Dopo una edizione 2018 in chiaro scuro ma comunque che ha segnato un rilancio, la massima rassegna mondiale della corsa in montagna classica si presenta per la sua 21^ edizione con rinnovate ambizioni, grosse novità tecniche e tantissimo entusiasmo.
Dal nostro inviato per la World Cup 2019 – Di riffa e di raffa, come si suole dire, ma la barchetta della Mountain Running World Cup 2019 è entrata in porto anche quest’anno, con il take off mediatico dei giorni scorsi
La partenza delle attività social-media legate al circuito iridato arrivano dopo qualche settimana dalla presentazione ufficiale delle tappe e del sito web dedicato sul portale della Federazione ( http://www.wmra.info/world-cup ), ora ci si addentra nel countdown verso la gara di apertura programmata per il 24 maggio e che sarà anticipata dalle prime uscite ufficiali di qualche peso, utili a misurare lo stato di forma di alcuni dei pretendenti.
Lo chiariamo subito: questa coppa del mondo ci piace, e non poco ! Pensiamo di non poter essere in alcun modo tacciati di favoritismi nei confronti di WMRA e di IAAF, che più di una volta abbiamo “bastonato” nei nostri blog, ma le scelte del Presidente Wyatt e del suo council in questo caso dimostrano di continuare ad andare nella direzione del rinnovamento e dell’ampliamento, come già mostrato lo scorso anno.
Certo recuperare anni di oblio non è facile, ma ci pare davvero ingiusto e disfattismo gratuito ignorare la storia di una competizione che tra mille problemi e continui attacchi è giunta alla 21^ edizione ed ha scritto pagine di grande storia sportiva.
Rileggendo le classifiche e riavvolgendo il nastro della WMRA World Cup (clicca qui per un pò di storia http://www.wmra.info/results/wmra-grand-prix-world-cup ) si ritrovano campioni, talenti, promesse, storie, si rivivono tradizioni e si rileggono evoluzioni generazionali e di costume di uno sport che negli anni ha trovato anche altre declinazioni e rappresenta, come off-road running in generale, un bacino sconfinato di opportunità.
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Opportunità che, come dicevamo, ci pare Wyatt abbia ben chiare, ed il programma 2019 è davvero un inno alla completezza ed alla duttilità, un programma da sogno e tutto da godere:
Il 24 maggio si apre con la short race, in notturna (!!), alla Salomon Gore Tex Maxi Race sul lago di Annecy. 16km che fanno da “opening night” al programma gare della prestigiosa rassegna francese. Qui, tanto per capirci, si corse il primo mondiale ufficiale di Trail, e rimane oggi un evento di portata mastodontica che avrà anche questa gemma preziosa da proporre alle migliaia di partecipanti e spettatori che affolleranno la stupenda località dell’Alta Savoia.
Si vola poi negli Stati Uniti, in California, nella spettacolare Squaw Valley non lontano dal Lago Tahoe: Broken Arrow Sky Race, la tappa più tecnica e più estrema oltre che new entry assoluta. Perché se è vero che la tradizione del mountain running è nata ed è forte in Europa, per poter dilatare i confini e farne un evento globale è necessario solcare gli oceani, finalmente anche alla WMRA lo stanno capendo. saranno 26 km per 1600 di dislivello questa volta
Il chilometraggio torna “classic” alla 3^ prova (12.7 KM PER 1500 D+), un caposaldo della World Cup: il ghiacciaio Pasterze e le imponenti vette austriache faranno da cornice alla leggendaria Grossglockner Berglauf, tante volte gara di apertura oggi incastonata nella fase calda della competizione, quando alcuni equilibri di classifica potrebbero già iniziare a farsi delicati.
La 4^ tappa sarà un autentico tuffo nel passato dalle tinte fortemente azzurre: la Snowdon Race di Llanberis si corre in Galles ma il doppio legame con l’Italia è fortissimo: qui nei primi anni ’80 per la prima volta una selezione dei migliori italiani della corsa in montagna scese in gara, uno dei primi passi del gemellaggio della gara gallese con Morbegno ed il Trofeo Vanoni. Un percorso di 15,5 km fino alla sommità della Snowdon percorrendo lo stesso tragitto per salire e per scendere, nel pieno rispetto della tradizione.
Nel bel mezzo di agosto lo scontro frontale con la Sierre-Zinal, per il 2° anno presente in programma e definitivamente assurta al ruolo di gara del momento. Negli ultimi anni la già impressionante macchina organizzativa della manifestazione elvetica ha evidenziato un salto di qualità incredibile e l’incontro con le Salomon Golden Trail Series sarà un ulteriore motivo di spettacolo e di interesse. 31 km e 2200 D+ percorrendo i sentieri dominati dalla corona imperiale dei 5 quattromila, una gara che non si inventa e che potrebbe dare il la alla fuga decisiva.
La vera new entry è la 6^ tappa, che si correrà a settembre sulle dolomiti Italiane. La Drei Zinnen per scenario ed appeal merita un grande palcoscenico e la coppa del mondo do sarà un gusto riconoscimento per un evento che sta crescendo costantemente. 16,5 km e 1350 D+ da correre sotto lo sguardo fiero delle 3 cime di Lavaredo.
Il gran finale è confermato alla Smarna Gora, 10 km e 750 metri D+.
Delle 7 è la tappa più tradizionale e con meno partecipanti, pur ammantata dal suo mix di storia e prestigio. Questa sarà la 40^ edizione ned ancora una volta la collina sopra Lubiana vedrà i trionfatori alzare al cielo il Trofeo di Cristallo con il globo, un simbolo che va oltre alla medaglia d’oro mondiale, frutto non della prestazione di un giorno ma della solidità tecnica dimostrata su oltre 6 mesi di stagione e sfidando i migliori del mondo su percorso di ogni genere e situati in scenari incredibili, francamente per come intendiamo noi il Mountain Running questo dovrebbe essere il massimo obiettivo di ogni atleta, e sia obbligo della IAAF investire maggiormente su questo prodotto per renderlo giustamente appetibile e premiante.