15 ottobre 2018 – Un grave lutto ha colpito l’atletica della Valtellina ma anche tutto il mondo della corsa in montagna italiana: oggi lunedì 15 ottobre è mancato Gianpietro Bottà, «uno dei padri della corsa in montagna azzurra» per usare le parole del presidente del Comitato Regionale FIDAL Lombardia Gianni Mauri, che gli consegnò in occasione della Festa dell’Atletica Lombarda 2017 un premio speciale alla carriera.

Foto Fidal Sondrio

Atleta, dirigente del Gruppo Sportivo CSI Morbegno, speaker di manifestazioni sportive, Bottà era nato nel 1945 ed è stato il promotore dal lato italiano del gemellaggio di Morbegno (SO) con Llanberis (Galles), da cui è nato l’incontro internazionale di corsa in montagna in programma nel mese di luglio alla Snowdon Race. Negli Anni Settanta fu uno dei massimi promotori, insieme a Raimondo Balicco e Angelo De Biasi, dell’ingresso della corsa in montagna in ambito federale.

Innamorato della corsa in senso lato, ma di quella sui sentieri ancor di più e in un modo esagerato, cantore di mille aneddoti legati agli storici campioni del mountain running italiano e internazionale, aveva un debole solo, quello di una dichiarata partigianeria per le maglie rosse del suo Gruppo Sportivo Csi Morbegno, per lui una famiglia e una ragione di vita.

Le esequie saranno celebrate domani martedì 16 ottobre alle ore 15:30 al Santuario della Madonna di Morbegno, quando mancheranno pochi giorni ad una nuova edizione del suo Trofeo Vanoni, una creatura che sentiva sua come forse nessun altro mai…