Uno straordinario mix di emozioni ha caratterizzato la terza edizione della Vesuvio Ultramarathon, che a Ottaviano (NA) ha dimostrato come anche nel Sud Italia si possano allestire grandi eventi di skyrunning capaci di attirare l’attenzione degli specialisti delle regioni alpine. Neanche il maltempo è riuscito ad ostacolare la perfetta riuscita della corsa, eppure la paura alla vigilia era tanta, soprattutto quando alle 2:00 della notte ha iniziato a piovere in maniera decisa ed ininterrotta fino alle prime ore del mattino. Gli organizzatori hanno deciso di spostare in avanti di un’ora la partenza delle gare e la scelta si è rivelata indovinata perché alle 9:00 ha smesso di piovere e la gara ha potuto svolgersi regolarmente, oltretutto senza che i tracciati (che hanno tenuto benissimo) dovessero essere ridotti.

C’era grandissima attesa per la prova più lunga, di 49 km per 3.000 metri e alla fine lo spettacolo non è mancato. Sin dalle prime battute a prendere l’iniziativa sono stati due dei più grandi specialisti italiani delle ultra offroad, l’altoatesino Georg Piazza e il valdostano Franco Collé, poi quest’ultimo è stato costretto a rallentare per problemi di stomaco ma non ha voluto mollare ed è arrivato ugualmente al traguardo, seppur oltre i primi 10. Piazza ha continuato a ritmo altissimo, senza più essere insidiato dagli avversari chiudendo in 5h10’51”, alle sue spalle la gloria locale Carmine Amendola (Team Anima Trail) che ha perfettamente assorbito una distanza per lui inusuale, ha chiuso a 13’02”, terzo a 13’46” lo spagnolo Javier Ordieres Torre, specialista spagnolo che mancava dall’Italia dal 2014, davanti all’ex vincitore del Tor des Geants Oliviero Bosatelli (Gs Orezzo) a 16’34”. In campo femminile successo per Melissa Paganelli (Scott/Elle Erre) che dopo una felice carriera nel pugilato e nel kick boxing ha trovato nel trail una nuova passione. 6h33’24” il suo tempo, a farle compagnia sul podio Silvia Serafini (Tornado Trail) e Tamara Ferrante (Atl.Ceccano). 

Quasi 500 i partecipanti alla gara, il che rappresenta un successo oltre ogni aspettativa, ma la sua riuscita non sarebbe potuta avvenire senza l’aiuto dei 250 volontari, splendidi nel loro sacrificio in una giornata così fredda coprendo ogni servizio e ogni angolo del percorso, che toccava la cima del vulcano partenopeo e che era interamente disegnato all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio, essenziale nel suo coinvolgimento al pari del Comune di Ottaviano e delle municipalità, enti e società dell’area vesuviana, tutti hanno contribuito alla riuscita di un evento che ormai ha un’attenzione che travalica i confini italiani.