L’Unità di Analisi Comportamentale (UAC) del portale web Corsainmontagna è una squadra speciale di psicocorridori incaricati di elaborare un profilo piscologico e comportamentale degli atleti seriali. Ogni episodio di MRM cercherà di elaborare un preciso profilo psicologico dell’atleta in questione, osservandone i comportamenti, gli hobby e la routine giornaliera. Cercheremo perciò di entrare nella mente degli atleti: chi sono in realtà? Hanno una vita al di fuori degli allenamenti? Escono al sabato sera? Sanno ridere, emozionarsi e innamorarsi? Tutto questo e molto altro in Mountain Runner’s Minds rubrica esclusiva della testata giornalistica Corsa in Montagna.

Siamo al quarto atleta sottoposto alle nostre domande, oggi è la volta di una criminale specializzata che tenevamo d’occhio da parecchio: Alice Gaggi. Andiamo a vedere cosa ha da dirci in sua discolpa.

M: Avvisiamo l’atleta seriale che la conversazione verrà registrata. Tutto ciò che dirà potrà essere usato contro di lei in tribunale. Ne è consapevole?

A: Si, sono obbligata…

M: Dirige l’interrogatorio il dottor Matteo Coluccia e l’ispettore Luca Coluccia, detto ciò possiamo iniziare con le domande Prisoner 004. Partiamo da cose semplici, colore preferito?

A: Arancione, in generale anche la gradazioni dal Giallo al Rosso che hanno a che fare con il sole e l’allegria.

M: Cibo preferito? anche voi mangiate no?

A: In generale la pasta e i primi piatti però ho un debole per i dolci. Non ho vizi particolari (non fumo, non bevo caffè) ma i dolci non toglietemeli…

M: Stagione preferita?

A: Mi piace tantissimo l’Autunno, perché mi piacciono le giornate con l’arietta frizzantina e i colori vivi delle piante. E’ bello sentire lo scrocchiare delle foglie secche quando corro.

M: Personaggio esemplare?

A: Devo dire che io non mi ispiro tantissimo a personaggi famosi; quando ho sentito la parola esemplare mi sono venuti in mente mamma e papà. Sono persone semplici che però mi hanno insegnato l’importanza di impegnarmi in ciò che faccio, di  rispettare gli altri e di accettare quello che mi succede con un po’ di filosofia senza scoraggiarsi; insomma lottare per quello che mi interessa.

M: Da quanti anni fa l’atleta seriale?

A: Beh ormai sono 18 anni, sono quasi da categoria master… [criminalità che spruzza da tutti i pori…]

M: Pensa che continuerà a farlo, nonostante rischi la detenzione?

A: Penso proprio di non riuscire a smettere, è una dipendenza. [proprio sicura di sè questa atleta seriale]

M: Qual è il suo segreto, cosa fa quando non si allena? Cosa fa per riuscire a continuare a fare questa vita?

A: Diciamo che quando non corro dedico la mia vita anche a un po’ di lavoro. Lavoro in un negozio di abbigliamento sportivo e da quest’anno ho iniziato un’ esperienza di educatrice alla scuola materna. Nel resto del tempo curo un minimo la casa e se resta tempo mi dedico agli hobby.

M: Colleghiamoci agli Hobby allora: Film, serie tv, libri cosa le piace fare quando non aggredisce asfalto e sentieri per gli allenamenti?

A: Mi piace davvero leggere, non guardo tantissima televisione. Mi piace fare un po’ di foto, cucinare e non ascolto tantissima musica.

M: C’è un genere musicale che preferisce o la ascolta occasionalmente? La aiuta prima delle gare?

A: Io ascolto un po’ quello che passa alla radio poi ho alcune canzoni che mi caricano prima delle gare tipo “The Final Countdown” degli Europe, comunque mentre corro non mi piace ascoltare musica con le cuffie perché preferisco ascoltare i rumori di quello che ho attorno. Sono anche molto legata alla canzone “Come il Vento“, l’inno dei mondiali di Premana sia perchè è legata al ricordo di quell’evento e sia perchè descrive benissimo la passione di chi corre.

M: Sentimentalmente come è messa? (le ricordiamo che ha consentito di registrare il suo interrogatorio)

A: Cercherò di essere onesta. Sono sposata con Giovanni da 8 anni. Anche lui è uno sportivo, ama correre e scia, si può dire che è un mio complice. [non sono mai soli questi soggetti, cercano sempre dei complici…]

M: Pensa che ci siano altri come lei là fuori? Se sì vi trovate anche nel tempo libero voi atleti seriali?

A: Penso che ce ne siano tanti altri là fuori. Devo dire che con i ragazzi del Mountain Running Team c’è un ottimo rapporto. Non è semplice trovarci perché abitiamo distanti, quando riusciamo è bellissimo trascorrere del tempo assieme. In particolare ho una bella amicizia con Sara (Bottarelli) e Samantha (Galassi), con le quali ho condiviso parecchi raduni, anche se non ci troviamo fisicamente riusciamo a restare in contatto anche a distanza.

M: E’ difficile mantenere il profilo di atleta seriale e svolgere altre attività (lavoro, studi, impegni)?

A: Lo faccio, mi piace e mi dà tante soddisfazioni, però è abbastanza difficile conciliare gli allenamenti quotidiani con il lavoro e la vita di tutti i giorni. Ho scelto di fare lavori part-time da un po’ di anni per gestire meglio questa cosa. Adesso ho trovato un buon equilibrio anche se devo sempre essere attiva per gestire il tutto.

M: Se fosse di fronte a una giuria, cosa direbbe in sua discolpa: ricordiamo che è accusato di atletismo seriale? Cosa giustifica il suo reato?

A: Direi che sono orgogliosa di essere accusata di atletismo seriale. Correre mi ha dato moltissime cose: ho trovato tanti amici e un bellissimo rapporto con il mio allenatore. La corsa mi permette di visitare posti nuovi, sfogarmi, rilassarmi e soprattutto mi ha insegnato a rispettare gli altri, impegnarmi e mettermi alla prova. Quindi dai la corsa ha un po’ di aspetti positivi, no?

M: Mah insomma, calcolando che lei non lascia vittime dietro di sè con il suo agire possiamo darle ragione!

 

Matteo e Luca Coluccia

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