TRIPLE STRESS TEST SCOTT KINABALU RC 2.0

Il nostro incontro con le “giallissime” di casa Scott era avvenuto due mesi or sono circa, al tempo del lancio.

Siamo affezionati al brand Svizzero che da 40 anni risiede a Givisiez e che recentemente ha inaugurato la nuova, mastodontica ed eco-friendly, nuova sede .

Scott, al vertice nel trail e nello skyrunning, ha creduto nel concept più caro al mountain running classico, realizzando negli anni modelli che hanno già fatto storia e continuando ad insistere nella ricerca della performance in velocità.

Quando ci siamo trovati per le mani i 250 grammi delle SCOTT Kinabalu RC 2.0 sapevamo di avere un arduo compito, perché sono bellissime ed alla vista delicatissime, sembrano dirti “non indossarmi, non usarmi, guardami e basta” . . .

Abbiamo visto delle rece stupende sul web, che hanno evidenziato e reso onore alle peculiarità principali e maggiormente innovative di questo modello:

Leggere, Realizzate in materiali di altissima qualità, Mescola della suola in materiale che migliora ancora di più il grip (già clamoroso sulle antenate), tacchettatura rivoluzionaria che combina di fatto il clamoroso successo delle Supertrac RC dello scorso anno con il minimalismo e la maggior praticità delle Kinabalu RC sempre versione 2018. Le 2.0 hanno una tacchettatura votata al grip senza compromettere la velocità e vi abbinano l’intersezione laterale in una sorta di “fishbone shape” che aiuta e favorisce la massima velocità in curva.

Tutto questo è stato detto, è stato mostrato, foto e video hanno raccontato e fatto vedere cosa questa scarpa promette…

Noi, nel nostro piccolo, abbiamo semplicemente deciso di andare a vedere cosa, di queste promesse, mantiene…..

CORSAINMONTAGNA.IT TRIPLE STRESS TEST

Per farlo abbiamo varato un mini progetto: unire la visione e l’esperienza di tre profili di utilizzatore diversi tra loro, chiedendo ad ognuno di loro di portarle al limite per quelle che sono le rispettive competenze.

Abbiamo unito un’atleta vera, Lorenza Beccaria, un Master polivalente, Giacomo, ed un blogger Alex.

A Lorenza, l’atleta, abbiamo chiesto di valutarle nella preparazione e nell’esecuzione di allenamenti e gare veloci, il “core” di questa scarpa. Tra Maggio e Luglio ha dovuto preparare e correre i campionati Italiani a Staffetta, i trials per l’europeo di Zermatt, ed ha lavorato in raduno con la nazionale italiana sulle dolomiti di Fiera di Primiero. L’occasione per “farle rullare” non è mancata…

<< Io sono rimasta colpita e lo sono tutt’ora dalle Supertrac RC black & yellow 2018, iniziare a lasciarle mi ha posto più di un dubbio. Le prime settimane sono state di continua scoperta, dopo qualche allenamento di lavoro “tirato” posso dire di essere sulla buona strada per una nuova storia d’amore: sono leggere, rivestono bene il piede senza stringerlo troppo. Mi trovo a mio agio sia in salita sia in discesa, mi trovo bene soprattutto su pietruzze e terreno fangoso.

Mi danno sicurezza e quando c’è da spingere forte in salita o uscire dal sentiero per dei tratti asfaltati le trovo reattive come una scarpa da strada, e questo vi assicuro che per un’atleta in gara non è affatto secondario. >>

TEST SCOTT KINABALU LORENZA BECCARIA

La scelta del Master è caduta su un profilo preciso. Attenti: quando diciamo master non parliamo di Tapascione. Giacomo è un classe 62, vertical sprinter puro è anche  plurifinisher di classiche dello skialp come Sellaronda ed Adamello Skiraid, dice la sua a livello nazionale nei vertical di qualsiasi tipologia (più volte podio Italiano master). E’ stabilmente finisher di gare come la Maratona del Cielo di Corteno Golgi e la Livigno Skymarathon. Proprio nella ipertecnica Sky livignasca, inserita quest’anno nel circuito delle World Series e con la label “Super Sky” Giacomo ha dato il colpo di grazia alle giallissime, messe dinanzi alla prova del fuoco per antonomasia (thanks Maury Torri per la foto).

<< Se la sono cavata alla grande. Negli allenamenti di avvicinamento ho avuto più di un dubbio, soprattutto all’inizio, diciamo i primi 50 km di utilizzo, mi hanno dato qualche perplessità nel comportamento sul bagnato. Passata una fase di ambientamento e probabilmente usurato la suola quel che bastava, le performance sono cresciute. Comfort comunque accettabile se si approcciano le gare con spirito competitivo come faccio io. Ma soprattutto la grande e gradita sorpresa è stata la solidità e la performance ad affrontare i traversi, anche quelli più tecnici, non hanno mai dato segni di cedimento e mi hanno confermato l’impressione ricevuta appena tolta fuori dalla scatola: i materiali e le finiture sono di alta qualità. >>

TEST SCOTT KINABALU 2.0 GIACOMO CALUFETTI

Al Blogger, Alex, abbiamo chiesto la bastardaggine massima (peculiarità del soggetto), anche perché i Km percorsi ed i ritmi tenuti fanno abbastanza ridere (ridiamo), lo stress test qui si è tramutato nella comparazione senza pietà con altri modelli, alla ricerca esasperata del difetto:

<< Dopo averne misurato tutte le potenziali debolezze al cospetto di scarpe di altri brand Il duello è stato più che altro concentrato con i due modelli RC dello scorso anno, soprattutto con l’omologa Kinabalu che ho utilizzato ed utilizzo tutt’oggi. La 2.0 esce vincente in quasi tutte le voci in virtù di un miglior supporto del piede sui traversi e di una suola più performante, che di fatto richiama più la supertrac RC 2018. Dal confronto con gli altri tester ho individuato l’unica possibile pecca: hanno bisogno di essere rodate e “conosciute” dall’utilizzatore nel comportamento sul pietrisco e sull’erba bagnata, ma passati i 50 km ho smesso di avere dubbi. In finale:  sono scarpe che gli atleti veri, quelli forti, possono usare anche in gare lunghe sui 40k, per “non-atleti” del mio livello sono il top per i vertical e le gare di media distanza, dal mountain running classico sui 10/12 km per cui sono davvero perfette fino al trail corto sui 21 km. Un Blogger (non mi ritengo assolutamente un influencer) deve anche valutare come vestono in un contesto non racing, perché poi capita di doverle indossare con il pantaloncino casual per andare a fare lo speaker o il report stampa alle gare, anche li ci stanno, l’attenzione la richiamano di sicuro 😉 >>

 

TEST SCOTT KINABALU 2.0 ALEX