Hooligan Runner/Pensieri senza Fitro non è una rubrica, non può ambire a tanto. Il suo autore si sforza di rimanere nei canoni del politically correct e di applicare nel contempo sufficiente lucidità per potersi addentrare in tematiche (anche) serie.

Uno sguardo all’off-road running dall’angolazione meno convenzionale, quella più popolare di chi assiste alle gare ed agli eventi dalla “curva”, coi posti in piedi, sotto la pioggia ed in compagnia di vicini rumorosi, molesti e che come merenda post gara ai gamberetti e bollicine millesimate preferiscono birra torbida.

Riflessioni estemporanee da prendere per quello che sono…

PUNTATA 1/2018, Nazionale Italiana coi cerotti: In trincea, per evitare una Caporetto sportiva !

Una volta tanto il gradito postulato  “non abbiamo nulla da perdere” lo possiamo applicare al mountain running azzurro. Gli ultimi bollettini medici dall’entourage dell’Italian Team di Germanetto e Tiberti certificano infatti una situazione da lazzaretto e tra tendini, stiramenti, distrazioni e paturnie varie ci siamo “fumati” la quasi totalità dei titolarissimi e buona parte della miglior fanteria.

Per la verità i tempi delle vittorie quasi scontate sono terminati da un pezzo, dopo 22 coppe del mondo consecutive (categoria di riferimento la senior men) dal 1983 al 2005, a Bursa 2006 siamo caduti per mano dell’Eritrea e da li in poi di sberle ce ne hanno rifilate altre, e ben assestate, come Kannik 2011 (terzi, anche USA davanti a noi), Tonale 2012 e Medesimo 2009, sempre Eritrea, o Premana 2017, Krnika Zdroj 2013 e Casette 2014 schiantati dall’Uganda, per non parlare di Sapareva Banya 2016 dove ce le hanno suonate gli Americani.

La “triste” nazionale di Sapareva Banya 2016, piegati dagli USA (e con l’Uganda messa fuori gioco “a tavolino”). Oggi firmeremmo per averli tutti arruolabili, almeno la metà degli atleti ritratti nella foto intatti attualmente è un’incognita a causa degli infortuni. (foto Tacchini)

Anche in Europa iniziamo ad avere qualche problema, la Gran Bretagna è sempre più vicina e lo scorso luglio a Kamnik i Francesi, alla faccia di un oro (Chevrier) e di un Bronzo (Puppi) individuali, si sono presi il titolo  squadre festeggiandolo come una champions league.

Però diciamocelo, siamo comunque sempre stati o la squadra da battere o una delle 2, 3 massime pretendenti, con le ovvie pressioni del caso ed una sorta di “obbligo” a vincere che sappiamo quanto logori.

Non quest’anno, o almeno cosi pare… niente obbligo a vincere, niente favoriti di diritto, niente pressioni, se non quella di “portare a casa la pelle”.

Le avvisaglie di questa debacle erano state lievi al raduno di Boario Terme, in cui i big nel momento delle interviste si dileguavano, anteponendo preoccupazioni per dolori fisici a giustifica della scarsa voglia di parlare ai microfoni.

Siamo pazienti, ci mancherebbe altro. Gli atleti, i campioni soprattutto, hanno di queste bizze. Si pensava alla solita eccessiva scaramanzia, ed invece….

Le notizie più o meno ufficiose parlando di Valentina Belotti ancora nei guai dopo la doppia operazione ai tendini d’achille, per lei si profila uno stop di due mesi causato da una infiammazione alla zona operata.

Sara Bottarelli, che due anni fa e tutto sommato anche lo scorso anno aveva fatto balenare i bagliori di classe che rassicuravano sulla continuità ad altissimo livello della squadra femminile, è stata fermata per una frattura composta ad una rotula, dove già conviveva da mesi con un forte dolore che le ha fatto saltare quasi tutta la stagione del cross e le gare su strada.

Ma non e’ finita, i Gemelli Dematteis sono lontani anni luce dai loro standard di forma sia mentale che fisica, Xavier Chevrier non riesce a venire a capo di un fastidio muscolare ad un bicipite femorale e si sta allenando a fasi alterne e solo in salita mentre Cesaretto Maestri, partito in quarta con la mezza di Verona e deciso a spaccare i sassi , è stato fermato a lungo da uno stiramento.

Fin qui abbiamo parlato di mostri sacri, ma nel gruppo azzurro i problemi e problemini non sono finiti: Galassi non al meglio, Filosi fermo a tempo indeterminato per guai alla schiena, Arianna Oregioni che sta lentamente riprendendo dopo infiammazione al peroneo e via discorrendo.

“lazzaretto Italia” in occasione dell’ultimo raduno, quella nella foto non è la scena di una moschea ma una seduta di Yoga, allenamento alternativo per Oregioni, Puppi e Simonetti.

La situazione è seria e dopo i primi momenti di acqua sul fuoco ora ignorare il problema è difficile.

A questo si aggiungono le diverse e comprensibili scelte di programmazione di altri atleti “azzurrabili”, come ad esempio il campione del mondo Long Distance 2017 Francesco Puppi, impegnato oggi a migliorare i suoi tempi in pista e sulla mezza maratona.

Scelte che lasciano di fatto la truppa sguarnita degli alti comandi ed alla vigilia di una stagione in cui non potremo nemmeno contare sulla “bambagia” garantita dalle amorevoli cure del pubblico di Premana come lo scorso anno, la sfida agli impegni internazionali si annuncia davvero ardua.

Insomma, EROI CERCANSI… sia ben chiaro che la nazionale azzurra è ricca di talento e se solo pensiamo ai vari Baldaccini, Gaggi, Cavagna e Cagnati, solo per citarne alcuni, di materiale umano per andare in guerra ce n’è.

titolo della foto: “futuro incerto” (credit Courthoud)

La domanda, o per meglio dire il pensiero senza filtro di questa puntata però è : avremo le palle e la mentalità da provinciale per fare di questi presupposti fortemente negativi uno stimolo positivo o, visto che siamo in tema di metafore militaresche, saremo carne da cannone ?

vedem….

 

Alessandro Scolari

@skola14

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