Un pò in ritardo (la gara si è svolta domenica scorsa 20 gennaio 2019) ma ecco il nostro report sulla gara di Villa Lagarina, caratterizzata come non mai dalle imprese di due grandissimi “mountain-runners”…
REPORT:
Cross Internazionale della Vallagarina – edizione numero 42.
CREDIT FOTO: Atl-Eticamente foto, Francesco Puppi
Sul versante occidentale della valle dell’Adige, alle porte di Rovereto, il cross della Vallagarina si pone come un interessantissimo punto di contatto tra le discipline classiche della pista e della corsa in montagna.
Domenica 20 gennaio, in una giornata limpida e frizzante, Cesare Maestri e Angela Mattevi sono stati veri protagonisti nelle rispettive gare di 6,5 e 9km, disegnate tra i filari dei vigneti nell’anfiteatro naturale di località Giardini a Villa Lagarina.
Angela Mattevi ha saputo gestire al meglio il confronto con le assolute, pur essendo ancora all’ultimo anno della categoria Junior. La trentina della Valle di Cembra ha condotto una gara in rimonta, dimostrando grande abilità tattica e disinvoltura nel destreggiarsi sugli impegnativi saliscendi del percorso. Dopo un avvio veloce della ceca Moira Stewartova (vincitrice in 22’41), dell’ungherese Lilla Bohm (seconda in 22’48) e dell’idolo di casa Isabel Mattuzzi (US Quercia Trentingrana), ha saputo rimontare metri su metri fino all’ultimo dei sei giri in programma, quando ha sopravanzato la stessa Mattuzzi andando ad insidiare perfino la Bohm. Alla fine è arrivato uno splendido terzo posto in 22’54’’ per la nostra campionessa europea junior di corsa in montagna.
Affidiamo ad Angela stessa un commento sulla sua gara, in esclusiva per corsainmontagna:
“Sono molto contenta della gara che ho corso a Villa Lagarina e non mi sarei mai aspettata di salire sul podio, avevo stimato di arrivare al massimo quinta o sesta. Prima della gara ho cercato di stare rilassata in modo da non agitarmi troppo; vista la lunghezza e il percorso duro sono partita “tranquilla” perché sapevo di avere molta resistenza e che quindi avrei potuto provare ad andare in rimonta. Mentre correvo avevo ottime sensazioni, mi sentivo bene e leggera; a ogni giro notavo che riuscivo ad aumentare il ritmo avvicinandomi sempre di più al gruppo di testa, e questo, oltre alla mia forza mentale, mi è stato di grande aiuto per non mollare. All’ultimo giro ho cercato di dare tutto sfruttando l’ultima salita per recuperare posizioni, concludendo questa gara terza assoluta, super soddisfatta e con delle sensazioni ottime!”
Devastante, nella gara maschile, anche la prestazione del trentino Cesare Maestri, il quale sembra aver trovato un invidiabile equilibrio fisico e mentale tra lavoro, allenamenti e gare. I leggendari “mezzogiorni di fuoco” (check @strava!), le pause pranzo spese in ciclabile a bruciare le ripetute e i medi variati di coach Giordano Zanetti, hanno reso Cesare uno dei migliori interpreti a livello nazionale della disciplina, cosa che ha dimostrato anche sul percorso di Villa Lagarina.
Capace di tenere testa agli africani e di arrivare davanti a un atleta completo e affermato come Marco Salami, affidiamo al commento di Cesare un’analisi sulla sua prestazione e qualche aneddoto:
“Ieri è stata una di quelle giornate in cui percepivo già dal mattino che le cose sarebbero andate bene, perché ero consapevole di essermi allenato con serenità e avevo solo voglia di divertirmi e misurarmi con atleti di buon livello.
Durante il riscaldamento, mentre corricchiavo tra i vigneti con quel tiepido sole, mi sentivo un po’ come nelle mie pause pranzo quando scappo da tutto e da tutti per concedermi una corsa e rigenerarmi prima di riprendere il lavoro. È stato lì che mi sono detto: oggi voglio dimostrare che con un po’ di sacrificio e di costanza si può provare ad essere lì in mezzo ad atleti professionisti.
E così è partita la gara, subito su ritmi impossibili là davanti; i primi due atleti africani hanno dato vita ad un duello che io potevo solo immaginare dalle parole dello speaker!
Ho cercato di non esagerare nei primi due giri, ma poi visto che potevo rientrare nel gruppetto con Salami, Irabaruta e Manirafasha, ho deciso di spendere qualcosina per colmare il gap e stare con loro. Abbiamo fatto qualche giro assieme e percepivo che la mia fatica non era superiore alla loro, anzi… al terz’ultimo giro ho deciso di rompere gli indugi per provare a metterli in fila e ci sono riuscito in parte, rimanendo solo con Irabaruta. Nell’ultima tornata lui è stato bravo a prendere qualche metro di vantaggio sul primo strappetto per poi mantenerlo fino alla fine. Ho chiuso quarto, davanti a Manirafasha, Salami ed ai miei tre compagni della corsa in montagna Cavagna, Puppi e Balda.
Una delle cose più belle della gara è stata l’intervista a Salami, forte atleta dell’Esercito, che mi ha fatto i complimenti dicendo che in alcuni tratti gli ho “insegnato” un po’ come si corre in un cross come quello di Villa Lagarina. Dentro di me mi sono reso conto che un campione vero vince sempre perché trova in ogni occasione un modo per essere un esempio di sportività e di umiltà, al di là del semplice risultato sportivo!
Ora ci vorranno un paio di giorni per recuperare bene la gara, poi riprenderò con i miei allenamenti. Dovrei correre la 5 Mulini il prossimo weekend, mentre a febbraio gareggerò poco per provare a preparare gli italiani di cross e soprattutto una bella mezza maratona a marzo.
#FoLaCima”.
Nella gara vinta dall’etiope Telahun Haile Bekele (26’12’’) sul fortissimo siepista keniano Jairus Birech (26’15’’), Cesare è stato capace di correre in 27’44’’ per il quarto posto finale.
Buone prestazioni anche per il trio della Valle Brembana, Nadir Cavagna (settimo in 28’14’’) Francesco Puppi (ottavo in 28’22’’) e Alex Baldaccini (nono in 28’34’’), davanti agli atleti dell’Aeronautica Militare Giuseppe Gerratana e Alessandro Giacobazzi, all’ucraino Vasil Matviychuk e al gambiano Njie Nfamara.
CREDIT FOTO: Atl-Eticamente foto, Francesco Puppi