Abbiamo vissuto una grande “gara uno” dei campionati italiani di corsa in montagna. E’ tempo di bilanci “HOLIGANESCHI” che cercherò di trarre in maniera più leggera grazie a 7 immagini griffate dal nostro immancabile Alexis Courthoud…buon rewind!

INSTA ONE – Premana fa scuola, ma Saluzzo ha studiato ed esce cum laude : partiamo da qui, perché questo è di fatto il primo souvenir che ci portiamo via dal Marchesato. Una volta ancora il Mountain Running Classic, o come a noi piace definirlo “Italian Classic”, dimostra che quando Federazione Nazionale, Comitato Regionale e Comitato Organizzatore si parlano e sanno pianificare ne viene fuori lo stile Italiano della corsa in montagna che ha fatto scuola nel mondo per decenni. La gara di un campionato Italiano assegnata a Saluzzo ed all’Atletica Saluzzo ha significato soprattutto l’assegnazione ad un territorio che in questa disciplina si riconosce e crede fortemente. Il comitato ci ha poi messo del suo con un lavoro immane per realizzare un tracciato bello, duro, esaltante ed al tempo stesso “vicino” alle persone. Correre tra i parchi e le ville delle mura antiche in mezzo a due ali di una folla appassionata ed identificata dal senso di appartenenza alla storia di questo sport ha fatto tutta la differenza del mondo. Premana ed il mondiale dei mondiali rimane li, forse irraggiungibile per chiunque, ma domenica abbiamo avuto nuovamente la conferma che con il giusto formato e le giuste scelte il nostro #mountainrunning è “one of the greatest shows on earth”

“Nin” Dematteis sulla collina di Saluzzo incitato dai tifosi in delirio (una tifosa molto speciale in questo caso…ndr), un’immagine che richiama alla surreale atmosfera di Premana 2017 (ph. Courthoud)

INSTA TWO – part of the game : lo sa bene lui che più di una volta si è trovato a gestire momenti del genere. Chi dopo i primi metri aveva notato la sua canotta arancio e gli occhi “cattivi” in testa al gruppo mai avrebbe potuto immaginare ad una debacle del genere. Ma queste giornate esistono, fa parte del gioco appunto, e vanno metabolizzate. Luca Cagnati 30° domenica è stata una delle sorprese in negative della giornata, ma inutile nascondersi o nascondere all’agordino l’ovvietà di una giornata storta. Solo un mese fa ne abbiamo decantato le lodi per un Trofeo Nasego corso alla perfezione e chiuso sul podio di una top ten da brividi, esattamente un anno dopo che la stessa gara lo aveva respinto con crudeltà regalandogli un calvario simile a Saluzzo. Qui sta la vera sfida, sapersi rialzare e lavorare ancora più duramente ricalibrando (perché toccherà farlo) anche gli obiettivi. Alè Lak !

Luca Cagnati alle prese coi propri demoni. Giornata tragica domenica e sonora bocciatura, è ora che si vede la pasta…voltare pagina e ripartire! (ph. Courthoud)

INSTA THREE – new faces in town: scegliamo loro due per la categoria “cagnacci”, in momenti diversi i loro nomi avevano rubato per un attimo l’attenzione. Per Giulio Simonetti, new entry in casacca Corrintime, era stato al Vanoni 2017 quando tra gli attesi big si era inserito questo friulano dalla grande esplosività, capace di un vero capolavoro nella discesa morbegnese. Due settimane fa ad Arco invece dopo la mareggiata iniziale della sfida tra i Gemelli, le valli Bergamasche e la Valle Brembana il live streaming continuava a proiettare nelle primissime posizioni la maglia Tornado di Simone Gobbo subito a ridosso dei migliori. Domenica una bella conferma per entrambe, al cospetto di un livello spietato si sono classificati ottimamente in 10^ (Simonetti) e 14^ (Gobbo) posizione. Molti altri come loro, poco celebrati o noti alle cronache, hanno saputo sovvertire pronostici o realizzare delle piccole grandi imprese, confermando che la linfa vitale del mountain running azzurro sono anche le grandi qualità e capacità di quelle che impropriamente potremmo definire seconde linee. Well done guys!

Giulio Simonetti e Simone Gobbo in forcing, altra conferma di valore e qualità (ph. Courthoud)

INSTA FOUR  – work in progress : i bagliori emanati lo scorso anno hanno ovviamente fatto aumentare aspettative e modificato la percezione che ora il pubblico ha di loro come atlete. Camilla Magliano ed Arianna Oregioni stanno vivendo un avvio di stagione minato da infortuni e risultati alterni. Un momento di certo non facile che porterà esperienza e consapevolezza a due atlete su cui il gruppo azzurro ancora fa affidamento per allagare il cerchio delle papabili e garantire un confronto ed una selezione di alto livello. Da parte mia un grosso “non mollate ragazze” !

Camilla Magliano ed Arianna Oregioni, luci ed ombre sul loro avvio di stagione (ph. Courthoud)

INSTA FIVE –  a testa bassa: l’altalena non è ancora finita, ne siamo certi, ma piano piano la stagione 2018 ci sta davvero restituendo il vero Bernard. Il Capitano azzurro è reduce da un inverno travagliato ma dopo le prime timide apparizioni sono arrivati i segnali convincenti di Leffe, Nasego ed Arco. Saluzzo ha sublimato questa fase di rinascita e con un Europeo up&down nel mirino si torna definitivamente a sognare in grande, come è giusto che sia! Chi pensa che domenica la sua vittoria fosse scontata per l’assenza forzata di Chevrier non ha capito quanto sia cresciuto oggi il valore di Cesare Maestri e quanto forte sia tornato a correre Martin. La gestione dell’attacco iniziale, il rilancio sul secondo giro, il finale da amministrare con la paura dell’errore davanti alla spinta ma anche alla pressione del suo pubblico ci dicono che ora, una volta per tutte, HE IS BACK !

classica “trasfigurazione” del capitano, quando “la mette giù” cosi è uno spettacolo assoluto! (ph. Courthoud)

INSTA SIX – nuove tonalità d’azzurro: La nazionale femminile che si va delineando verso Euro-Skopje ha il comune denominatore della sua punta annunciata. Alice Gaggi domenica non ha lasciato scampo alle avversarie mettendo in mostra per l’ennesima volta in questa prima parte di stagione una superiorità a tratti clamorosa. Leffe, Nasego, Italiano Lunghe distanze, Arco…. solo alcune tappe di un tour di vittorie straripanti che non possono però coprire da sole una situazione che obbliga a rivedere dinamiche e piani in chiave maglia azzurra. Al netto della grossa sorpresa Galassi, che quando meno te l’aspetti tira fuori la prestazione della vita, da Saluzzo il team femminile potrebbe essere uscito con nuovi equilibri e la certezza di aver colto le migliori contromisure per sopperire allo stop di Sara Bottarelli ed al momento poco felice di Roberta Ciappini. Gloria Giudici che si conferma ad un livello cosi elevato su distanze che potevamo pensare non sue ed una big come Emma Quaglia che con grande umiltà si è messa in gioco ed ha regalato sprazzi di grande classe regalano rinnovata fiducia in vista di un Europeo dove le altre nazionali ci aspettano al varco. Senza dimenticare che Valentina Belotti è definitivamente recuperata e da qui al 1 Luglio potrebbe far venire più di un dubbio ai tecnici della Nazionale.

Gloria Giudici ed Emma Quaglia all’attacco. La Nazionale Femminile trova nuove certezze in vista di Skopje (ph. Courthoud)

INSTA SEVEN – la classe non è acqua: seconda maternità alle spalle, ripresa dura, lenta, ostinata. In mezzo a tutte le difficoltà del caso il mondo off-road running italiano si rende conto ogni giorno che Elisa Desco sta tornando. Obiettivi che negli anni sono cambiati per la ragazza di Paesana emigrata per amore a Bormio, distanze che si sono allungate e nuove sfide da vincere. Nella rumba di Saluzzo però ha dimostrato una volta ancora il valore unico del suo cuore e della sua tecnica conducendo una gara con pochissime sbavature ed arrampicandosi fino ad un 4° posto di un Italiano di corsa in montagna che preannuncia un estate di grandi imprese. Bentornata Elisa !

Gara sempre nel gruppo delle migliori per Elisa Desco. La skyrunner trapiantata a Bormio ha messo in mostra la classe dei bei tempi (ph. Courthoud)