4, 302m di altitudine, basta questo dato a fare impressione ai profani, il Pikes Peak, o America’s Mountain come pomposamente la chiamano da queste parti.
Ma c’è anche un altro dato, non meno impressionante: il record del percorso. Ne abbiamo già parlato in settimana con un nostro speciale dedicato a Matt Carpenter ed al suo incredibile record che dura dal 1993 e che sembra davvero inattaccabile.
3h16’39”, per entrare nella storia (ed oseremmo dire nel mito) bisogna far meglio di cosi.
Il percorso prevede alcuni passaggi di bellezza naturalistica incredibile. L’atmosfera unica delle rocky mountains di Manitou Spring, il Barr Camp e la Manitou Incline, soprattutto la 16 Golden Stairs.
Altitudine, storia, paesaggio e leggenda, soprattutto livello tecnico superlativo, perché l’edizione 2019 tiene tutti col fiato sospeso per i grandissimi protagonisti che si sfideranno sul Pikes Peak.
Eccovi a seguire la nostra preview (start list della PPmarathon qui):
Uomini – Kilian, ancora Kilian, il record impossibile….
La facciamo breve perché ci pare inutile ammassare nomi quando i papabili per la vittoria finale si riducono a 3, massimo 4 nomi. C’è talento, ci sono curriculum pesanti, nulla da dire, ma per vincere una Pikes Peak Marathon e solo immaginare di avvicinare crono sotto le 3h30′ serve essere dei Campioni con la C maiuscola ed in grassetto ;-).
Sarà la gara di Kilian, l’ennesima sfida ai limiti umani, due settimane dopo essersi preso Zinal ed il record che sembrava infrangibile di Wyatt il “Kiki” osa dove nessuno può manco arrivare con l’immaginazione: battere il record di Matt Carpenter, l’uomo polmone. Per la vittoria non dovrebbero esserci problemi, per il record sarà un allineamento di pianeti, perché oltre alla classe serve una giornata con Meteo favorevole ed indovinare perfettamente idratazione ed alimentazione, due fattori decisivi quassù.
A prima vista nessuno può stare con Kilian, se dobbiamo spendere due nomi facciamo quelli di Sage Canaday per l’esperienza e la conoscenza del percorso e del Messicano Juan Carlos Carera per l’abitudine a certe altitudini. “El Mexicano” ha corso in maniera fantastica a Zinal, chiudendo nei primissimi, la può tirare fuori.
Outsiders: simpaticamente apriamo con Andy Wacker, perchè al “martire” della stagione 2019 lo dobbiamo per dovere morale. Morirà come sua consuetudine sul percorso, “partendo a canna” memore dei suoi buoni piazzamenti nella Ascent, ma il recente 55° posto di Zinal vi dice anche come finirà…. coppia invece super attesa quella “young & fun” formata da Remi Bonnet e da Jacob Adkin, due starlets di casa Salomon che mirano a fare bene ed imparare per il futuro. Più scafati e più cattivi, sicuri protagonisti della battaglia nel “peloton” saranno Max King, Thiebault Baronian, David Sinclair e Marc Lauenstein che qui ha già vinto ma che ora non sembra più a quei livelli.
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Italia ben rappresentata: Davide Cheraz, Riccardo Borgialli e Francesco Puppi saranno allo start. vediamo come va, non ci attendiamo piazzamenti clamorosi, ma gare solide SI.
Donne – Mathys tutta sola, vittoria e record…
Pare non esserci altro epilogo possibile e praticabile. La “cannibalizzazione” è in fase avanzata e Pikes Peak sarà solo una delle tappe. Maude Mathys vola in America ed il record di Megan Kimmel, vecchio solo un anno, pare già destinato a saltare. Intanto la statunitense vincitrice nel 2018 non sarà al via per un infortunio, ma contro una Mathys in questo stato di grazia non c’è molto da fare. L’elvetica è la donna da battere e le avversarie dovranno darsi da fare per essere all’altezza del ruolo di comparse che pare loro destinato. Niente Ragna Debats (sarà alla CCC) pare niente Silvia Rampazzo, Kimmel out e Croft al momento non pervenuta (ma dovrebbe essere rimasta in Europa). Contro “the beast” ci saranno Yngvild Kaspersen, Celine Lafaye, Hirut Guangul (Etiope -Americana), la spagnola Amandine Ferrato, la spagnola Eli Gordon e la sud africana Meg Mac Kenzie.
Gara da non perdere, ci sarà un bello streaming, qui i Qr Code ed il link per accedervi (clicca sulla foto):