La campionessa veneta si ripete, il suo dominio sul giir continua. Per il basco del team salomon una vittoria 5 stelle dopo tanti piazzamenti. Tempi relativamente alti al maschile, molto buoni al femminile dove la portacolori del Team Tornado ha migliorato di quasi 3’ il crono che aveva siglato al mondiale 2017. I record di Mamu ed Enman rimangono però al sicuro.
Premana è Premana, è passato il mondiale dei mondiali ma non la magia di una passione inarrivabile.
Premana (LC) 29 luglio 2018 – I Campionati del Mondo 2017 di corsa in montagna, per la prima volta il titolo di Mountain Running Classico e quello Lunghe Distanze assegnati nella stessa sede e ad una sola settimana di distanza: questo è stato il passato, l’apoteosi di 25 edizioni e molti più anni di lavoro, di passione, di tecnica, serietà e capacità.
Premana ha voltato pagina, un team tutto nuovo, tanti giovani, tanta incertezza (forse, noi non ce ne siamo accorti), ma grinta da vendere.
Le peculiarità di una gara speciale, con la S maiuscola, rimangono, e lo capisci non appena metti piede nel “paese delle lame”, dall’iperattività virtuosa ed intraprendente di ogni volontario (oltre 500 !), dall’attenzione e dall’altissima qualità dei professionisti addetti ai lavori, finanche dagli occhi lucidi di chi magari infortunato è salito lo stesso fino qui, con le stampelle, e con orgoglio ostenta la sua t-shirt di finisher di una delle edizioni passate, non può correre ma la gara non se la perde !
Premana è Premana, una volta ancora ce ne siamo resi conto, una volta ancora ne usciamo con la pelle d’oca e mille fotogrammi che sono emozione e passione pura per questo sport.
La Cronaca:
Aveva un bel dire di essere in scarsa forma, aveva un bel dire di fare fatica a trasmettere alle gambe quello che voleva il cervello, forse prigioniero da una sorta di ansia da prestazione per il fatto di ripresentarsi sul palcoscenico di una gara che adora e che le ha regalato l’iride solo 12 mesi or sono, Silvia Rampazzo getta via paura ed indugi già dopo 8 km e come dice lei “va a divertirsi”. Gara sempre in totale controllo, il caldo che fiacca le avversarie e che invece per lei è manna dopo il freddo e la pioggia patite lo scorso anno ed al recente mondiale long in Polonia. A turno dietro provano a resisterle, a Chiarino Silvia dispensa sorrisi, a Casarsa c’è la Morgan, iridata in carica, che prova a tenere ma sono già 50 secondi, a Larecc è una bolgia, a Premaniga sono 2 minuti e mezzo su Desco, che fa gara di rimonta ma che a Solino paga altri 20 secondi. E’ arrivo solitario ed apoteosi: Silvia Rampazzo vince il suo 2° Giir di Mont consecutivo, lo fa con un ottimo crono: 3h53’52”.
L’ultima parte della gara femminile è una lotta per sopravvivere ma le posizioni sono delineate, Desco soffre in discesa, strano per lei che è specialista, ma la maternità recente della “mammina volante” presenta il conto, è ottima e felice 2^, a 3’53” dalla vincitrice (3h58’45” il finale della campionessa dell’Atletica Alta Valtellina) mentre il 3° posto alla fine se lo va prendere, anche lei bissando il risultato del 2017, la Rumena Denisa Dragomir (Valetudo Serim, 3h59’41”).

Elisa Desco
La scozzese Charlotte Morgan (Scottish Athletics) deve alzare bandiera bianca, il crono è quello che le valse il 7° posto nel mondiale dello scorso anno, sempre su questi sentieri, oggi è 4^ ma un dolore ad un tendine sulla discesa finale l’ha fortemente condizionata. Cosi le altre della top 10: 5^ Daniela Rota (Atl. Paratico) , 6^ Maite Maiora (La Sportiva), 7^ Barbara Bani (Free Zone), 8^ Giulia Compagnoni (Atl. Alta Valtellina – Salomon), 9^ Luisa Nicandara Vasquez (Mexico), 10^ Marta Cereda (Falchi Olginatesi).

Charlotte Morgan
Nella gara maschile tutto molto più combattuto, almeno in avvio, Egea attacca subito e si porta dietro il sorprendente svizzero Roberto De Lorenzi, nella discesa su Vegessa e ripresa della salita verso Casarsa (km 8) il rwandese Jean Baptiste Simukeka prova a fare la propria mossa, prende qualche metro ma lo perde quasi subito, è un fuoco di paglia ed infatti il runner della Valetudo Serim salterà, vivendo un autentico calvario. Continua a dare segni di grande solidità De Lorenzi su cui si riporta molto bene anche la coppia formata da Ismail Razga e Daniel Antonioli. Sorprese nelle posizioni che contano ma il verdetto è ancora di la da venire: In bocchetta Larecc, lo spettacolare GPM di gara, Egea prende il largo, dietro tengono Simukeka, sempre più esausto, Zinca, Ndege ed Antonioli, ma tutto o quasi sta per cambiare.

Che gara Antonioli !!
In fondo alla discesa, passaggio all’Alpe Rasga, Aritz Egea ha 4’30” su un Simukeka al lumicino, Antonioli è in 3^ posizione mentre Minoggio, Pintarelli e Bianchi rimontano furiosamente e sulla salita verso Premaniga passano tutti il rwandese, ormai in crisi profonda. Minoggio a questo punto attacca, dando fondo a tutte le energie e mettendo tra se e gli inseguitori qualche secondo prezioso.

Minoggio, chapeau !
Egea vola verso la vittoria, i passaggi a Solino, Deleguaggio ed il tuffo su Via Roma sono un bagno di folla per questo basco che tanti piazzamenti ha colto in carriera e che da oggi si mette in bacheca il prestigioso trofeo delle forbici e l’immortalità sportiva che il Giir di Mont sa regalare.
Dietro è lotta senza quartiere, a solino Minoggio è saldamente secondo mentre dietro Antonioli allunga su Bianchi e sul vero crack di giornata, Alberto Comazzi.

La top 3
Scollinamento a Deleguaggio, inizia la rumba finale: Comazzi cade e si teme per il ritiro ma non molla e saprà difendere una 4^ piazza inattesa da tutti, intanto Egea piomba sotto il traguardo, vittoria in 3h22’05”, 2° Cristian Minoggio in 3h24’45”, 3° Daniel Antonioli in 3h30’06”.
Alberto Comazzi 4°, Filippo Bianchi 5° anche lui veramente da applausi, Ionut Zinca 6°, 7° un sontuoso Danilo Brambilla (in scena sul K3000 solo ieri ed oggi qui nella top ten del Giir, che cuore!), Daniele Cappelletti risale fino alla 8^ e in top ten si accomodano anche Jan Zemanik e Davide Invernizzi.
Complessivamente tempi alti, qui si è ribaltata la situazione della gara donne, il record assoluto di Mamu ed Enman sono molto lontani ma se al femminile Rampazzo ha abbassato il suo best di 12 mesi fa , al maschile il 3h23’ di Egea è ben lontano da quello del world champion 2017 Francesco Puppi che fermò le lancette sulle 3h14’.
Ma ancora una volta è stato lo spettacolo il grande protagonista di Premana, che dai microfoni in piazza l’anfitrione Silvano Gadin ha chiamato più volte come la “Zegama Italiana”, decisamente un paragone che non fa una piega.
Un Giir di Mont che ha richiamato a Premana oltre 600 atleti al via sulle due gare, la mattinata si era infatti aperta con il Mini Giir, 20 km che hanno visto trionfare il kenyano di Serim Valetudo Dennis Kiyaka su Gabriele Bacchion del Tornado Trailrunning e sul giovane talentuosissimo Giovanni Rossi, la medaglia di bronzo junior agli ultimi europei di mountain running.
Per Kiyaka c’è il nuovo record, stritolato il vecchio primato di De Lorenzi stabilito nel 2014 e fissato sopra l’ora e 44, da oggi il tempo da battere sulla “corta” di Premana è uno stellare 1h39’53”.
Al Femminile non sono mancate le sorprese: Arianna Oregioni (La Recastello) sembrava in controllo ma la discesa finale ha rimescolato le carte permettendo all’atleta dell’OSA Valmadrera Sara Rapezzi di andare a cogliere una bella vittoria, Oregioni comunque 2^ e podio completato da Lorenza Combi (GP Santi).
- Classifiche presto on Line, qui link a sito TDS
- Photo esclusive by Marco Gulberti
E se volete rivivere la diretta basta un click dal nostro menu sul tasto giallonero “LiveRacing” dove trovate tutto il racconto con le foto live dalla gara, mini video dei passaggi decisivi, aggiornamenti e distacchi.
Ancora una volta grazie Premana ….. il cuore degli appassionati di mountain running qui batterà per sempre!
QUI I VIDEO CON LE INTERVISTE POST RACE AI PROTAGONISTI:
ARITZ EGEA
SILVIA RAMPAZZO
ELISA DESCO
CRISTIAN MINOGGIO
DENISA DRAGOMIR
DANIEL ANTONIOLI