La vera notizia in effetti è quella, perché questa volta il valzer “Magnini Sì, Magnini No” non si poneva visto che l’atleta dell’ esercito a metà novembre sarà già impegnato nella stagione dello ski alp e ha declinato subito una potenziale chiamata al pari di Nadir Maguet.
Ma andiamo con ordine: ieri sono state rese note sul sito Fidal le prime convocazioni per il mondiale di Mountain Running specialità Classic e Long Distance che andranno in scena nello stesso weekend a Villa La Angostura , nella Patagonia argentina, il prossimo 15 e 16 novembre 2019.
Annotiamo le chiamate ufficiali per poi darvi un breve commento:
Mondiali corsa in montagna lunghe distanze
Villa La Angostura (Argentina), 16 novembre 2019
ITALIA – Uomini
Gabriele Bacchion (Tornado)
Luca Cagnati (Atl. Valli Bergamasche Leffe)
Francesco Puppi (Atl. Valle Brembana)
Alessandro Rambaldini (Atl. Valli Bergamasche Leffe)
Fabio Ruga (La Recastello Radici Group)
ITALIA – Donne
Barbara Bani (Free-Zone)
Silvia Rampazzo (Tornado)
Si legge poi che “Il responsabile tecnico della corsa in montagna, trail e ultradistanze si riserva la possibilità di completare la squadra femminile entro la scadenza per la selezione delle squadre per le distanze classiche prevista per il 30 settembre.”
DISTANZE CLASSICHE – facendo rimando ai criteri di selezione a suo tempo approvati dal Consiglio Federale e in virtù della consistenza tecnica basata sui confronti diretti nell’attività internazionale e nazionale sono state poi rese note due scelte tecniche in previsione dei Mondiali di corsa in montagna distanze classiche, in programma a Villa La Angostura (Argentina) il 15 novembre:
ITALIA – Uomini
Xavier Chevrier (Atl. Valli Bergamasche Leffe)
Cesare Maestri (Atl. Valli Bergamasche Leffe)
Il resto viene tutto rimandato alla gara di Arco di Trento, la prestigiosa Castle Mountain Run che il 22 settembre nell’alto Garda Trentino sarà come spesso accaduto negli ultimi 10 anni una passerella di enorme appeal e un palcoscenico importante per tutto il movimento del Mountain Running Italiano.
Il nostro commento
Niente Magnini e niente Maguet, i due sono atleti stipendiati dall’esercito italiano per svolgere attività di sci alpinismo e questo faranno quando sarà novembre inoltrato. Il problema non si è posto e da nostre indagini risulta che ci siano stati contatti tra i due e l’entourage di Paolo Germanetto a chiarire fin da subito le rispettive posizioni per non alimentare il teatro dell’ assurdo verificatosi in occasione degli ultimi europei. Nessun caso dunque: Magnini e Maguet non sono disponibili.
La squadra poggia su due reduci dai mondiali di Trail, Cagnati e Puppi, che a Miranda do Corvo male non hanno fatto (4* Puppi e 15* Cagnati), poi c’è quello che è ancora il detentore del titolo long distance visto che l’ultimo Mondiale in Polonia lo ha vinto Alessandro Rambaldini.
Infine una novità ed una conferma: il nuovo è Bacchion , che continua a fare bene da mesi e ha portato a casa il Giir di Mont dimostrando di avere umiltà e carattere ambedue fuori dal comune;
il veterano è Fabio Ruga, che ha vinto il titolo italiano di Trail meritandosi la chiamata. L’azzurro arrivò per lui già nel 2016 a Podbrdo, di battaglie ne ha fatte tante, ultimo violino della squadra sì, ma elemento di equilibrio e tranquillità , che serve come l’aria visto gli ideali fucili puntati che dirigeranno dal web alla Patagonia.
Sulla squadra femminile non ci aspettiamo in realtà aggiunte, in Italia oggi non esiste livello internazionale su queste distanze. Personalmente ci viene da dire che se andasse Elisa Desco potremmo sognare , ma sappiamo che ciò non accadrà ed allora speriamo nell’ennesimo numero di Silvia Rampazzo che è già oggi da medaglia.
Nel Classic ad Arco può succedere di tutto, che risorgano Alex Baldaccini ed i gemelli Dematteis, che Nadir Cavagna riprenda il filo strappato a Zermatt con quella gara da incubo, che Aymonod faccia il botto… bisogna solo mettersi comodi ed assistere alla tenzone sul castello, consci che i due più forti sono già sull’aereo… e meno male!
Lato Donne un mistero se non un rebus. La Sortini che continua a convivere con qualche problema alle ginocchia e poche altre alternative, anche se dal reparto maternità negli ultimi mesi sono arrivati segnali di ripresa per Gaggi e soprattutto Bottarelli che però pare si sia già chiamata fuori. C’è poi la green line, con Alessia Scaini e Gaia Colli che già hanno dimostrato di essere all’altezza. Noi personalmente , anche se c’è un po’ di discesa, preghiamo perché Valentina Belotti ci provi, perché se è vero che il mondiale è sali-scendi prima del down c’è l’Up e con due colpi dei suoi ben assestati chissà.