L’Unità di Analisi Comportamentale (UAC) del portale web Corsainmontagna è una squadra speciale di psicocorridori incaricati di elaborare un profilo piscologico e comportamentale degli atleti seriali. Ogni episodio di MRM cercherà di elaborare un preciso profilo psicologico dell’atleta in questione, osservandone i comportamenti, gli hobby e la routine giornaliera. Cercheremo perciò di entrare nella mente degli atleti: chi sono in realtà? Hanno una vita al di fuori degli allenamenti? Escono al sabato sera? Sanno ridere, emozionarsi e innamorarsi? Tutto questo e molto altro in Mountain Runner’s Minds rubrica esclusiva della testata giornalistica Corsa in Montagna.

Dopo prisoner 001 e 002 è arrivato il momento di un pezzo grosso del crimine atletico internazionale. Famoso il suo colpo l’anno scorso in quel di Premana dove ha attentato all’istituzione mondiale della WMRA Long Distance: stiamo parlando di Francesco Puppi, per la gang “Puppinho“.

M: Avvisiamo l’atleta seriale che la conversazione verrà registrata. Tutto ciò che dirà potrà essere usato contro di lei in tribunale. Ne è consapevole?

F: Ne sono consapevole e do il mio consenso al trattamento dei dati.

M: Dirige l’interrogatorio il dottor Matteo Coluccia e l’ispettore Luca Coluccia, detto ciò possiamo iniziare con le domande Prisoner 003. Partiamo da cose semplici, colore preferito?

F: Ehm Arancione…

M: Cibo preferito? (anche voi mangiate no?)

F: Allora… devo fare delle differenze, come dolci baci di dama e come piatto salato (sai che non lo so…) l’Artichoke pizza di New York. [poveri napoletani e la pizza italiana…]. Anche noi atleti mangiamo, molto, in generale gli atleti pensano di mangiare troppo, a volte è vero altre sono solo seghe mentali… Prima della gare non ho una routine fissa, mangio quello che c’è…tante volte anche sbagliando, ma sto imparando.

M: Stagione preferita?

F: Sicuramente Estate, sia per le temperature che per le giornate lunghe. O anche solo per l’atmosfera più rilassata e facilità in cui si possono fare più cose.

M: Personaggio esemplare?

F: Ehm… Non lo so, si può anche dire che non ce l’ho? [risposta negativa degli inquirenti] Ok allora.. Un personaggio che mi ispira molto è Paul Tergat, perché l’ho sempre seguito fin da quando ho iniziato a correre, e soprattutto all’inizio era uno dei più forti e mi appassionava tantissimo. Una volta ho avuto la fortuna di parlare con lui al telefono in maniera quasi casuale e da lì mi è rimasto nel cuore. Attualmente, se devo dire due nomi, apprezzo moltissimo Wilson Kipsang e Geoffrey Kamworor, che ho incontrato entrambi a New York nel 2017.

M: Da quanti anni fa l’atleta seriale?

F: Da 20 anni quest’anno, 20 su 26. [dopo tutto questo tempo passato a fare scorrerie è ancora là fuori libero di fare ciò che vuole…]

M: Pensa che continuerà a farlo, nonostante rischi la detenzione?

F: Certo finché le mie gambe mi permetteranno di scappare più veloce dalla polizia! [risata nervosa di chi sa che ha i minuti contati…]

M: Qual è il suo segreto, cosa fa quando non si allena? Cosa fa per riuscire a continuare a fare questa vita?

F: Tante volte la cosa difficile è trovare il tempo per allenarsi, quindi anche nella vita normale uno deve sempre pensare come e dove fare gli allenamenti e ritagliarsi del tempo. Io ho finito da poco l’università, mi sono laureato in Fisica a Milano. Adesso sto cercando lavoro, penso che cercherò nell’ambito dell’insegnamento. Mi sto muovendo in questa direzione un po’ perché penso che sia un lavoro appassionante e gratificante se si riesce a trasmettere certi valori, idee e poi perché mi lascerebbe abbastanza tempo per correre. Poi ci sta lavorare con i ragazzi.

M: Che rapporto ha con la musica? La aiuta prima delle gare? (genere preferito)

F:Di solito non ascolto la musica prima delle gare, se mi capita lo faccio ma non vado a cercarla. Mi piace tanto ascoltare musica nei momenti più svariati della giornata, non la ascolto mai quando vado a correre. Sono sempre stato abituato così e preferisco essere più concentrato sul mio corpo e la corsa. Come generi, artisti mi piacciono il rock, il jazz e la musica classica e i Funky Lemonade soprattutto   [tentativo di scontare la pena corrompendo gli inquirenti].

M: Film, serie tv, libri cosa le piace fare quando non aggredisce asfalto e sentieri per gli allenamenti?

F: Allora, di film purtroppo non ne guardo tantissimi, tante volte sono stanco, leggere mi viene più facile. Mi piacciono sia le biografie che i romanzi, a volte romanzi storici e in aggiunta libri riguardanti la corsa, mi piace tenermi aggiornato.

M: Sentimentalmente come è messo? (le ricordiamo che ha consentito di registrare il suo interrogatorio)

F: Sono fidanzato da… [attimi di attesa con tanto di calcolo mentale] 4 anni con una ragazza maratoneta ciclista coltivatrice di zucchine trentenne che si chiama Gloria Giudici.

M: Quindi entrambi correte, andate d’accordo almeno no?

F: Beh sì ma non sempre andiamo d’accordo, a volte abbiamo due modi diversi di intendere l’atletica, sia come allenamenti che come approccio alla corsa dal punto di vista mentale. Però è divertente allenarsi, andare alle gare e frequentare gli stessi ambienti assieme, questo può facilitare le cose e apprezzo molto questo aspetto. Sempre più spesso mi capita di correre insieme a lei, soprattutto nei lenti, perché io vado sempre più piano mentre lei sempre più veloce!

M: Pensa che ci siano altri come lei là fuori? Se sì vi trovate anche nel tempo libero voi atleti seriali?

F: Tendiamo a fare gruppo anche se dispersi un po’ in tutta Italia, però ultimamente anche nel mio piccolo contesto di Guanzate (dove abito) c’è un po’ più di movimento, molti ragazzi vengono qui ad allenarsi e questo fa piacere. Invece per quanto riguarda i ragazzi della Corsa in Montagna, principalmente ci si trova alle gare ma capita qualche volta di riuscire a trovarsi al di fuori e secondo me è la cosa più bella perché sono amicizie che vanno al di là della corsa. Quest’anno ad esempio siamo riusciti a organizzare un raduno in Puglia ed è stato fighissimo! I gemelli hanno in programma dal 2015 di organizzare la famosa rimpatriata mondiale ma non ce l’abbiamo ancora fatta…#casiniacasa 😉 scherzi a parte, siamo molto uniti e ci sentiamo spesso. Mi piace pensare che ci sia un legame oltre alla quotidianità dove magari le distanze e gli impegni ci separano, ma in fondo condividiamo moltissimo di come siamo e ciò che facciamo.

M: Quindi non siete emarginati dalla società? Avete comunque una vita privata?

F: Si si certo abbiamo una vita privata ma comunque restiamo in un certo senso segregati allo stesso tempo, perché questa cosa ci contraddistingue, siamo come gli Amish in America.

M: E’ difficile mantenere il profilo di atleta seriale e svolgere altre attività (lavoro, studi, impegni)?

F: Eh si non è facile…io stesso durante il periodo dell’università ho fatto alcuni salti mortali che non so se sarei in grado di ripetere ad oggi..consegnare la tesi da New York; Sestriere – esame universitario a MilanoSestriere in treno durante la preparazione per Premana 2017. Fortunatamente ora sono un po’ più libero e ho tempo di allenarmi con più calma. Sicuramente tanti di noi non hanno la fortuna di poter fare gli atleti professionisti come si meriterebbero. Io vorrei che questa cosa possa cambiare e sto cercando di portare il mio contributo, il nostro è uno sport che merita il massimo livello di sviluppo come ogni disciplina dell’atletica, e questa condizione si raggiunge nel momento in cui i migliori sono atleti professionisti.

M: Se fosse di fronte a una giuria, cosa direbbe in sua discolpa: ricordiamo che è accusato di atletismo seriale? Cosa giustifica il suo reato?

F: La nostra non è una malattia mentale, questo deve essere ben chiaro. Siamo particolari, ci piace la montagna, ci piacciono le ribaltate, i medi variati, ci piace “metterla giù dura”, andare a correre per riposare, l’imprevedibilità… proprio stamattina leggevo un post dello USA Mountain Running Team che diceva che siamo come le capre che ci piace far crescere la barba, fare la cacca ad altezze elevate e cose così… Siamo un po’ particolari ma siamo anche persone umane… profonde e sensibili, con tutti i problemi e le emozioni che ci portiamo dentro.

M: Delle persone con i loro impegni, amicizie e tutto ciò che contraddistingue una persona, quindi oltre ad essere un atleta dietro c’è una persona, giusto?

F: Si, io penso che tutte le storie sportive non possano prescindere dalla persona che uno è, infatti i grandi campioni lo dimostrano.

M: Bene! Ha convinto la giuria signor Francesco Puppi, le sue accuse sono state ritirate.