L’Unità di Analisi Comportamentale (UAC) del portale web Corsainmontagna è una squadra speciale di psicocorridori incaricati di elaborare un profilo piscologico e comportamentale degli atleti seriali.  Ogni episodio di MRM cercherà di elaborare un preciso profilo psicologico dell’atleta in questione, osservandone i comportamenti, gli hobby e la routine giornaliera. Cercheremo perciò di entrare nella mente degli atleti: chi sono in realtà? Hanno una vita al di fuori degli allenamenti? Escono al sabato sera? Sanno ridere, emozionarsi e innamorarsi? Tutto questo e molto altro in Mountain Runner’s Minds rubrica esclusiva della testata giornalistica Corsa in Montagna.

Abbiamo già interrogato “Cucciolo” Prisoner 001, oggi tocca invece a un’atleta seriale di quelle molto pericolose, che riescono a sfuggire su ogni terreno e ad ogni altitudine, se non avete ancora capito stiamo parlando di Sara Bottarelli.

M: Avvisiamo l’atleta seriale che la conversazione verrà registrata. Tutto ciò che dirà potrà essere usato contro di lei in tribunale. Ne è consapevole?

S: Si e non ho nulla in contrario…

M: Dirige l’interrogatorio il dottor Matteo Coluccia e l’ispettore Luca Coluccia, detto ciò possiamo iniziare con le domande Prisoner 002, Partiamo da cose semplici, colore preferito?

S: Verde

M: Cibo preferito? (anche voi mangiate no?)

S: Non ce n’è uno particolare ma mi piace tutto ciò che è naturale, semplice e colorato. Amo mangiare e la sensazione di fame che mi viene dopo gli allenamenti che mi fa apprezzare di più il cibo.

M: Stagione preferita?

S: Estate perché adoro il caldo, più caldo fa meglio è. Correre con il caldo lo preferisco al clima freddo umido dell’inverno e autunno, quindi l’estate senza dubbio, ci sono anche le gare di Corsa in Montagna quindi…

M: Personaggio esemplare?

S: Non ce n’è uno in particolare, diciamo che gli esempi da cui cerco di prendere spunto sono i miei genitori e parenti stretti che ammiro tantissimo. Non ci sono personaggi famosi che mi piacciono particolarmente, cerco di imitare il meglio di ogni persona che conosco.

M: Da quanti anni fa l’atleta seriale?

S: Dal primo anno esordiente, quindi da quando ho 8 anni. Calcola che anche prima di quell’età qualche garettina l’ho fatta… quindi da un bel po’ [nata nella criminalità atletica praticamente]

M: Pensa che continuerà a farlo, nonostante rischi la detenzione?

S: Sì, continuerò perché la sensazione che mi dà lo sport in generale di dipendenza, non posso farne a meno! [questi drogati di corsa non si fanno problemi a dirlo…]

M: Qual è il suo segreto, cosa fa quando non si allena? Film, serie tv, libri cosa le piace fare di più?

S: Il segreto è non concentrarsi solo sulla corsa ma essere circondata da altri interessi. Quando non corro pulisco casa, cucino, leggo, solitamente riviste su salute e alimentazione. Mi piace molto visitare posti nuovi e ovviamente c’è anche il mio lavoro. Insegno in una scuola e questo occupa parecchie energie, parte del mio pensiero è anche concentrato su quello. Lavoro in una scuola le mattine come insegnante di sostegno non potendo insegnare educazione fisica, per ora sto insegnando in una seconda media.

M: Ti piace come lavoro?

S: Sì sì mi piace molto.

M: Che rapporto ha con la musica? La aiuta prima delle gare?

S: La musica mi piace un po’ in generale, non ho un genere preferito. Non la ascolto prima delle gare perché non sono abituata e sono un po’ pigra, non sto lì a portarmi dietro mp3 o a scaricare musica. Mi piace molto la musica commerciale, ad esempio quella che si sente su One Dance.

M: Sentimentalmente come è messa? (le ricordiamo che ha consentito di registrare il suo interrogatorio)

S: Sentimentalmente sono messa molto bene, ho avuto la fortuna di incontrare un ragazzo 2 anni fa. Convivo con lui dallo scorso Agosto, sono innamorata quindi non potrei desiderare di meglio.

M: E’ uno sportivo?

S: Sì, ho avuto la fortuna di trovare uno sportivo. Fa parte della mia stessa società, è un triatleta, fa gare di Triathlon Duathlon ma anche gare podistiche. Spesso ci alleniamo assieme, a volte anche gare, tranne quando sceglie gare di Duathlon, non ci sono ancora passata io… Ci capiamo molto, assolutamente questo è importantissimo.

M: Pensa che ci siano altri come lei là fuori? Se sì vi trovate anche nel tempo libero voi atleti seriali?

S: Ci sono tantissimi ragazzi appassionati di sport e corsa. Se intendi “corridori seriali” mi capita di trovarmi anche nel tempo libero con Alice (Gaggi) e Samantha (Galassi) ad esempio, con le quali ho instaurato un rapporto particolare. Ci troviamo nella case reciproche per cene o merende, ci si aggiorna. Con gli altri essendo distanti si fa un po’ più fatica.

M: Quindi gli atleti seriali non sono emarginati dalla società?

S: No, anzi secondo me è quella cosa che ti fa cambiare il modo di atteggiarti con le persone. Consiglio a tutti i ragazzi anche a scuola se hanno difficoltà di iniziare a fare uno sport.

M: E’ difficile mantenere il profilo di atleta seriale e svolgere altre attività (lavoro, studi, impegni)?

S: Mah, come tutte le cose bisogna sapersi organizzare. Se si vuole fare veramente questa cosa, risulta sì difficile, però ti dà anche tante soddisfazioni il riuscire ad incastrare tutto. E’ una difficoltà che si può superare benissimo e ne vale assolutamente la pena.

M: Se fosse di fronte a una giuria, cosa direbbe in sua discolpa: ricordiamo che è accusata di atletismo seriale? Cosa giustifica il suo reato? (aspetti positivi di essere atleta)

S: Se sto bene io, posso far star bene anche chi mi circonda. A chi mi dovesse accusare potrei rispondere che se una cosa fa star bene me, posso usare questo benessere per aiutare le persone che mi circondano. Vi do un esempio concreto: quando vado a scuola senza aver fatto sport (come in questo periodo che sono ferma per un problema al ginocchio) mi accorgo di essere più nervosa e faccio più fatica ad affrontare situazioni particolari.

M: Sara, la assolviamo per il bene di chi la circonda, ma stia attenta, uno volta si viene graziati, la seconda nessuna scusa…

 

Matteo e Luca Coluccia

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