Ha ancora la voce robotica da adolescente, eppure sfoggia un aplomb ed una padronanza delle situazioni che ti fa dire che “è speciale”, ha due maestri che lo ispirano e che corrono forte, fa il commesso in un negozio di scarpe da running ma poi quando le mette, quelle scarpe, le fa cantare. Ce le ha “suonate” di brutto a Zermatt, ed allora siamo andati a conoscerlo un pò meglio….
1. Ciao Jacob e congratulazioni per il tuo grande traguardo: sei il nuovo campione europeo di corsa in montagna e una delle più promettenti stelle del futuro del mountain running. Come ti senti al riguardo?
Grazie, mi suona ancora strano! È stata una settimana emozionante e la quantità di messaggi e supporto è stata incredibile, quindi vorrei ringraziare davvero tutti quanti! È passata qualche settimana, ma credo ci metterò un po’ per realizzare, ora mi sto prendendo del tempo per rilassarmi e rifletterci su.
2. Com’è stata Zermatt? Km dopo Km, puoi raccontarcela?
Prima dell’evento, tutti parlavano di quanto fosse incredibile il paesaggio intorno a Zermatt e arrivato lì ho capito quello che intendevano. Gareggiare all’ombra del famoso Matterhorn è stato unico e, considerati anche i percorsi fantastici, perfetto per un campionato europeo.
Mi sono tenuto un po’ dietro al gruppo nel primo paio di km e mi sono goduto l’atmosfera prima della prima grande salita. Avevo pianificato di aumentare il mio passo per guadagnare posizioni in quel punto e sorprendentemente mi sono trovato quasi in testa. Ho cercato di trarre il meglio nelle parti più pianeggianti e godermi la gara a fianco di Stian (Norvegia). Sfortunatamente raggiungendo la cima della salita ho avuto una brutta fitta, che mi ha rallentato e permesso a Stian di sorpassarmi. Sono stato in grado di tener duro fino alla fine sulla salita lunga, raggiungendo Stian, spingendo più che potevo. La folla nell’ultima parte è stata surreale, il loro tifo era così carico che mi ha fatto dimenticare il dolore alle gambe! Non avrei mai immaginato di essere primo, anche durante la gara, tagliare il traguardo è stato un grande sollievo e una sensazione incredibile.
3. Hai finalmente sconfitto l’Italia, la prima volta per i Senior britannici e la terza in assoluto dal 1995 (solo la Francia era riuscita a farlo), secondo te perché l’Italia ha perso l’oro questa volta?
Penso che tutti fossero entusiasti (e agitati) riguardo alle squadre di quest’anno. Ci sono così tanti atleti forti in tutte le nazioni, e l’Italia ne è sempre uscita come una delle migliori! Sono impressionanti e ammirevoli!
Come squadra sapevamo di essere in ottima forma e potevamo metterci in gioco per vincere la medaglia a squadre. Correre al pieno delle proprie capacità era uno dei primi passi per raggiungere questo obiettivo e tagliare il traguardo guadagnando più posizioni possibili era tutto quello che potevamo chiedere a noi stessi. Andy ne è un esempio con la sua corsa determinata per tenere testa ad un membro della squadra italiana (Martin Dematteis – n.d.r.).
Questo è stato il punto che ha fatto pendere l’ago della bilancia dalla nostra parte e ottenere il primo posto sul podio. È stato un onore vincere questo titolo e spero possa ispirare per il futuro!
4. Ora potresti raccontarci qualcosa di te? Quando hai iniziato a correre e perché hai scelto la montagna?
Ho iniziato a correre quando avevo 10 anni, praticando anche altri sport. Mi sono focalizzato sulla corsa intorno ai 13-14 anni e a 15 più specificatamente in montagna/collina. Mi sono appassionato al cross country e ho sempre adorato le gare di lunghe distanze perché riuscivo a dare il meglio di me. Non sono stato molto attratto dalle corse su pista, quindi ho iniziato a seguire mia sorella maggiore nelle gare in montagna ed è nata una vera dipendenza! La cosa che mi ha attratto di più è stata la bellezza dei paesaggi dove si correva!
5. In cosa consiste “la tradizione della corsa in montagna” in Scozia?
La corsa in montagna in Scozia generalmente prende il nome di “hill running”- le colline posso essere più piccole rispetto alle cime delle Alpi, ma sono a loro modo speciali e straordinarie! Hanno un carattere diverso, come lo sport in sé. Possono essere remote e senza sentieri, puoi intravedere qualche scorcio di paesaggio che a volte ti sfugge, ma quando lo raggiungi, ne vale la pena.
Dalle gare molto brevi di sali e scendi per una collina, a percorsi più lunghi circolari con più salite e discese, la corsa in montagna in Scozia è una realtà diversa. Ma hanno in comune un senso di comunità, amicizia, cordialità e… un pub alla fine della gara!
6. Hai qualche eroe della corsa in montagna o un’icona del passato o presente a cui ti ispiri?
Sono eternamente ispirato dalle persone che incontro praticando questo sport. La loro attitudine, i loro consigli, la loro amicizia sono incredibili e fonte inestimabile di energia per rendermi un atleta migliore.
7. Questa vittoria è senza dubbio arrivata grazie ad una trazione scozzese, che tipo di rapporto hai con Robbie e Andy, gli altri due scozzesi della medaglia d’oro?
Conosco Andy e Robbie da molti anni e sono fortunato a poterli chiamare amici. Hanno così tanta esperienza, i loro successi e la loro versatilità sono impressionanti e da prendere come esempio, sto costantemente imparando da loro. La cosa migliore di poter stare in loro compagnia è che la risata è garantita! È stato un momento speciale vincere la medaglia con loro.
8. Chi è il tuo allenatore?
Robbie è il mio coach da un anno e mezzo ormai e il suo supporto, insieme a quello del mio precedente e primo allenatore Gregor Nicholson, è incredibile.
9. Cosa fai nella vita? Sei un atleta a tempo pieno o hai un altro lavoro?
Non sono un atleta professionista, lavoro nel Lake District (UK) in uno negozio di articoli per la corsa: Kong Running. Sono sempre stati molto disponibili e hanno sempre supportato la mia passione permettendomi di lavorare e correre.
10. Hai un brand che ti aiuta?
Sono stato sponsorizzato dalla Salomon per qualche anno, mi hanno aiutato molto mentre proseguivo nel mio percorso.
11. Cosa ne pensi del fatto che senza uno sponsor non è possibile essere un professionista in questo campo?
È inevitabile che ci siano delle difficoltà ad essere un atleta a tempo pieno senza un brand che fa da sponsor, i costi relativi alle gare sono alti a meno che tu non viva già in una situazione favorevole. Senza un sistema di supporto in loco come le federazioni, sarebbe dura per gli atleti off-road essere in una situazione paragonabile ad atleti professionisti di altre discipline.
12. Qual è la tua gara preferita finora tra quelle a cui hai partecipato?
Sierre-Zinal sicuramente!
13. La tua gara dei sogni per il futuro?
Ci sono molte gare che sembrano spettacolari e molte altre di cui probabilmente non conosco l’esistenza, ma al momento mi piacerebbe fare la Glencoe Skyline in Scozia.
14. C’è una gara che vorresti vincere più di ogni altra?
Questa è una domanda difficile! Non sono sicuro di poter rispondere in questo momento, mi sto godendo l’esperienza di fare nuove gare.
15. Chi è per te il miglior atleta di corsa in montagna del mondo oggi, in generale?
Se me lo avessi chiesto un paio di mesi fa avrei risposto Ben Bardsley perché mi ha accolto a casa sua. Ma ora che me ne sono andato direi Finlay Wild.
Grazie mille amico, ci vediamo presto sulle montagne!
ENGLISH VERSION
- Hi Jacob and congratulations for this big achievement: you are the new european mountain running champion and one of the most brilliant prospects for the future of mountain running all over the world. What’s you’re feeling right now ?
Thank you, it still sounds strange! It’s been an overwhelming week, and the amount of support and messages has been incredibly humbling, so I would like to send out my gratitude to everyone! Although it’s been a week now, I still think it’ll take a while longer to sink in! I’ve had this week off to recover, so it’s been good to take the time to chill out and think about it all.
2. How was the race in Zermatt ? k after k, can you relive it for us ?
Before the event, everyone was talking about how incredible the landscape was around Zermatt, and arriving there, I saw what they meant. Racing in the shadow of the famous Matterhorn was totally unique and, combined with the heavenly trails, made for a fantastic championship course. Sitting slightly back in the pack during the first couple of km through the town and onto the trail, I enjoyed the atmosphere before the first major climb. I had planned to gradually increase my placing at this stage, and surprisingly found myself hitting the front halfway through this climb. With some flatter sections to come, I tried to make the most of this, and enjoyed running close to Stian (Norway). Reaching the top of this climb and then contouring around the mountain, I unfortunately was affected by a bad stitch, slowing my speed, and letting Stian come by. However, I was able to hold on until the next long climb to the finish, and upon catching Stian, pushed on as much as I could to the line. The crowds on this last section were unreal, their cheering almost deafening, so much so that you forgot the pain in your legs! I dared not believe I would be first even when I was in the position during the race, so crossing the line was a huge relief and an amazing feeling.
3. You finally defeated Italy, the 1st time for GBR Senior Men and the 3rd time overall since the 1995 (being France Twice able to do it) , can you tell us why Italy lost the gold this time according to you ?
I think everyone was excited (and nervous!) about the prospect of this year’s teams going head-to-head. There are so many strong athletes across the nations, and Italy have made a good habit of coming out on top! They’re super impressive and inspiring!
As a team we knew we were in good shape and could put ourselves in contention for the team prize. Running to our individual strengths was the first step to making that a reality, and crossing the line making up as many positions as possible in the closing stages was all we could ask of ourselves. Andy exemplified this through his incredibly inspiring and determined run to hold his own against a member of the Italian team. This turned out to be the battle that tipped the scales and helped us gain the top spot on the podium. It was a great honour to have won this team title, and hope it can inspire more like this!
4. We go straight to the point as we can imagine you have done so many interview in these days telling how happy you are, we go to know something more about you.When did you start run and why did you choose the mountains:
I started running when I was about 10 years old, doing it alongside other sports. I then began to focus more specifically on running when 13/14, and on hill/mountain running at 15. I enjoyed cross-country and loved it when races featured longer hills as I usually did better! Not particularly suiting track running either, I began to follow my older sister to hill races and an addiction began! The thing that drew me most though was the beautiful landscapes you run in!
5. What is “mountain running tradition” in Scotland ?
Mountain running in Scotland is usually termed ‘hill running’ – the hills may be smaller than those mighty ones in the Alps, but they are just as special and stunning! They have a different character, much like the sport itself. The hills can be very remote and pathless, a glimpse of a view often escaping you, but when it comes the wait is justified. From super short races straight up and down a hillside, to long circular routes with multiple lung and leg-busting climbs and descents, hill racing in Scotland has real diversity. But the one thing they have in common is an amazing sense of community, friendliness and a pub at the end!
6. Do you have some mountain running hero or icon from the past/present who inspired you ?
I am forever inspired by all the people I get to know in the sport. Their attitude, advice and friendship has been incredible, and invaluable in making myself a better runner.
7.This win is clearly coming from a “scottish” traction, which kind of relationship you have with Robbie and Andy, the other two scoot.guys of the gold team ?
I’ve known Robbie and Andy for a number of years and I’m fortunate enough to call them friends. They are so experienced, their success and versatility hugely impressive and inspiring, and I’m constantly learning from them. The best thing about being around these guys though is that you are guaranteed a laugh! It was a special moment to win the team medal with them.
8. Who is your trainer ?
Robbie has been my coach for around 1.5 years now and his support, as well as that of my previous and first coach Gregor Nicholson, has been amazing.
9. What do you do in your private life ? Athlete 100% or do you have a job ?
I am not a professional athlete, and work for a Lake District (UK) based running shop, Kong Running. They have been hugely supportive and this has enabled me to continue my work remotely.
10.Are you supported by a brand ?
I have been supported by Salomon for a few years and they’ve been a great help as I’ve progressed.
11.What do you think about the fact that with out Brand-Support today is not possible to be a pro in the off-road ?
It is inevitable that it would be difficult to be a full-time off-road athlete without a brand’s support, the costs related to racing are large unless you have a fortunate living situation. Without the support network in place from federations, it would be hard for off-road athletes to be in a comparable situation to full-time athletes in other athletic disciplines.
12.Your favorite race among those you have already run ?
Sierre-Zinal is quite a special race!
13.Your dream race for the future ?
There’s so many races out there that look amazing, and so many I probably don’t know about, but at the moment I’d love to do Glencoe Skyline in Scotland.
14.The race you want to try to win more than all ?
That’s a difficult one! I’m not sure I can answer at this moment in time, I’m just enjoying the experience of doing new races!
15.The best mountain runner in the world today, overall , for you ?
If you’d asked me a couple of months ago, it would be Ben Bardsley because he let me live in his house. But now I’ve left, I would say Finlay Wild.
Thanks Man, and see you soon on the mountains !