La super classica Elvetica ha scritto forse la pagina di svolta della Coppa del Mondo 2018 di Mountain Running. Grossglockner e Malonno avevano preparato il terreno, Zinal ha chiarito molte dinamiche, ora Bergen e la Smarna Gora possono divenire occasione o transizione: dipenderà dagli atleti e dalle loro scelte.

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WCup 2018 – RESULTS after 3 races

L’Italiano Francesco Puppi con il 4° posto in Val d’Anniviers ha legittimato definitivamente la sua candidatura per la vittoria finale della World Cup 2018, che a questo punto pare davvero non poter sfuggire al talento di Guanzate, l’unico atleta oggi davvero capace di correre ad alto livello su più superfici e distanze.

Puppi ha dimostrato in questi due anni qualcosa che in passato solo i grandissimi come Marco De Gasperi, Petro Mamu e Jono Wyatt erano stati in grado di fare: partire dall’atletica tradizionale, con una impostazione fatta di strada, pista e costruzione tecnica quasi dogmatica, evoluire nel mountain running classico (oggi è vice campione italiano e membro della nazionale di corsa in montagna sia ad Euro-Skopjie che a World-Canillo 2018) ed al tempo stesso essere competitivo e sapersi mettere in gioco sul palcoscenico delle gare che contano davvero mediaticamente e culturalmente, dal Giir di Mont 2017, al Grossglockner ed a Bergen, per arrivare appunto alla Sierre-Zinal, dove fu già sul podio nel 2016 e dove nell’edizione monstre di quest’anno ha chiuso 4° pur migliorando il proprio personale, iniziando ad accarezzare il primo step importante negli almanacchi di questa gara epica: scendere sotto le 2h34.

Francesco Puppi vola verso Zinal, eccolo al passaggio in quota a Tignousa

Non è quindi una sorpresa vederlo in testa al ranking di coppa, davanti ad un atleta esperto e pluridecorato come il kenyano Geoffrey Gikuni Ndungu, a debita distanza dai migliori e più continui atleti classici di montagna degli ultimi 10 anni come Andy Douglas e Julien Rancon solo per citare due degli atleti che potrebbero ritagliarsi uno spazio importante nella classifica finale e che a Zinal sono andati veramente (ma veramente) forte.

Andy Douglas

Nella graduatoria femminile, apparentemente stritolata dalla ingombrante (in senso buono) presenza di Andrea Mayr, Zinal ha invece offerto gli spunti per riaprire forse la competizione. Il fatto che a vincere sia stata Lucy Murigi e che la migliore alle spalle della kenyana sia stata la tedesca Michelle Mayer, gettano ulteriori prospettive sulla prosecuzione della Coppa, perché sia Bergen che Lubiana rientrano nella sfera d’influenza geografica delle due, e perché le due hanno confermato di avere le carte in regola per poter tentare di impensierire la fenomenale austriaca. La presenza di Gloria Giudici, Sarah Mc Cormack, Purity Gitonga e soprattutto Valentina Belotti, con due gare dalla caratteristiche molto molto “mountain classic uphill” ci regaleranno davvero un finale di stagione col fiato sospeso, ed anche se la lotta per la corona dovesse risolversi con il consueto atto di forza del Kaiser, le posizioni di vertice saranno prese d’assalto da atlete di grandissima classe e solidità.

Lucy Wambui Murigi firma la sua terza Zinal e si rilancia verso mondiale e coppa del mondo

Incrocio Golden

Zinal metteva di fianco anche il circuito Salomon e quello WMRA, in un incontro che voleva offrire l’assist per un interscambio anche tecnico che potesse gettare le basi per un futuro magari condiviso. L’investimento della casa originaria di Annecy è stato impressionante ed un bravi davvero per ciò che hanno saputo proporre mediaticamente e nella cura dei dettagli. Poche volte si è respirata l’atmosfera da grandissimo evento mondiale come in Canton Vallese il week end scorso. A detta di grandi esperti del mondo delle maratone Major e della pista, la Sierre-Zinal 2018 nulla aveva da invidiare ad alcuni eventi IAAF di etichetta prestigiosa.

Il cast davvero stellare richiamato in Val d’Anniviers dal fascino della Sierre Zinal e dal prestigio organizzativo garantito dall’intervento di Salomon.

Su quella che è stata la gara possiamo serenamente dire che, Kilian a parte, le protagoniste ed i protagonisti delle classifiche Golden Trail Series prima di Zinal abbiano subito una mezza battuta d’arresto visto che nessuno oltre alla neozelandese Ruth Croft (4^ a Zinal ed oggi in testa alle GTS) è entrato nei primi 5 domenica.

Un segno che la mitica gara presenti il conto tecnico su un percorso davvero molto veloce, che amplifica ulteriormente l’immortalità del personaggio Kilian Jornet Burgada, capace di recuperare da una frattura, di avere all’orizzonte probabilmente l’UTMB ed al tempo stesso capace di allenarsi a correre forte in piano per stare con chi lo ha attaccato fino a Chandolin e poi mettersi a far segnare sul SUUNTO kilometri da 3’20″/3’30” fino al Weisshorn… signori rendiamocene conto !!!!

Half Man/Half Amazing… Kilian Jornet Burgada #KJB (rare edition pic by Skola 😉 )

Chi ama il mountain running in senso universale non può smettere di sognare di vedere il fenomeno catalano misurarsi prima o poi anche su terreni a lui sconosciuti ma di uguale fascino e stimolo. La World Cup che oggi lo annovera nel proprio ranking (è 5° dietro Puppi, Ndungu, Douglas e Kirui) potrebbe essere una grande occasione, dove sta scritto che ciò non possa avvenire ?

QUI IL LINK ALLA PAGINA UFFICIALE DELLA WMRA WORLD CUP 2018

  • Writing: Alex Scolari
  • Foto: Skola & Justin Britton