori ma tra applausi genuini ed il suono delle cornamuse, sul prato verde del Claggan Park, il locale campo da football.
Tradizione e…. Kenny the menace (of course)
La Ben Nevis è prima di tutto tradizione, e non potrebbe essere altrimenti vista la storia secolare.
Si va e si torna dallo stesso path, cosa comune ad altre gare inglesi, mischiandosi al pubblico, che è sovrano e che quel giorno potrebbe decidere di salire in massa alla vetta, c’è poco da fare se non fare lo slalom.
Muti e correre ! su un percorso che a salire morde le gambe ed a scendere è tecnico ma anche veloce, crudele ma anche stupendo.
C’è poi dell’altro: per partecipare bisogna avere già concluso un numero minimo di gare di corsa in montagna (hill races) con qualifica “A” (impegnative), senza questa sorta di curriculum precursore del sistema punti UTMB non si ha accesso alla gara che è anche regolamentata rigidamente rispetto alle dotazioni di sicurezza e rimane a numero chiuso tra i 600 e max 800.
Eccovi un documento incredibile che vi racconta qualcosa della storia dello sport che tanto amiamo, un filmato trovato negli archivi della BBC, l’edizione 1951 della Ben Nevis:
La storia delle gara è fatta poi dagli atleti, e nel Regno Unito esiste una sorta di equazione quando parliamo di corsa in montagna: se c’è una gara importante, da qualche parte, troverete il nome di Kenny Stuart nel libro dei record.
Non fa eccezione la grande classica di Lochaber, che il campione originario del Lake District ha vinto due volte, l’ultima nel 1984 stabilendo il primato che resiste tutt’oggi: 1h25’34”. Attenzione però, siamo al cospetto di qualcosa di ulteriormente appassionante ed incredibile, perché chi mastica la storia di questo sport sa che Kenny aveva un rivale per eccellenza, un nemico (solo sportivo) giurato: John Wild.
Ebbene pensate che solo l’anno precedente, il 1983, John Wild aveva vinto la gara fermando il cronometro a 1h25’35″…. un secondo…. l’ennesima sliding door che vuole Stuart celebrato e Wild a volte, colpevolmente, dimenticato.
“l’altro” Wild, Finlay….. 10 times and counting
C’è poi la storia recente, non meno appassionante. La Ben Nevis continua a perpetuare il proprio mito fatto di semplicità, un certo simpatico oscurantismo mediatico, e sempre un grande appeal sugli appassionati di gare dure e che richiamino alla tradizione. Nel 2018 la britannica Victoria Wilkinson è andata a prendersi il record femminile che resisteva anch’esso dal 1984 ed apparteneva a Pauline Haworth con 1h43’25”. La Wilkinson ha vinto correndo in 1h43’01” riuscendo la dove star del calibro di Angela Mudge, Mireia Mirò Varela e Sarah Rowell, pur vincendo la gara, avevano fallito (La Mudge l’ha vinta 5 volte ma mai sotto l’ora e 48′).
Al maschile c’è qualcuno che più degli altri sta tentando di agguantare Stuart, si chiama anche lui Wild e no, non è l’acerrimo nemico John.
Da 10 anni è il padrone incontrastato della Ben Nevis. Parliamo di Finlay Wild, portacolori del club locale, il Lochaber AC, ed idolo delle folle di Fort William.
Anche nell’edizione 2019 la gara è stata dominata da questo fortissimo atleta sui percorsi tecnici (quest’anno 7° a Canazei e 13° a Zegama).
Finlay ha vinto la sua 10^ Ben consecutiva con il crono di 1h32’05”. Nelle sue 10 vittorie ha anche un 1h27’35” ma il record di Kenny pare abbia bisogno di altro per cadere….
Le classifiche complete dell’edizione 2019 = BEN NEVIS 2019
Foto Credit: John Oneill