30 Marzo 2019
Ad Aarhus (Danimarca) nella gara under 20 la campionessa continentale al 23° posto, l’altra azzurra Mattevi 32esima. Primo oro ugandese tra i senior con Cheptegei, la keniana Obiri iridata anche nella campestre.
di Luca Cassai – fidal.it
Una conferma per Nadia Battocletti nei Campionati Mondiali di corsa campestre ad Aarhus, in Danimarca. Anche stavolta è la migliore europea al traguardo nella gara under 20, come due anni fa e poi alla rassegna continentale dello scorso dicembre, quando vinse la medaglia d’oro. Per la giovane azzurra il 23esimo posto finale in 22:24 sui quasi 6 chilometri del percorso, undici posizioni più in alto rispetto all’ultima edizione. Si fa notare anche l’altra 18enne trentina Angela Mattevi che arriva 32esima in 22:53 e quarta tra le europee. Vittoria al fotofinish per la keniana Beatrice Chebet in 20:50, mentre salgono sul podio con lo stesso tempo le etiopi Alemitu Tariku e Tsigie Gebreselama, seconda e terza. Tutti i nove titoli in palio vanno in Africa, con l’Etiopia in testa al medagliere a quota 5 ori, ma nella gara senior maschile c’è il primo storico successo dell’Uganda che fa doppietta con Joshua Cheptegei davanti a Jacob Kiplimo, trionfando anche a squadre. Battuto il keniano Geoffrey Kamworor, campione uscente a cui non riesce il tris, che si deve accontentare del bronzo. La keniana Hellen Obiri diventa invece la prima donna a vincere l’oro iridato su ogni terreno del mezzofondo: pista all’aperto, indoor e ora anche cross. Alle sue spalle Dera Dida e Letesenbet Gidey che portano al vertice il team etiope in questa gara oltre che in quelle under 20, con il successo di Milkesa Mengesha al maschile, e nella staffetta mista. La prossima edizione dell’evento, la numero 44, si svolgerà nel 2021 a Bathurst, in Australia.
RISULTATI/Results – LA PAGINA IAAF SUI MONDIALI DI CROSS
BATTOCLETTI ANCORA OK – In una mattinata di sole, ma con forte vento, la starter d’eccezione della gara under 20 è la britannica Paula Radcliffe, primatista mondiale di maratona e due volte iridata di cross. Dopo la partenza Nadia Battocletti si accoda al gruppo di africane in testa, con le maglie di Kenya, Etiopia e Uganda insieme all’australiana Sarah Schiffmann. Poi la 18enne figlia d’arte delle Fiamme Azzurre, allenata da papà Giuliano, cerca di farsi avanti in vista della prima ripida salita sul tetto erboso del museo Moesgaard, che affronta intorno alla ventesima posizione. Al primo giro è 21esima a sette secondi dalle battistrada, invece Angela Mattevi 56esima a 16 secondi sullo spettacolare percorso di Aarhus, impegnativo anche nei tratti in discesa oltre a quelli con sabbia e a un passaggio sull’acqua. Nella seconda tornata comincia la selezione e rimangono davanti le sei etiopi, cinque keniane e l’ugandese Sarah Chelangat. La campionessa europea mantiene il contatto con il drappello delle inseguitrici, in compagnia della britannica Grace Brock e tallonata dalla svizzera Delia Sclabas, argento nella rassegna continentale di Tilburg alle spalle dell’azzurra. Quando scatta l’ultimo giro Battocletti transita al 26° posto con 38 secondi di ritardo, ma spicca la rimonta della Mattevi che è 35esima a 52 secondi. Restano in sei per il titolo, con l’ugandese Chelangat tra le più attive insieme alla keniana Beatrice Chebet, oro mondiale under 20 dei 5000 metri, che in cima alla salita conclusiva affianca l’etiope Alemitu Tariku e poi lancia la volata, alzando le braccia sulla linea d’arrivo ma addirittura viene data inizialmente al terzo posto.
C’è da attendere qualche minuto per il verdetto ufficiale, che premia la keniana sulle etiopi Tariku e Gebreselama, mentre l’ugandese Chelangat rimane ai piedi del podio per un solo secondo (20:51), con la giapponese Ayuka Kazama (14esima in 21:58) prima delle non africane. Due anni dopo il 34° posto di Kampala, quando era ancora allieva, Nadia Battocletti si piazza 23esima in 22:24 sui 5740 metri del percorso ed è la migliore delle europee per la seconda edizione consecutiva. Brillante gara anche di Angela Mattevi, campionessa europea under 20 di corsa in montagna. La mezzofondista dell’Atletica Valle di Cembra, cresciuta con il tecnico Ivano Pellegrini, finisce 32esima in 22:53 ma tra le atlete del vecchio continente è quarta, preceduta da Brock (25esima in 22:27) e Sclabas (28esima in 22:43). Terza vittoria consecutiva a squadre per l’Etiopia, davanti a Kenya e Giappone.
“GARA DURA, MA DIVERTENTE” – “Non avevo mai visto un cross come questo, dal tipo di percorso al livello delle avversarie – racconta Nadia Battocletti – e alla fine mi sono divertita, sono contenta. Sembrava quasi una gara di corsa in montagna perché non c’era un metro pianeggiante. Una campestre atipica, complessa, che conteneva di tutto: frequenti punti di sabbia, poi acqua, fango, una curva parabolica e diversi strappi, oltre alle due salite, quella lunga alla partenza e poi sul tetto del museo, in cui recuperavo un sacco di terreno, mentre in discesa mi sono buttata. Ho dato il massimo. Non c’erano tutte le nazioni europee e va tenuto in considerazione, ma anche oggi mi sono lasciata alle spalle le avversarie che avevo battuto a Tilburg e diverse africane. Ho avuto un momento di difficoltà nella seconda salita lunga, ma sono riuscita a superarlo subito, però non ho avuto punti di riferimento perché non c’era un vero e proprio gruppo. Con trenta secondi in meno si arrivava dieci posizioni più avanti e anche questo dimostra la competitività della gara. Due anni fa, su un percorso praticamente piatto e perciò molto diverso, avevo preso quasi tre minuti dalla vincitrice. Stavolta un minuto e mezzo, quindi la metà. L’ambiente era davvero stimolante, in tutti i dettagli, con uno schermo luminoso come arco di partenza e a ogni arrivo si sentiva un botto che esplodeva. Ora penserò alla stagione su pista e proverò tutte le specialità, per poi decidere quale correre agli Europei under 20”.
MATTEVI: “UN’ESPERIENZA IMPORTANTE” – “Sono partita tranquilla – le parole di Angela Mattevi – anche perché l’avvio secco non è tra le mie caratteristiche, e all’inizio sono rimasta un po’ indietro ma sapevo che avrei avuto tempo per risalire. Dal secondo giro in poi ho recuperato tante posizioni, sfruttando le salite e poi cercando di mollare il più possibile in discesa. Un percorso durissimo ma bello, adatto alle mie qualità, impegnativo soprattutto nei tratti di sabbia e fango. Torno a casa molto soddisfatta per questa che finora è la mia esperienza più importante”.
Foto FIDAL/COLOMBO