L’Unità di Analisi Comportamentale (UAC) del portale web Corsainmontagna è una squadra speciale di psicocorridori incaricati di elaborare un profilo piscologico e comportamentale degli atleti seriali. La sede centrale della UAC si trova in un luogo molto segreto per evitare problemi e ripercussioni sui professionisti che ci lavorano.
Ogni episodio di MRM cercherà di elaborare un preciso profilo psicologico dell’atleta in questione, osservandone i comportamenti, gli hobby e la routine giornaliera. Difatti per poter conoscere al meglio un atleta seriale è necessario anticiparlo e capire quale sarà la sua prossima mossa, quali le preparazioni atletiche, quali obiettivi ma soprattutto quale serie tv o canzoni ascolterà nel prossimo mese.
Cercheremo perciò di entrare nella mente degli atleti: chi sono in realtà? Hanno una vita al di fuori degli allenamenti? Escono al sabato sera? Sanno ridere, emozionarsi e innamorarsi? Tutto questo e molto altro in Mountain Runner’s Minds rubrica esclusiva della testata giornalistica Corsa in Montagna.
In questa ottava puntata interrogheremo la portacolori dell’Atl. Alta Valtellina Elisa Sortini, migliore azzurra ai mondiali di Canillo e di recente capace di sfiorare la vittoria della storica Snowdon Race in Galles, superata solo dall’irlandese Sarah McCormarck. Ci ha raccontanto un po’ di cose:
Avvisiamo l’atleta seriale Elisa Sortini che la conversazione verrà registrata. Tutto ciò che dirà potrà essere usato contro di lei in tribunale. Ne è consapevole?
Mi prenderò questo rischio…
Dirige l’interrogatorio il dottor Matteo Coluccia e l’ispettore Luca Coluccia, detto ciò possiamo iniziare con le domande, partiamo da cose semplici, colore preferito?
Allora, non è una domanda semplice, perché in realtà da quando sono piccola non ho mai avuto un colore preferito, dal bianco al nero mi piacciono tutti, non ho una risposta precisa!
Cibo preferito? (anche voi mangiate no?)
Sono golosissima, adoro i dolci e le torte, la nutella purtroppo, sono cresciuta a nutella. Mi piace tantissimo anche cucinarli. Posso fare tutti gli esperimenti, noi sportivi proviamo ad usare zucchero di canna e altro, alla fine ho capito che un dolce per essere buono deve avere zucchero, burro, uova ecc.
Stagione preferita?
Periodo dell’anno: la primavera. Di solito mi alleno alle sera dopo il lavoro e l’inverno è stato terribile, buio e freddo, dovendomi allenare nelle zone non illuminate con il frontalino. Diventa davvero deprimente, quando invece si stanno allungando le giornate ed è come rinascere. Quindi ti dico subito la primavera, inizio a sentire più caldo e ad abbandonare i tre strati di vestiti che di solito uso d’inverno per correre.
Personaggio esemplare?
In realtà non ho mai avuto un personaggio in particolare, ti mentirei se sparassi un nome a caso. Penso che in tutte le persone che ci circondano si possono notare delle caratteristiche e qualità da cui prendere spunto. Quindi di solito quando conosco persone apprezzo una determinata caratteristica che io non ho, non ho personaggi storici politici in particolare da citare.
Da quanti anni fa l’atleta seriale?
Tantissimi, anche se non continuativi. Ero forse cucciola, c’erano queste categorie strane, avevo 9 anni. E’ stata la mia mitica zia Mara che mi ha trasmesso la passione. Poi mi sono persa nel tempo, ho fatto anni senza correre o facendo brevi apparizioni così giusto per… Poi nel 2012 ho ricominciato ad allenarmi e fare un po’ di gare e sono ricaduta nel tunnel!
Pensa che continuerà a farlo, nonostante rischi la detenzione?
Penso proprio di sì, perché ce l’ho un po’ nel DNA, farò come la zia.
Qual è il suo segreto, cosa fa quando non si allena?
In realtà, diciamo che l’allenamento occupa solo parte delle mie giornate, mi alleno solo la sera. Il resto, purtroppo o per fortuna, lavoro, faccio l’impiegata in banca e la maggior parte del tempo la passo in ufficio. Invece la sera dopo l’allenamento, sistemo casa e mi rilasso sul divano… Nei weekend se non sono in trasferta per le gare mi rilasso un po’ di più, esco con gli amici per le cene e si fa quello che si vuole.
Che rapporto ha con la musica? La aiuta prima delle gare? (genere preferito)
Guarda, in realtà non la ascolto quando corro, andando a correre di sera e di fretta non ho mai preso l’abitudine di portarla dietro. O forse sono talmente stufa tutto il giorno in ufficio che quando vado a correre mi piace il silenzio. In gara non avendo questa abitudine non ho mai ascolta nulla e non è una cosa che mi carica o meno, magari se provo poi cambio idea. Non ho un genere preferito, mi piace tutto tranne gli estremi, tipo mia sorella è cresciuta con Vasco mi ha fatto una testa così, ma io no…
Film, serie tv, libri cosa le piace fare quando non aggredisce asfalto e sentieri per gli allenamenti?
Sì, quando sono in vacanza soprattutto divoro libri, mi piace leggere Ken Follet (letti tutti), Dicker, Allende. In settimana magari se sono stanca basta la televisione e relax. Anche quando sono malata mi piace leggere, quando passa le febbre e riesco, leggo.
Sentimentalmente come è messa? (le ricordiamo che ha consentito di registrare il suo interrogatorio)
Convivo con il compagno Francesco che credo faranno santo, poverino. Dico sul serio perché anche chi mi conosce confermerebbe. Essendo sempre stata un po’ selvatica cerca di addomesticarmi. Io però lo dico sempre, senza di me avrebbe davvero una vita tristissima, lo tengo bello attivo. [risate…]
Pensa che ci siano altri come lei là fuori? Se sì vi trovate anche nel tempo libero voi atleti seriali? (non sarà facile essere emarginati dalla società)
Sì siamo circondati, solo nella nostra via siamo tantissimi. A 50 metri c’è la Eli Compa, poi il suo ragazzo a 100mt e un altro che corre ad altri 100mt nell’altra direzione. Ad esempio Simone fa delle pizze fantastiche nel suo forno a legna, Stefano delle torte stupende, quindi quando non ci vediamo per correre, ci vediamo per mangiare. Siamo un bel gruppo, siete invitati quando passate di qui a mangiare dolci e pizze fatte in casa. Anche con le ragazze della squdra Atl. Alta Valtellina quando riusciamo ci vediamo. Con Elisa Compa anche solo per una tisana e qualche biscotto, a correre non riusciamo spesso perché ognuno ha i suoi impegni.
E’ difficile mantenere il profilo di atleta seriale e svolgere altre attività (lavoro, studi, impegni)?
Sì, lo ammetto un po’ sì. L’anno scorso per venire al mondiale ho dovuto anticipare le ferie del 2019, quest’anno mi ritrovo con tantissimi giorni in meno. Però d’altronde devo fare così, quando li avrò finiti prenderò i giorni di ferie del 2020. Alla fine cerchi un po’ di arrivarci in un modo o nell’altro.
Se fosse di fronte a una giuria, cosa direbbe in sua discolpa: ricordiamo che è accusato di atletismo seriale? Cosa giustifica il suo reato? (aspetti positivi di essere atleta)
Direi che la corsa è davvero uno sport che io chiamo “lo sport dei poveri”, semplice ma faticosissimo, secondo me devi essere davvero appassionato per perseverare così a lungo e fare certi sacrifici. A volte ti domandi, ma chi me lo fa fare, le mie settimane di ferie le uso per andare da qualche parte e invece ti piace e quindi lo fai. Ne vale la pena, è anche una valvola di sfogo al di là degli obiettivi, è divertente ancora di più se si vince, ma l’importante è che tu stia bene, se fai la tua e pensi di averla fatta con serenità va bene. Quando non stavo bene era diventata un’agonia anche la corsa, adesso che sto bene è divertente sempre.
Matteo Coluccia
@teocoluc
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