Il sole bacia le Cinque Terre alla quarta edizione dello Sciacche Trail in una giornata primaverile ventilata e ottima per correre. Nella gara di quasi 50 km e 2300m di dislivello ha avuto la meglio l’atleta del team Gherdeina Runners Georg Piazza. Nulla da fare per l’avversario bergamasco Luca Carrara che dopo aver corso al fianco del vincitore per gran parte della gara (circa 30km) perde terreno nell’ultima parte di gara molto tecnica e si aggiudica un ottimo secondo posto.

Completa il podio l’atleta d’oltreoceano Leonard Stnrad (USA) che dopo aver tentato di guidare la gara al 30esimo km ha pagato un po’ il tratto tecnico finale. Al femminile non possiamo di certo trascurare la tenacia e la simpatia di Clare Gallagher, autrice di una gara coraggiosa fin dai primi km di gara. Dopo aver condiviso parte della sfida con la connazionale Amanda Basham, l’americana di Boulder si è imposta sul lungomare di Monterosso.

Piazza and Carrara in Manarola. Ph. Luca Coluccia

Non solo numeri e risultati hanno segnato il caratteristico paesino di Monterosso: attività e stand finalizzati a rivalutare le tradizioni vinicole e i prodotti tipici hanno riempito le vie e le piazze di gente. Bisogna infatti sapere che i cinque gioielli della Liguria sono presi di mira da un turismo molto invasivo che non riesce a cogliere l’essenza e la particolarità di queste zone.

Il fine ultimo di questa manifestazione è quindi quello di far scoprire il vero “sapore” delle sue terre. Possiamo dire che sono come il pregiato e tanto amato vino Sciacchetrà: il mare le rende dolci, con aromi fruttati e di ogni tipo, ma le salite ripide i sentieri montani gli aggiungono quel pizzico di salato che si sente benissimo anche con un solo assaggio di vino.

Sciacchetrà Wine. Ph. Luca Coluccia

Il mix di questi due aspetti le rendono uniche e tutte da scoprire, per alcuni il modo migliore per farlo è correrci un ultra maratona. Sembra pensarla così il nostro amico filosofo del Colorado “Lenny” Stnrad:

I’ve thought that the best way to learn about an unfamiliar place is through longs runs, because there are things you can’t discover by yourself. There are not enough neurons in the brain to simulate the perspective of the local people.

Ho sempre pensato che il miglior modo per imparare qualcosa riguardo un posto sconosciuto è farci lunghe corse, perché ci sono cose che non puoi scoprire da solo. Non ci sono abbastanza neuroni nel cervello per ricreare la prospettiva dei locali.

Lenny” è particolare, sembra sempre perso a pensare a chissà che cosa, ha corso con la musica e continuava a sorridere come se la sua non fosse una gara o una sfida bensì un viaggio alla scoperta di nuove culture. Leonard e la sua compagna Clare hanno apprezzato a pieno lo spirito della manifestazione partecipando alla degustazione di vini e interessandosi della storia e del passato di questi paesi. Il loro è stato proprio uno scambio culturale oltre che sportivo, con l’obiettivo di conoscere meglio la prospettiva di chi ci vive e non solo di passare come un “turista” distratto.

Lenny Strnad. Ph. Luca Coluccia

Ovviamente non possiamo dimenticarci del livello atletico della nostra regina Clare Gallagher poiché nel suo palmarés conserva il secondo miglior tempo di sempre alla storica Leadville 100 e la vittoria recente alla CCC, ultra maratona sorella dell’UTMB intorno al Monte Bianco.

Altro protagonista indiscusso di questa quarta edizione è il leone dalla criniera splendente Anton Krupicka che si presenta in veste di spettatore e incitatore. Silenzioso e iconico, viene circondato da fans che chiedono selfie e non si capisce mai cosa nasconda dietro a quello sguardo profondo e la barba da santone. Sappiamo però che ha apprezzato il vino sciacchetrà e si è goduto al meglio i piaceri che la Liguria gli ha gentilmente donato.

The “Lion” Anton Krupicka. Ph. Luca Coluccia

Ci sarebbero numerose persone da ricordare ma non riusciremmo a nominarle tutte quindi ci limitiamo a dire che vedere la manifestazione da fuori e viverla poi dall’interno è stato qualcosa di unico. Monterosso e le Cinque Terre sembrano quasi una seconda “casa”, un luogo dove potersi fermare per un tempo indeterminato, scoprire nuovi sentieri e viste mozzafiato, gustare i vini e prodotti locali e sentire l’aria frizzantina del mare cristallino.

Manarola’s landscape. Ph. Luca Coluccia

Un’atmosfera di festa e di relax si quindi è propagata davanti al Comune di Monterosso aspettando gli atleti in gara. Ci permettiamo di decretare i veri vincitori di questa edizione: gli organizzatori e i paesani che partecipando attivamente ad ogni singolo aspetto di questo scambio sportivo hanno dimostrato cosa si riesce a fare con lo spirito di unione e forza nei confronti della propria terra, touché.

Sapevamo fin dall’inizio che cercare di descrivere in poche parole Sciacche Trail sarebbe stato difficile quasi quanto decidere quale sia il miglior Sciacchetrà tra quelli dei produttori presenti, però ci abbiamo provato, ora non ci resta che aspettare la prossima edizione e tornare a vivere a pieno l’essenza delle Cinque Terre.

L'immagine può contenere: 2 persone, persone che sorridono, spazio all'aperto

Matteo Coluccia

@rundom.it

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