Ci siamo, finalmente ! La gestazione di quella che è la collisione tra tutte le sfere dell’offroad è giunta al termine, domenica 11 agosto 2019 alle 10.00 esatte scatta la Sierre-Zinal numero 46. L’avvicinamento è stato a dir poco animato, con una vigilia densa di avvenimenti, qualche polemica, sguardi e parole dei campioni che iniziano inevitabilmente ad avvertire il clima da showdown senza ritorno. Il tempo di nascondersi, se mai c’è stato, è ampiamente esaurito.
I principali temi di queste giornate di vigilia sono rimbalzati dal web alle fiabesche stradine del villaggio di Zinal, fino al mitico Stambecco di Sorebois, dove vi abbiamo regalato la nostra prima esclusiva della giornata, una ghiottissima intervista all’atleta del momento: Davide Magnini.
Il pranzo di Sorebois è una piacevole tradizione, media ed atleti elites salgono ai 2400 metri dell’altopiano sopra Zinal dove sono concentrate le piste da sci e pranzano insieme al Buffet Alpino, prima di scattare la consueta foto.
C’è stato tempo per parlare anche con altri protagonisti di domani, incluso Petro Mamu che in mattinata si è sottoposto ai controlli del quartz program. Il programma di controllo medico lanciato da ITRA ha scatenato recentemente polemiche feroci sui social, con alcuni commenti non proprio favorevoli misteriosamente spariti. La questione fa parecchio discutere e da parte nostra ci limitiamo solo ad osservare come una certa latitanza e mancanza di energia da parte degli organi ufficiali preposti ai controlli stia concedendo a troppe persone di emettere giudizi e verdetti con troppa facilità.
Sierre-Zinal 2019 è anche e soprattutto lo snodo centrale della Coppa del Mondo, una situazione di classifica dopo le prime 4 prove che vede al maschile lo scozzese Andy Douglas saldamente al comando ed al femminile Sarah McCormack con un bel margine su Clayton e Murigi. Con la densità di campioni che correranno domani, le rispettive posizioni finali degli atleti in classifica di coppa saranno decisive. Fari puntati allora sui Gemelli Dematteis, su Filimon Abraham, su Aymonod ed appunto su Lucy Murigi e su Sarah McCormack. Dopo Zinal sapremo cosa attenderci in vista del gran finale che prevede ancora Drei Zinnen e Smarna Gora (gara finale e quindi con bonus).
Altro tema caldo, di cui già abbiamo dato conto nei giorni passati, è l’assalto al record. Le speculazioni sui tempi e le tabelle dei passaggi si sono sprecate. Calcoli e dibattiti che parlano del tempo folle di Wyatt a Chandolin (1h06’39”) o del finale della Pichrtova che le valse il primato con 2h54’26” , il target che Murigi e Mathys domani attaccheranno.
Portiamo alla causa ulteriori elementi ed un mini scoop: da chi ha ispezionato il percorso nei giorni scorsi abbiamo appreso di come il sentiero dopo l’Hotel Weisshorn e Nava sia stato ripulito dalle rocce in vari punti e reso più largo. Anche qui qualcuno ha fatto notare come questo coincida con la grande attesa per un record che pare cadrà inevitabilmente.
A mettere un pò di pepe alla questione anche qualche indiscrezione secondo cui Jono Wyatt nel 2003 non abbia poi in realtà “spinto a tutta”. La leggenda narra che il neozelandese dopo la sfuriata iniziale sia passato al Weisshorn con 10′ sui primi inseguitori, ed abbia saggiamente tirato i remi in barca visto l’obiettivo Jungfrau Marathon.
Leggenda metropolitana ? vedremo… e lo faremo presto, perché finalmente ci siamo…
SIERRE-ZINAL, HERE WE ARE !
l’Album del day two a Zinal (credit Marco Gulberti – WMRA):