Presentata la sesta edizione de La Velenosa. Un mix tra agonismo, musica ed enogastronomia. Si parte Giovedì sera 23 maggio in Nevegal (Belluno) con il test Dynafit e “Corri con i campioni”. Novità 2019: la Velenosa Gourmet e La Velenosa Music

Mancano pochi giorni al lungo fine settimana dedicato a La Velenosa, gara podistica articolata su due affascinanti percorsi di 14 e 5 chilometri. Le gare prenderanno il via domenica 26 maggio, ma il programma del fine settimana si aprirà in Nevegal giovedì 23 maggio con il test Dynafit e “Corri con i campioni”. Tutti gli appassionati oltre a testare le calzature Dynafit potranno correre con i protagonisti della corsa in montagna e dello skyrunning come Luca Cagnati, Henri Aymonod, Giovanni Rossi, Daniele Corazza, Luca Cagnati e Ilaria Dal Magro.
Il giorno successivo, venerdì, si saranno due importanti appuntamenti, il primo alle ore 18:30 (Sala Eliseo Dal Post “Bianchi” con il convegno “Raccontare lo sport di montagna. Adrenalina in parole e immagini”. Le esperienze di sport saranno raccontate da Martina Valmassoi, Henry Aymonod, Nicola Pierdonà, Mirco Milani, Elia Berbard e da Riccardo Selvatico.
Mentre alla sera il Bar Duomo a Belluno ospiterà la serata dedicata a La Velenosa dove gli organizzatori presenteranno i protagonisti e racconteranno le ultime novità della sesta edizione.
Una novità inserita nel programma 2019 è “La Velenosa Gourmet” un evento che combina sport e cibo attraverso un percorso enogastronomico adatto a tutti con 300 metri di dislivello positivo. I partecipanti gusteranno gusteranno i prodotti locali facendo tappa nei luoghi più caratteristici dei sentieri alle pendici del Monte Terne.
Per quanto riguarda le iscrizioni, i 750 pettorali disponibili per la gara più lunga, La Velenosa, sono già stati tutti assegnati la scorsa settimana mentre i pettorali per la Velenosetta saranno 250.
Tra le pagine del sito web www.lavelenosa.it si possono trovare tutte le informazioni relative al programma e alla logistica della manifestazione, inoltre si può scaricare la traccia gpx per seguire alla perfezione e avere tutti i riferimenti del tracciato.
Domenica saranno attivi i servizi di “baby sitter” per tutti i bimbi dei genitori impegnati in gara, il servizio docce e il servizio colazioni.

LA VELENOSA MUSIC – Quando la gara è il viaggio, anche la musica è esperienza.

Nasce così “La Velenosa Music, una montagna di suoni”, un contest aperto a tutti i suoni che la montagna bellunese potrà modulare, amplificare, propagare ed esprimere attraverso il clima e gli atleti in gara in quella che ormai è la corsa in montagna più attesa dell’anno, La Velenosa.
Un modo di vivere e promuovere non solo un territorio ma anche la bellezza di uno stile di vita rispettoso della natura che rimane un museo a cielo aperto ma diventa anche contenitore di ulteriori forme d’arte come la musica.
Dal 2020 le piazzole dislocate lungo il percorso saranno l’ambito premio di un concorso musicale aperto a qualsiasi genere e matrice.
Dalla musica classica al jazz, dalla musica corale al rock, dal blues al semplice suono di uno strumento solista.
Tre le piazzole raggiunte da corrente elettrica e sei quelle in cui l’esibizione sarà rigorosamente unplugged. Bus del Buson e Croda Rossa sicuramente gli scenari più ambiti (poter esprimere se stessi in questi panorami mozzafiato ti permette di misurarti con il pubblico più grande, la natura), ma saranno molte le piazzole che i musicisti dovranno contendersi in una serie di live che La Velenosa Music sta pianificando per poterli realizzare nel periodo di sosta della gara coinvolgendo molti degli sponsor già presenti.
A seguire ogni fase del concorso saranno due nomi che la musica bellunese già conosce attraverso uno storico concorso che li ha visti insieme per otto anni: Giorgia Segato e Franco De Poli.
Nelle loro mani l’intera macchina organizzativa che si avvale della preziosa collaborazione del team de La Velenosa e della macchina di volontari che ogni anno rende possibile questo bellissimo appuntamento con il territorio bellunese.

Per questo 2019 sono aumentate le opportunità di correre al suono della musica e molti i musicisti che si sono resi disponibili per salutare il passaggio dall’invito a esibirsi a quello di mettersi in gara!
– KAIMANI DEL PIAVE – PIAZZOLA AL MULINO
– PINK IS NOT DEAD – PIAZZOLA CASE BORTOT
– DJ’S SIMONE E GIORGIO – PIAZZOLA c/o RISTORO DE “AI ZEI”
– L’ECO DI DJ SACCO – PIAZZOLA CASERA TOVENA
– DANZA E MUSICA SENZA CONFINI – PIAZZOLA CAMPETTO VECCHIO
– I PORCI COMODI – PIAZZOLA CASERETTA DE I BORTOT
– LICEO STATALE G.RENIER INDIRIZZO MUSICALE 4ET – PIAZZOLA BUS DEL BUSON
– TEA PILOTTI – CRODA ROSSA

Occhio, quindi, al termine de La Velenosa perché dal 27 maggio comincerà la prima grande corsa verso “La Velenosa Music: una montagna di suoni”

Mappa La Velenosa Music

Orienterne, l’iniziativa proposta dagli organizzatori de La Velenosa è stata promossa a pieni voti.

Gli organizzatori de La Velenosa, gara di corsa in montagna che si disputa in primavera a Bolzano Bellunese alle pendici del Monte Terne, all’ombra della Schiara, si sono inventati “Orienterne”.
Un‘iniziativa voluta per riscoprire il Monte Terne e la sua storia, i ragazzini, in questo caso gli alunni della scuola primaria di Bolzano Bellunese, armati di una cartina da “orientamento” sono andati a caccia dei timbri posizionati nei vari punti d’interesse. Sono proprio questi luoghi che rendono unica nel suo genere questa sorta di caccia al tesoro.
I ragazzi, aiutati dalle loro insegnanti, hanno scoperto dei luoghi che poche decine di anni fa erano fondamentali per la vita quotidiana delle persone che abitavano in montagna. Grazie al lavoro dei “Velenosi” e all’interessamento di Sinteco e del negozio Tuttosport di Longarone, questi punti d’interesse sono stati puliti, messi in sicurezza e finalmente resi visibili, dal momento che la natura, incurante dell’importanza sociale che questi posti avevano, li ha fatti suoi ricoprendoli di erbacce, arbusti e rovi.
Molte volte si sente parlare di abbandono della montagna, della poca cura del territorio e soprattutto del poco interesse da parte delle giovani generazioni verso i luoghi che hanno fatto crescere i loro nonni e i loro genitori, l’Orienterne è un caso in controtendenza che vuole riscoprire i vecchi usi e le antiche tradizioni dei nostri nonni e nello stesso tempo avvicinare i più giovani alle loro radici storiche.

Timbro 1
Caśèl de i Pavèi
Piccola grotta formatasi da un grosso masso adagiatosi in modo particolare sul terreno, la caratteristica volta esterna di questo masso è a semicerchio. Ai lati sono stati costruiti dei muretti a secco per permettere la chiusura quasi ermetica di questo piccolo spazio facente la funzione di labile frigorifero naturale. Veniva utilizzato per la conservazione del latte essendo il luogo più fresco prima dell’invenzione del frigorifero.

Timbro 2
Antresàsse
Sono due grosse vasche, costituite da un lavatoio per gli usi quotidiani e da un abbeveratoio per gli animali, rifornite da sorgente locale. Queste fontane erano molto importanti, prima della costruzione dell’acquedotto attuale, essendo la sola fonte di approvvigionamento idrico per tutto l’agglomerato denominato Case Bortòt. Il bestiame veniva portato qui quotidianamente percorrendo la così detta Strada de le Vache.

Timbro 3
Lavèl
Lavello in pietra rossa di Castellavazzo, utilizzato prevalentemente per il lavaggio dei panni. Raccoglie l’acqua dalla probabile continuazione verso valle della faglia per mezzo della quale alimenta la piccola sorgente che porta acqua alla piccola sorgente in prossimità delle case sul Còl de la Ròa.

Timbro 4
Casa Còl de la Ròa
Piccolo nucleo di fabbricati composto da abitazione, stalla e fienili, sorge sull’omonimo Còl de la Ròa. Nelle immediate vicinanze c’è una piccola sorgente di acqua. Nel vicino Fòss del Gravón si possono vedere alcune cave di pietra, sia da costruzione con spessori fino a 10-12 centimetri, che da laste con spessori fino 2-3 centimetri, utilizzate per la costruzione e la copertura del tetto della casa.

Timbro 5
Cave di pietra
Tutta la zona circostante i 3 grossi muri di pietra, comprese le attuali palestre per l’arrampicata, erano utilizzate per l’estrazione delle pietra. Pietre che potevano essere da costruzione per il loro spessore piu grosso, o da copertura dei tetti per lo spessore piu fine. Queste ultime per le copertura dei tetti venivano chiamate laste e per similitudine tetti a laste.

Testo e cartografia tratta dal volume Montagna del Terne Toponimi di Viel Ermes edito da IBRSC Maggio 2016